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La Commissione sulle banche di Casini si accontenta di parole, riunione per soci BPVi di Luigi Ugone con i parlamentari la imita: Tva intervista fuori sala a turno i presenti e Variati cala l'asso CDP. E i soci? Loro sperano

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 3 Novembre 2017 alle 18:08 | 0 commenti

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Mentre a Roma si tengono le riunioni della Commissione d'inchiesta sulle banche, su cui non pochi sono anche i nostri dubbi che porti a qualche risultato, Luigi Ugone, presidente di "Noi che credevamo nella BPVi" si crogiola nel suo secondo incontro con un gruppo di parlamentari veneti (c'era oggi anche Filippo Busin della Lega Nord oltre ai già presenti di venerdì scorso Giorgio Santini e Rosanna Filippin del Pd, Enrico Cappelletti del M5S, Erika Stefani della Lega Nord e la bellunese Raffaela Bellot di Fare), a cui alla fine si è aggiunto Achille Variati.

Il sindaco di Vicenza oltre che membro del Cda di Cdp, dopo essere stato messo per una volta in difficoltà da Ugone per le sue precedenti "distrazioni" su quello che avveniva nella BPVi del plenipotenziario di Vicenza Gianni Zonin, negli incontri pubblici successivi ha ribaltato gradualmente il tavolo con la sapienza politica che lui ha nel Dna e con l'esperienza di decenni di atttività pubblica che il presidente dell'associazione ceh raccoglie una parte dei soci della Banca Popolare di Vicenza, ora in LCA, non ha potuto maturare nel suo singolo mandato politico, sempre cancellato con la stampa quando afferma di non aver fatto politica, sa assessore ad Altavilla.

Abbiamo, quindi, ascoltato i soliti proclami autoreferenziali anche se animati dalla buona volontà di Ugone che, però, si convince sempre di più, e questo è un rischio in una difficilissima partita a poker con in gioco i soldi dei soci, di essere il più furbo di tutti, non solo di quelli che hanno sostenuto l'adesione all'Opt a 9 euro per circa 70.000 ex soci tra BPVi e Veneto Banca o di chi si fa ricevere dalla Commissione d'nchiesta a Roma senza avere soci rappresentati, accusa non senza ragioni Ugone, ma anche dei padroni del vapore.

Abbiamo, poi, ascoltato i vari parlamentari che sostenevano la necessità sostentuta da Ugone di un emendamento da introdurre nella legge di bilancio in via di discussione con un occhio all'equilibrio, anche legale, rispetto a chi si è accontentato di 9 euro per BPVi o del 15% del pagato per Veneto Banca e con l'altro alla dovuta diplomazia "contabile" dello Stato, a parte Cappelletti di M5S, l'unico  deciso a "volere" soldi da Banca d'Italia ("la responsabile dei controlli mancati o inefficaci e l'unica che potrebbe tirarne fuori in quantità sufficiente magari azzerando i dividendi distribuiti alle banche socie") e a parte la coppia Stefani - Busin che quei soldi li vorrebbero andare a prendere anche tagliando le spese per gli immigrati.

Abbiamo, quindi, tollerato per un po' e poi abbiamo segnalato al padrone di casa che, mentre si svolgeva la riunione davanti a chi vi scrive per VicenzaPiù e alla collega di Rete Veneta (nell'assenza del GdV e del Corriere del Veneto e di ogni altro mezzo locale che magari domani vi raccontereranno cosa non si sa visto che non c'erano, e non a una conferenza stampa di maniera ma ad un incontro tecnico di possibile elevato livello), i parlamentari presenti si alzavano a turno per "godere" dell'intervista di Tva, che mai ha avuto il suo giornalista all'interno della sala almeno per sapere di cosa si parlasse. 

Abbiamo, quindi, chiesto la parola una prima volta, invano, per domande e annotazioni che sarebbero il compito principale di chi partecipa ad un incontro per informare i lettori e  non si limita a stare fuori per le solite "carezze" ai rappresentanti pubblici.

Ma, dopo aver saputo che Ugone pensa di sguainare la spada di 2.000 soci (sui 210.00 truffati di cui 70.000 già in qualche modo "ristorati") per ottenere 4 miliardi, ma forse anche 2 miliardi e forse anche di meno dai conti dormienti, dai dividendi di Banca d'Italia, dai soldi per gli immigrati, dal fondo interbancario, da Cdp, che il grande Variati nei pochi minuti di presenza ha ventilato come possibilità, e da chi più ne ha (di parole) più ne metta (di soldi veri spererebbero invece i soci) e dopo aver chiesto di nuovo invano la parola, abbiamo pensato che quello che c'era da sapere per i lettori lo avevamo saputo e siamo usciti dalla show.

A confortare la nostra scelta è arrivato pochi minuti dopo il comunicato dell'associazione trionfale che neanche ... Patrizio Miatello, tanto per fare il nome di chi tanto Ugone critica: 

"Nella riunione di oggi - è scritto - assieme ai Senatori di tutti gli schieramenti un risultato molto importante è stato quello di giungere a uno o più emendamenti condivisi che abbiano tre punti fondanti e dai quali non prescindiamo.

1) Soldi veri
2) per i tutti i risparmiatori coinvolti
3) in tempi brevi
".

Noi avremmo voluto parlare di numeri, coperture e erogatori di finanziamento certi, magari suggerendo umilmente qualche strada da ignorabnti del settore, ma se Casini si accontenta della favole di Barbagallo e Ugone dei buoni propositi dei presenti, non pensiamo che importi altro ai soci che non hanno aderito all'Offerta pubblica di transazione e che ad oggi hanno una sola certezza: non hanno il becco di un quattrino.

Una sola domanda, tra quelle che avremmo fatto se non vigesse l'autoreferenzialità di Ugone che tratta i presente come suoi sottoposti, la facciamo non a  Ugone, che fa le domande e si dà le risposte, ma a chi ci legge: se nessuno, ad esempio, ventila l'ipotesi, che sarebbe obbligatoria, della revocabilità di tutti gli atti compiuti, tra cui l'elargizione dei ristori a 70.000 soci, volete che i 2.000 rappresentati oggi riusciranno ad imporre i loro desideri di avere per giunta di più dei nove euro già dati agli altri?

Se avverrà, noi proporremo Luigi Ugone come Imperatore di tutte le Russie, quelle in cui ogni diritto, di volontà e parola, era cancellato.

P.s. Stasera vedetevi le interviste su Tva e domani leggetevi le cronache dei giornalisti presenti.

Noi lo faremo per saperne di... più.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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