La "befana fascista", Anpi Vicenza: respingiamo la provocazione neofascista
Giovedi 4 Gennaio 2018 alle 14:21 | 1 commenti
Due formazioni neofasciste (Forza Nuova e Mis) hanno lanciato l'ennesima provocazione ("Arriva a Vicenza la Befana Tricolore: è una rievocazione o una riedizione della Befana Fascista? Ragionare prima di erigere barricare", ndr). Dopo aver tentato di commemorare la marcia su Roma del 1922, ora vogliono ricordare la "befana fascista" del 1928. La loro iniziativa, ammantata di spirito benefico, è solo un ulteriore tentativo di rimettere in campo simboli e riti del regime fascista, che tanta sofferenza, tanto dolore, tanti morti è costato all'Italia e alle italiane e italiani.
Si rivolgono ai bambini nel giorno della befana, che, secondo la tradizione, gira il mondo a portare doni a tutte le bambine e tutti i bambini "senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di condizioni personali e sociali", come recita la nostra Costituzione antifascista.
Il ventennio è stato sconfitto grazie alla pagina luminosa della Resistenza, che ha permesso di riscattare l'onore della patria, e all'intervento delle armate alleate, che hanno contribuito a far cessare la guerra.
Forza Nuova e Mis vogliono presentarsi negli ospedali vicentini con le calze della "befana tricolore" (tricolore italiano riconosciuto come simbolo della Repubblica dall'art. 12 della Costituzione), per una sceneggiata che non può essere tollerata.
Noi ci impegneremo per respingere questo ennesimo tentativo di rilegittimare le pagine più tristi e dolorose della storia del nostro Paese. Non è accettabile che usino strumentalmente il tricolore coloro che si richiamano al regime che offese la Patria consegnandola ad Hitler e ai nazisti.
Non è accettabile che ci si richiami a identità , socialità , tradizione, quando queste parole vengono stravolte e usate per chiusure identitarie, esclusione, richiamo a tradizioni nefaste, usate contro altre culture e tradizioni.
Ricordiamo che nel 1938 il regime fascista deliberò le tragiche leggi razziali, vergogna di un regime e di una nazione.
Invitiamo tutte le donne e uomini sinceramente democratici a respingere questa nuova provocazione e ad impedire che costoro entrino negli ospedali della provincia per un rito che è offensivo per le persone sinceramente democratiche e per i bambini ai quali intendono rivolgersi.
Invitiamo a partecipare numerosi ai presidi democratici e antifascisti che terremo davanti agli Ospedali di Arzignano, Santorso e Vicenza sabato 6 gennaio.
Chiediamo alle Istituzioni e a Prefetto e Questore di attivarsi e utilizzare gli strumenti a loro disposizione per impedire che questa manifestazione inaccettabile possa svolgersi.
Agli amministratori comunali della provincia rivolgiamo l'appello a raccogliere con urgenza l'appello che abbiamo lanciato qualche tempo fa affinché siano approvate delibere finalizzate ad impedire l'utilizzo di spazi e luoghi pubblici ad associazioni o gruppi politici che non dichiarino la loro adesione alla Costituzione e l'impegno a non dichiarare o esporre parole o simboli legati a fascismo e razzismo.
Danilo Andriollo (Presidente provinciale ANPI)
Luigi Poletto (Vice-Presidente provinciale ANPI)
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Ricordiamo che nel 1938 i comunisti non dissero nulla contro le leggi razziali.
Infine per tutti: smettiamola e costruiamo meglio la nostra Italia senza gli uni e gli altri, ovvero nè fascisti nè comunisti.