FdS: Silenzio assordante su Marlane Marzotto
Martedi 28 Settembre 2010 alle 08:01 | 0 commenti
Lettera aperta di Giorgio LangellaÂ
Sabato scorso avevamo indetto una conferenza stampa sul caso Marlane-Marzotto. Ci sembrava giusto ricordare cosa è accaduto nella fabbrica di Praia a Mare che fu di proprietà dell'ENI (Lanerossi) dal 1969 e della Marzotto dal 1987. Decine di morti, (forse più di cento) ammalati di cancro. E poi rifiuti tossici, residui di lavorazione, veri e propri veleni nascosti nei pressi dello stabilimento.
Lavoratori uccisi e devastazione ambientale. Ci sembrava giusto che l'opinione pubblica vicentina sapesse che il prossimo 30 settembre inizia un processo che vede indagati numerosi dirigenti e manager della Lanerossi e della Marzotto. Ci sembrava giusto prestare almeno un po' di attenzione a quanto è successo. Per questo, alla conferenza stampa, avevamo invitato gli organi di informazione e forze politiche e sindacali della nostra provincia. Sono venuti solamente giornalisti de "Il Corriere del Veneto" e di "Vicenzapiù". Nessuno de "Il Giornale di Vicenza", nessuno de "Il Gazzettino", nessuno di TVA. Per quanto riguarda le forze politiche e sindacali invitate (PD, SeL, IDV, PSI, CGIL) ha partecipato solamente un'esponente di SeL. Si dirà che i comunisti hanno poco "appeal", che è normale, anzi che è giusto, "isolarli". Che di sabato non si fanno conferenze stampa. Che è disdicevole farle nella sede dei comunisti. Ma la verità è un'altra, ne siamo convinti.
La verità è che della Marlane-Marzotto non è opportuno parlare. Che è utile non far sapere. Perché quando non si sa, "nulla è successo". Quindi è meglio aspettare, sfumare, nascondere, tacere. Forse perché ci sono troppi interessi. Forse perché chi è indagato ha un nome e un cognome troppo illustre.
Noi non vogliamo puntare il dito su nessuno prima del processo. Sia ben chiaro. Individuare responsabilità ed eventuali colpevoli è compito della Magistratura. Vogliamo soltanto che sia fatta luce su quanto è successo nello stabilimento di Praia a Mare. E, soprattutto, vogliamo che con la conoscenza dei fatti almeno si ricordi chi ha perso la vita e la salute. In poche parole vogliamo conoscere (e vorremmo che i cittadini sapessero) di chi è la responsabilità di una tragedia come questa. Solo squarciando il velo di silenzio che esiste su questa vicenda (e su tante analoghe) si potrà sperare di combattere il dramma dei morti sul lavoro e delle malattie professionali.
Infine, vorremmo porre a chi non ha partecipato alla conferenza stampa di sabato scorso alcune semplici domande.
Dove eravate? Credete che siano più importanti l'affare delle "casa di Montecarlo" (che, miseramente, monopolizza l'attenzione degli organi di informazione) o la partita di calcio del Vicenza rispetto alla morte di tante persone? Avete intenzione di dire, scrivere o fare qualcosa? O pensate che sia più opportuno restare in silenzio?
Per quanto ci riguarda noi non possiamo né vogliamo tacere.
Giorgio Langella
Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della sinistra di Vicenza
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