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Il PD e Ladylike Moretti sorridono, Zaia e la Lega mostrano il petto. E il M5S sogna

Di Edoardo Andrein Martedi 9 Dicembre 2014 alle 06:21 | 1 commenti

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I segnali che le elezioni del 2015 in Veneto possano diventare un banco di prova a livello nazionale ci sono tutti. Da una parte il Partito Democratico mai così forte nei numeri come negli ultimi vent’anni, con la vicentina ladylike Alessandra Moretti; dall’altra Luca Zaia e la Lega Nord di Matteo Salvini che, dopo aver spolverato in pochi mesi fondatore di partito e scandali interni, vola nei sondaggi e si sta radicando anche fuori dai confini della mitologica Padania, finita in un cassetto, salvo ricomparire, forse, per il prossimo rito dell’ampolla del Dio Po.

Ma tra i due "litiganti" Zaia e Moretti c'è anche un terzo incomodo, Jacopo Berti, trentunenne di quel Movimento 5 Stelle che sembra stia vivendo una svolta epocale nella sua breve storia, con il "distacco" dal cordone ombelicale del suo leader-fondatore Beppe Grillo. Il quale, dopo la ventata di novità iniziale, sembra diventato con il tempo sempre più burrascoso e opprimente sulla vitalità del movimento, tra sondaggi elettorali in picchiata, critiche per la sequela di espulsioni e "sparate" a mezzo stampa.

Berti, che si occupa di start-up e commercio on-line, ha vinto le primarie on-line dei 5 Stelle con 466 preferenze: dietro di lui con 345 voti la veneziana Erika Baldin e al terzo posto il vicentino Rinaldo Verardo con 296 voti.

Voti che fanno sorridere in casa partito Partito Democratico dove si sono festeggiati i dati diffusi dal PD: affluenza a quasi 40 mila presenze e vittoria con percentuali bulgare della candidata di punta Alessandra Moretti, nuova salvatrice della “patria” che però non è mai stata a capo di una squadra amministrativa durante la sua esperienza politica. Sorrisi democrat con gli occhi chiusi però sui numeri della Puglia, dove con gli stessi abitanti del Veneto e nella stessa domenica elettorale di primarie, si sono registrati circa 100 mila votanti.

Certo, il Veneto è una Regione che storicamente non è mai stata "rossa"; ma per ora non sembra nemmeno orientata a diventarlo, se sono vere oltretutto le voci dei sondaggi circolati nell'ultima settimana che danno Zaia sopra di undici punti rispetto a Moretti.

E già qualcuno in casa PD comincia a pensare che l'alternativa al forza-leghismo bisognava costruirla nel tempo, giorno dopo giorno, attraverso un leader di opposizione che dall’interno di palazzo Balbi potesse contrastare il presidente Luca Zaia.

Moretti ha già dichiarato che in caso di sconfitta resterà in Consiglio regionale, ma intanto per la lunga e difficile campagna elettorale che l'aspetta Rimane legata al suo scranno da europarlamentare con l’intento di “portare avanti il mandato datomi dagli elettori, senza saltare nemmeno un giorno di votazioni al parlamento europeo”, lei dice, per pagarsi gli assistenti elettorali con i soldi europei, come ha già fatto per le primarie, temiamo noi.

Moretti e Berti, dovranno fare i conti con la rinascita elettorale della Lega Nord, presa anche sotto l'ala destra di Marie Le Pen in Francia.

Le urla leghiste sono sempre contro gli stessi obiettivi, zingari, immigrati, Europa; è solo un po’ cambiato il raggio d’azione geografico, visto che ormai il proverbiale astio verso i meridionali comincia a farsi più rarefatto.

Ma la vera innovazione è il passaggio dalla canottiera bianca con spalline strette di Umberto Bossi, mostrata con orgoglio nelle sagre della Lega, al petto nudo con cravatta verde di Matteo Salvini, esibita sulla copertina del settimanale famigliare Oggi (foto).

È lo stile Ladylike, che il felpalike leader del Carroccio ha fatto suo anche lui sulla via della onnipresenza televisiva-mediatica di berlusconiana memoria che tanto bene porta, in termini di voti, ai politici della seconda e terza Repubblica. Un po’ quello che, dopo le primarie che hanno visto trionfare Moretti, il fidato capogruppo leghista in Regione Veneto Federico Caner ha sdegnato esaltando l’operoso Zaia “che pensa ai veneti prima che alle comparsate tv”.

Poi ci sarebbero anche le questioni politiche che pesano sul piatto, come le alleanze con i compagni di governo attuali in Veneto dell'NCD, ma che a livello nazionale sono alleati con Renzi tra fuoco e fiamme dei due leader nazionali Angelino Alfano e Matteo Salvini. E all'interno della Lega c'è anche chi non vorrebbe come alleata Forza Italia, scottata da scandali Mose e sondaggi, per mostrare il petto del partito, come il suo capo Felpalike Salvini che per festeggiare la vittoria in Emila Romagna la felpa se l'è tolta.

E non osiamo immaginare cosa si toglierebbe se dovesse tornare a vincere anche in Veneto.

Anche se sul quel fronte, più consono al genere Moretti, la vittoria per il PD sarebbe più quotata....


Commenti

Inviato Martedi 9 Dicembre 2014 alle 14:03

Adesso, per 6 mesi, ci saranno scontri "l'un contro l'altro armati". Questo non mi interessa più. Come elettore Over vorrei sapere cosa si programma per la sanità, per la scuola, per il tempo libero e la cultura.
Tutto il resto è Gossip, sensazioni e non fatti. Cosa resta del bilancio Regionale? Quanto viene speso per programmi innovativi per la salvaguardia del territorio? Ormai tutti i partiti sono Comitati Elettorali, alla ricerca di una identità. Cosa si farà per limitare l'ulteriore diffusione dei IPER mercati che mangiano territorio, senza produrre lavoro. Non pensate che ci sia l'obbligo morale di presentare le COSE DA FARSI? Noi anziani, non ne possiamo più delle storielle, siamo il 60% degli elettori Veneti, vogliamo sapere dai....Presidenti cosa vogliono fare! Punto! Amen!
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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