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I tricolori sbiaditi e strappati, simbolo dell'Italia di oggi

Di Edoardo Andrein Venerdi 2 Agosto 2013 alle 11:04 | 0 commenti

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Poste là in alto sui pennoni degli edifici pubblici, spesso dimenticate dagli sguardi delle persone rivolti verso il basso. Le bandiere italiane in molte città d’Italia, come Vicenza, si presentano il più delle volte scolorite, avvolte malamente sulle aste o sgualcite, dimenticate da tutti. Sono dettagli, certo, ma spesso è dai particolari che si può capire più in profondità lo stato di salute di una Nazione.

E se con tutte le difficoltà che l’Italia sta attraversando negli ultimi tempi la Presidenza del Consiglio dei Ministri trova l’occasione di diramare, tramite il Prefetto, una circolare chiedendo ai Sindaci e dirigenti pubblici di provvedere a sistemare il simbolo dello Stato, una certa preoccupazione per le sorti della coesione italiana probabilmente serpeggia.

Negli ultimi giorni la situazione si sta surriscaldando sempre più, non solo dal punto di vista climatico. Prima le ennesime levate di scudi da parte di Piero Fassino, Presidente Anci e sindaco di Torino, contro l’ennesimo smacco dei tagli ai trasferimenti per i Comuni italiani, già vessati negli ultimi anni a causa del famigerato Patto di Stabilità; sortita quella di Fassino subito spalleggiata dal sindaco Achille Variati che ha dichiarato: “siamo all’apoteosi del centralismo che sta soffocando gli enti locali. È impossibile andare avanti così”.

Per una regione come il Veneto che a pochi chilometri si ritrova con l’esempio folgorante a primo acchito dell’autonomia del Trentino Alto Adige, è comprensibile veder crescere il malumore sfociato nelle recenti discussioni e richieste di indire un referendum per l’indipendenza del Veneto.

Una sfiducia quella del popolo italiano alimentata e rappresentata anche dai privilegi politici, dagli sprechi, dalla corruzione, dall’evasione fiscale, dal tasso di disoccupazione giovanile e dalle disuguaglianze sociali.

Adesso mancava solo la sentenza di condanna definitiva arrivata ieri della Cassazione per Silvio Berlusconi, leader di un centrodestra che supportato dai suoi esponenti e milioni di elettori si scaglia contro la giustizia, denunciando l’anomalia democratica di uno Stato occidentale evoluto come quello italiano.

Insomma, la sfiducia di milioni di cittadini italiani nei confronti dello Stato sta crescendo sempre più. In attesa (se mai ci sarà…) di un messia che riuscirà a “ricucire” le bandiere italiane strappate.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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