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Giorgio langella, PdCI, FdS  -  Il processo Marlane-Marzotto viene ancora una volta rinviato. Le prossime udienze si terranno il 7 e il 14 ottobre. Questa è l'ennesima fuga verso la prescrizione. È indegno per un paese civile che i lavoratori e le loro famiglie non possano avere Giustizia. I continui rinvii, spesso pretestuosi, ci convincono sempre di più che la Giustizia NON è uguale per tutti. Evidentemente questo processo non deve essere portato a conclusione. Evidentemente per "lorsignori" la morte di decine di operai, la malattia per altre decine e il disastro ambientale che si sono state a Praia a Mare sono cose che devono essere nascoste e taciute. Per chi antepone il profitto alla vita umana sono fatti "normali" che non devono essere giudicati.

È imbarazzante constatare che chi è ricco e potente e che, magari, siede al governo fa di tutto per non essere processato e riesce nel suo intento, mentre i lavoratori della Marlane-Marzotto (e di tanti altri stabilimenti in ogni parte d'Italia) vogliono che si svolga il processo ma NON riescono ad ottenere la Giustizia di cui hanno diritto.
Un diritto costituzionale che viene negato utilizzando qualsiasi mezzo, dai cavilli burocratici alle "assenze giustificate", dai rinvii alla prescrizione. Questa "giustizia di classe" che favorisce i ricchi e penalizza soprattutto i più poveri deve essere cancellata.

Oggi più che mai la mobilitazione deve continuare e il silenzio che avvolge il processo Marlane deve cessare.

Noi, comunisti di Vicenza, siamo al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie che stanno lottando a Praia a Mare.
Siamo al fianco di quelle organizzazioni sindacali che si battono da anni, molto spesso isolate, perché Giustizia venga fatta. Ci impegniamo, con tutte le nostre forze, di lottare assieme a loro e facciamo nostra la loro volontà "di impedire che si giochi sulla pelle delle vittime con rinvii e con cavilli burocratici".

Uniti a loro "resisteremo un minuto in più dei padroni!"