Il vicentino Dolcetta vice presidente "falco" di Confindustria e prossimo presidente BPVi: la posizione ferma di Ferron per la Fiom Vicenza
Domenica 1 Novembre 2015 alle 21:53 | 0 commenti
Dopo la video intervista esclusiva di VicenzaPiu.Tv a Maurizio Ferron, segretario generale provinciale della Fiom Cgil di Vicenza, in occasione del direttivo di Vicenza tenutosi il 29 ottobre sulla consultazione entro il 14 novembre dei lavoratori sulla piattaforma di rinnovo del CCNL Federmeccanica e alla presenza del segretario regionale Luca Trevisan, che sempre alla nostra streaming tv aveva ribadito il no del metalmeccanici al "modello Marchionne" abbiamo approfittato della disponibilità del sindacalista vicentino per allargare il discorso sul vicentino Stefano Dolcetta, Ad di Fiamm, vice presidente "falco" di Confindustria nazionale e prossimo presidente BPVi.
Era prevedibile la "condanna" da parte di Ferron delle posizioni intransigenti dell'amministratore delegato del colosso degli accumulatori Fiamm, che come vicepresidente nazionale di Confindustria ha la delega alle relazioni sindacali e che, minacciando anche le dimissioni, ha ribadito la sua linea dura per i rinnovi contrattuali, abbracciata anche dalle associazioni imprenditoriali di Vicenza, Padova e Treviso, dopo il blitz inatteso della firma giovedì 15 ottobre del contratto dei chimici, settore a cui appartiene la Mapei, l'azienda di cui è titolare Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria.
Era un po' meno scontata la chiarezza e la fermezza con cui il segretario generale provinciale della Fiom Cgil di Vicenza ha condannato i comportamenti del precedente Cda della BPVi. Mentre sta arrivando Dolcetta, su cui Ferron non fa, per il momento, questioni di nome ma di indirizzo che vorrà dare alla banca, l'organo collegiale della banca, a parte l'ingresso determinante e obbligato di Iorio, ancora non registra le dimissioni di Gianni Zonin e Giuseppe Zigliotto, il presidente pro Dolcetta di Confindustria Vicenza, membro dal 2003 del Cda della Popolare vicentina e anche lui indagato dalla Procura di Vicenza per alcune delle decisioni assunte negli ultimi anni e divulgate con favore dalla stampa locale di riferimento confindustriale.
Con quelle decisioni e con "l'opacità della predente gestione" della banca sono stati danneggiati non solo molti imprenditori - come ha sottolineato in sintesi Ferron - ma una quantità di piccoli risparmiatori, lavoratori e pensionti, che oggi, al di là dei nomi che vengono prospettati, hanno bisogno che viga solo la regola della trasparenza.
Se, però, il nuovo corso, rappresentato simbolicamente dal nuovo Ad Francesco Iorio e volto innanzitutto a salvare l'Istituto vicentino, non si sa dove porterà in termini di territorialità - fa capire con parole chiare il sindacalista Fiom - quello che rimane è l'enorme danno arrecato alla grande e, soprattutto, alla piccola economia locale, i cui numeri globali, lo aggiungiamo noi, fanno paura in termini di miliardi di euro di valore bruciati.
Per conoscere meglio e senza mediazioni il "Ferron pensiero", comunque, c'è il video che qui vi proponiamo con una voce finalmente forte e senza troppi giri dialettici in ambito sindacale.
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