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IdV di Vicenza e la serata "Mani in pasta nel bassanese"

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 18 Aprile 2011 alle 21:08 | 0 commenti

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IdV di Vicenza  -  Nella serata di venerdì 15 aprile all'Hotel Palladio di Bassano del Grappa, il Gruppo consigliare regionale IdV e Italia dei Valori di Vicenza e Bassano con la conferenza "Mani in pasta nel bassanese" hanno voluto trasmettere ai numerosi presenti la consapevolezza che, a dispetto di una diffusa mancanza di percezione dovuta anche alla volontà di diversi partiti, in primis della Lega, di tener nascosta questa scomoda realtà territoriale, in realtà la mafia è radicata in Veneto fin nel bassanese.

Al centro di tutte le discussioni i rapporti e gli intrecci tra politica, economia e criminalità organizzata. Ha aperto la serata Enzo Guidotto, presidente dell'Osservatorio veneto sul fenomeno mafioso che, traendo spunto dagli ultimi fatti di cronaca che ha portato all'arresto a Bassano del "contabile" di una organizzazione legata al clan camorrista dei Casalesi, ha ricordato come a fine degli anni '80 il procuratore di Bassano affermava "nella zona di nostra competenza di criminalità organizzata non c'è sentore", eppure la realtà dei fatti lo smentiva: dall'arresto di trafficanti a Solagna alla ribalta della vicenda della Mala del Brenta, Lo Nardo a Piazzola, Giuseppe Madonia arrestato a Longare, Delgado, Fidanzati, Contorno, gli Agizza, i Nuvoletta, fino ai Lo Piccolo. Guidotto ha portato a galla tutta una serie di vicende scottanti tirando in ballo nomi di politici locali e nazionali, ex sindaci, presidenti e imprenditori del bassanese e del vicentino. La nostra realtà per le sue caratteristiche è stata descritta quale terreno fertile adatto ad un radicamento capillare della mafia ai fini dell'usura e del riciclo di capitali sporchi. Una mafia quindi che ha tutto l'interesse a rimanere nell'ombra, che non la si può associare all'immagine comune che abbiamo di essa al sud. A questo primo intervento si è legato quindi il secondo relatore, Lorenzo Signori Consigliere comunale di Rosà, intervenuto in veste di rappresentante del presidio di San Pietro di Rosà, ma anche di tutti gli altri presidi del nostro comprensorio, perché la necessità della loro nascita deriva da una comune e diffusa problematica del nostro territorio. Si è ripercorsa la loro storia e tutta la catena di assurdità per la quale chi ha subito i danni, fino anche alla morte, tutt'altro che tutelati da chi governa e amministra il territorio, ora stanno subendo pure una serie continua di beffe. Il discorso è stato quindi ripreso e portato a logica conclusione dall'Onorevole Antonio Borghesi, Vice Presidente del Gruppo parlamentare IdV, il quale ha riassunto i vari iter processuali dei casi della Zincheria Valbrenta di Rosà, della Rossano Fond di Rossano Veneto e della Tricom di Tezze sul Brenta al Tribunale di Bassano del Grappa evidenziando i comportamenti "strani" di certi magistrati che lo hanno portato a parlare di "Porto delle nebbie" e quindi spingerlo a rivolgere interrogazioni parlamentari ai Ministri dell'Ambiente, dell'Interno e della Giustizia. A seguito di quanto comunicatoci dopo l'invio di ispettori al tribunale di Bassano e di una serie di risposte ritenute non soddisfacenti dal nostro partito, l'On. Borghesi ha anticipato la volontà di porre in settimana una nuova interrogazione parlamentare a riguardo. Solamente a tarda serata e dopo ore di costante attenzione da parte di un pubblico estremamente coinvolto e portato a riflettere sulle tematiche del nostro comprensorio, Gioacchino Genchi, consulente informatico di magistrati quali Giovanni Falcone e Luigi De Magistris, è partito dall'assoluzione con formula piena di appena due giorni prima a riguardo dell'accusa di accessi abusivi al sistema informatico Siatel, in quanto, a differenza delle affermazioni di Silvio Berlusconi che, secondo il consueto modus operandi della macchina del fango, l'aveva definito quale il "più grande scandalo della seconda Repubblica", in realtà il Gup del Tribunale di Roma ha affermato che "il fatto non sussiste". Nelle parole di Genchi una panoramica nazionale sulla tematica della serata e tanto disgusto per la situazione attuale, ma anche altrettanta speranza che coglie dal pubblico in serate come questa e andando a parlare nelle scuole a generazioni di giovani molto più sensibili a tali problematiche.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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