L'entusiastico sondaggio odierno su Achille Variati: numeri drogati o cittadini smemorati?
Lunedi 13 Novembre 2017 alle 20:27 | 1 commenti
Il quotidiano locale ha pubblicato, giorni addietro, un sondaggio relativo alla conoscenza di alcuni soggetti politici o che si riterrebbero interessati ad una partecipazione politico-ammnistrativa della città . I dati prodotti hanno modesto valore elettorale ma aprono la strada ai sondaggi che hanno fatto e stanno facendo seguito. Il secondo, tre pagine del quotidiano dedicate a questo simpatico argomento sempre affidato a YouTrend è quello pubblicato domenica 12 c.m. dal quale si potrebbero facilmente ricavare spunti polemici ma che può essere messo in archivio con la dicitura "Primarie di Coalizione PD" .
Quello pubblicato oggi 13 novembre pone un paio di interrogativi molto importanti: i vicentini seguono la vita amministrativa della loro città oppure ne ignorano praticamente tutto o quasi tutto? I vicentini leggono la stampa quotidiana?
Naturalmente il riferimento è a quei vicentini che sono stati oggetto del sondaggio. Dal risultato del sondaggio si direbbe che non fanno né l'una né l'altra cosa. Non passa giorno che il quotidiano locale non pubblichi qualche servizio che sottolinea, con abbondanza di immagini fotografiche, il degrado della città . Non solo relativo ai muri più o meno importanti lordati di scritte, oppure i disastri di Campo Marzo e dei vari giardini pubblici, le risse e il mercato a cielo aperto di droghe, i furti e le rapine, gli scippi di persone anziane, l'abbandono di immondizie anche attorno ai cassonetti, le valanghe di inutili multe date alle signorine della notte, che passeggiano anche di giorno. Aggiungiamoci le lettere al direttore che spesso descrivono situazioni di deterioramento dell'ambiente, oltre alle buche a gogò sull'asfalto delle nostre strade e i marciapiedi malconci.
Oltre a ciò mettiamoci anche la perdita del controllo della ex Fiera di Vicenza, la dissoluzione del tesoretto delle azioni dell'autostrada, la questione della TAV TAC, sicuramente una operazione da farsi ma che meritava ben altra attenzione di quella che ha dimostrato l'amministrazione comunale e in primo luogo il sindaco. Oppure la vicenda della Riviera Berica con l'ecomostro di Borgo Berga attorno al tribunale, per non parlare del Parco della Pace, una palla al piede finanziaria scaricata sulla prossima amministrazione. La indifferenza per lunghi, lunghissimi mesi, sulla vicenda della ex Banca Popolare di Vicenza, tema sul quale migliaia di vicentini si aspettavano un'attenzione positiva del sindaco. Per non parlare della Fondazione Roi, massacrata da investimenti in azioni della Popolare (una trentina di milioni andati in fumo) decisi da un Cda in cui sedeva, salvo una strana vacanza di un paio di anni, un dirigente del Comune, e dove un rappresentante del Comune siede ancora oggi. Ma ricordiamoci anche che la Banca Popolare di Vicenza gestiva la Tesoreria del Comune, dal 1° marzo 2011. Parliamo di un'epoca molto vicina e, dopo le audizioni in Parlamento, addirittura chiaramente successiva all'inizio e all'esplosione della crisi della Banca, della quale in Comune nessuno si accorge di nulla.
Ma il sondaggio pubblicato oggi ci dice che questa amministrazione ha fatto bene, anzi specifica che per un 40% abbondante dei vicentini interpellati i dieci anni della gestione Variati sono stati migliori dei precedenti. Se ne deduce che i precedenti anni sono stati peggiori. Ma allora l'altro 40% circa di vicentini quando dichiarano che gli anni di Achille Variati non sono stati diversi dai precedenti, a cui il nuovo sindaco doveva porre rimedio, in pratica hanno dato, indirettamente, un voto negativo al nostro sindaco, accentuato dal 18% circa di nostri concittadini che lo affermano senza mezzi termini. Tutto questo porta a una considerazione: se il 67,7% ritiene che l'amministrazione Variati meriti un voto positivo e il 32,3% dichiara esattamente il contrario, andrebbe capito meglio come mai nella specificità della valutazione dei dieci anni il conto si capovolge e il voto positivo si riduce al 42,3% e quello complessivamente negativo diventa il 57,7%.
Da qualche parte i conti non tornano. Sarebbe facile considerare che quanto ho scritto appaia un gioco di parole, e di numeri. Ma il gioco parte da altre parole, le domande fatte ai 750 vicentini, e dai numeri che sono stati ricavati dalle risposte. Ma proprio per questo mi sono posto l'interrogativo se i vicentini, quelli interpellati, leggono e memorizzano, guardano e vedono, oppure no.
Lorenzo Pregliasco è un professionista serio e preparato e quindi il suo lavoro come tale è sicuramente frutto della sua professionalità indiscutibile, ma ogni risultato, di qualsiasi natura, può essere letto in modo diverso. La mia lettura è dettata da una semplicissima valutazione dei fatti. Ovverossia che il soggetto di tutto questo lavoro è quello delle primarie di Coalizione del PD che stanno giungendo al punto di non ritorno: la campagna elettorale per le prossime amministrative del 2018. Un obbiettivo importante per tutti specie per coloro che ritengono di avere un diritto di prelazione sulla poltrona di palazzo Trissino.
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