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La campagna elettorale di Monti, sempre e comunque da una parte

Di Giorgio Langella Venerdi 21 Dicembre 2012 alle 22:53 | 0 commenti

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Monti va a Melfi a rendere omaggio ai padroni della Fiat. E i padroni della Fiat ricambiano facendogli trovare una platea di operai plaudenti, di bianco vestiti ... e i soliti sindacalisti di regime (Bonanni della CISL e Angeletti della UIL). Elkan afferma che "oggi c'è una svolta epocale" e auspica che "la credibilità ritrovata con Monti non venga meno". Lui, dice il giovane padrone della Fiat, ha garantito la stabilità del Paese".

Il "grande manager" Marchionne non è da meno. Si lascia andare a lodi sperticate quando cichiara che "l'agenda Monti mostra coraggio, chiarezza e lungimiranza" e che "negli ultimi 12 mesi il nostro Governo ha fatto cose ammirevoli. Ci ha ridato credibilità e scongiurato il rischio default".

Monti, allora, dice che "siamo all'inizio delle riforme strutturali" e prevede "un'operazione che non è per i deboli di cuore" (ovvero lacrime e sangue per i soliti noti, per i lavoratori, per i pensionati, per i giovani ... e tagli allo stato sociale e ai diritti).

Marchionne promette investimenti (1 miliardo), dice che produrrà in Italia 17 nuovi modelli da qua al 2016. Le solite, logore, promesse che hanno provocato minore occupazione e chiusura di impianti, limitazione di diritti e accordi capestro firmati da quei sindacati compiacenti che, ormai, firmano qualsiasi cosa basta che sia proposta dal padrone.

E giù applausi da parte degli operai ammessi allo "spettacolo". Fuori sono rimasti i "cattivi" della FIOM-CGIL, quelli che si ostinano a non piegare la schiena. Quelli che, se presenti, avrebbero negato gli applausi e, forse, contestato la dirigenza FIAT e il professor Monti. Perché negli stabilimenti FIAT si fa di tutto per escludere i sindacati "scomodi", perché il "modello Marchionne" prevede che siano i padroni a decidere chi deve rappresentare i lavoratori. Una bizzarra forma di democrazia dove le leggi dello Stato e la Costituzione devono restare fuori dai cancelli. Dentro solo quelli che garantiscono il consenso.

Monti, con la sua presenza, ha legittimato tutto questo. Ha dimostrato chi è e per chi lavora veramente. Ha spiegato, con la sua sola presenza, perché non ha fatto la patrimoniale sulle grandi ricchezze, perché non ha colpito gli speculatori, perché ha fatto pagare tutta la crisi ai lavoratori e ai pensionati. Quella di Melfi è l'inizio della campagna elettorale di un professore-burocrate insediato alla testa del governo per portare a compimento la devastazione dello Stato iniziata da un Berlusconi che era diventato imbarazzante per "lorsignori". È lo sconsolante teatrino di chi dice di salvare il paese e, invece, preserva i privilegi dei ricchi e impoverisce tutti gli altri.

Monti è il paladino di "lorsignori". Una vera e propria casta formata da personaggi che vogliono perpetuare il proprio potere. Li chiamano "moderati" ma sono gli stessi che "se ne fregano" se la disoccupazione aumenta, se ci sono sempre più poveri, se ci sono sempre meno diritti (al lavoro, alla salute, all'istruzione ... ). A loro basta guadagnare sempre di più. Sono estremisti.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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