Fiat,licenziamenti,Marcegaglia e rispetto regole
Venerdi 16 Luglio 2010 alle 22:21 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, Federazione della Sinistra - Il capitalismo italiano mostra il suo vero volto. Alla FIAT, in vari stabilimenti, sono stati licenziati alcuni operai. Alcuni di questi sono delegati della FIOM. Di quel sindacato, cioè, che si è opposto all'accordo di Pomigliano. Un accordo-ricatto che, ed è bene ricordarlo, prevede l'aumento dei turni di lavoro, la diminuzione delle pause, la cancellazione (di fatto) di alcuni fondamentali diritti dei lavoratori (diritto di sciopero, diritto alla cura in caso di malattia ecc.) sanciti dalla Costituzione e dalle Leggi dello Stato.
 Ma cosa hanno fatto i lavoratori per essere licenziati? Uno, a Torino, ha spedito via mail (aziendale, accusa la Fiat, n.d.r.) un volantino della FIOM, altri tre (a Melfi) hanno ostacolato la circolazione dei semilavorati durante uno sciopero. Queste sono le "gravissime" accuse per le quali i lavoratori in questione sono stati licenziati. L'azione della FIAT richiama vecchie "politiche" dell'azienda torinese: guerra aperta contro i sindacalisti, schedature degli "elementi pericolosi", discriminazioni, limitazione dei diritti individuali. Quella della FIAT è una "rappresaglia" che colpisce chi protesta. È un'arrogante dimostrazione di chi è il padrone e di come intende gestire i futuri rapporti di lavoro. È il riassunto concreto di quanto contenuto nell'accordo-ricatto di Pomigliano.
Su questi fatti il ministro (sic) Sacconi si è prontamente schierato dalla parte della FIAT e ha definito gravi gli episodi di cui si sono resi responsabili i lavoratori licenziati. Il segretario della CISL Bonanni ha, in pratica e com'è ormai sua consuetudine, dato ragione ai padroni della FIAT invitando Marchionne a "non cadere nella trappola" della FIOM. Il presidente di Confindustria, signora Emma Marcegaglia (con D'Alema nella foto iltafano.typepad.com, n.d.r.) si è affrettata a dichiarare che i lavoratori licenziati sono "sabotatori" che "non rispettano le regole". Che sia questa una nuova triplice alleanza?
Ma come si può definire "sabotatore" chi lotta per il lavoro proprio e altrui? È imbarazzante che tale definizione giunga da chi è uso chiedere (e pretendere) scudi fiscali e impunità per chi trasferisce illegalmente denaro all'estero. È, perlomeno, singolare che si vogliano sempre più privilegi per pochi e si cancellino progressivamente i diritti di tutti (gli altri). Ma così è il sistema capitalistico. Un sistema ingiusto dove le persone contano molto meno dei soldi e del profitto.
Con riferimento alle dichiarazioni della signora Emma Marcegaglia forse è utile ricordare (e portare a conoscenza di tutti i cittadini) che, come risulta da notizie di un paio d'anni fa, il gruppo Marcegaglia è caduto nel mirino del fisco per diciassette conti segreti. Antonio Marcegaglia (fratello di Emma) aveva spiegato al PM che quei fondi venivano utilizzati "nell'interesse del gruppo per le sue esigenze non documentabili". Antonio Marcegaglia disse che "per tutte le esigenze ... che avevo a Mantova mi facevo consegnare presso il mio ufficio il denaro che occorreva per pagare fuori busta dirigenti, collaboratori ed altro". Inoltre, per reato di corruzione di funzionari EniPower(1) Antonio Marcegaglia ha patteggiato 11 mesi di reclusione con sospensione della pena e la Marcegaglia Spa ha concordato di pagare, oltre alla confisca di 250mila euro, 500mila euro di multa. Ma queste sono solo alcune delle "disavventure" che interessano il gruppo (e la famiglia) Marcegaglia(2)
Alla Signora Marcegaglia è, allora, doveroso porre una semplice domanda allora, chi è che "non rispetta le regole"?
Mi sembra che la risposta sia chiara e che altrettanto chiaro sia che è giusto stare dalla parte dei lavoratori.
Giorgio Langella
Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della Sinistra di Vicenza
Per approfondimenti:
(1) http://milano.corriere.it/cronache/articoli/2008/03_Marzo/28/condanna_marcegaglia.shtml
(2)
http://blog.libero.it/massimocoppa/8412777.htm
http://www.affaritaliani.it/economia/marcegagllia111108d.html
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/02/09/visualizza_new.html_1701625673.html
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