Continua la strage di operai della Marlane Marzotto di Praia a Mare
Venerdi 31 Agosto 2012 alle 10:00 | 1 commenti
Giorgio Langella, Segretario Regionale PdCI FdS - Come si può leggere nell'articolo di seguito la strage dei lavoratori della Marlane Marzotto continua. Possiamo solo prenderne nota? Versare qualche lacrima e continuare come se nulla fosse? Non credo. Dobbiamo pretendere di ottenere verità e giustizia. Dobbiamo rifiutare quel conflitto tra salute e lavoro che (dalla Marlane-Marzotto alla Tricom, all'Ilva) vogliono farci credere esista. Il conflitto è tra capitale e lavoro, tra profitto di "lorpadroni" e fatica di chi lavora.
Non si può restare indifferenti. Prendiamo coscienza che il modello di sviluppo liberista che privilegia il profitto non è solo ingiusto, è sbagliato. Produce disastri che ricadono sulla testa dei lavoratori e dei cittadini. Sapere cosa è successo alla Marlane e anche nelle fabbriche vicentine della Marzotto non è solo curiosità . Fare i processi e condannare chi giudicato responsabile non è né un atto di vendetta né una "compensazione". È solo giustizia.Â
Di Francesco Cirillo
Mentre si continua a negare quanto avvenuto nella fabbrica tessile della Marlane di Praia a mare, mentre la famiglia Marzotto continua a festeggiare i 150 anni di esistenza nel mondo del lavoro, mentre il processo iniziato da più di un anno continua a subire rinvii, mentre le famiglie degli operai deceduti aspettano giustizia, la notizia di un operaio deceduto ieri , per un tumore, non riesce a smuovere le coscienze di nessuno. Ancora un funerale, ancora un piccolo corteo silenzioso dietro una bara.
Questa volta si tratta di Mario Pellegrino, nato a Rota Greca nel 1934. Ha svolto la funzione di operaio addetto alla cimatura, dal 1969 al 1989. Ha scoperto di avere un tumore nel 2000 e da allora la sua vita è stata un inferno fra ospedali, cure, interventi chirurgici, tutti avvenuti nella solitudine della propria famiglia. Nel processo Mario Pellegrino si era costituito parte civile ed era difeso dall'avv. Natalia Branda. Nessuno dei dirigenti della fabbrica si è presentato alla sua abitazione, nessun aiuto da parte dello Stato, nessun francobollo commemorativo per questo operaio così come avvenne con la famiglia Marzotto, nessuna strada o piazza verrà intitolata a lui. Come ambientalisti continuiamo a sostenere le famiglie degli operai così come continuiamo a restare vigili sul processo. La prossima udienza sarà il 17 settembre , ma già sappiamo che ci sarà uno sciopero degli avvocati penalisti e questo significherà un nuovo rinvio. Ma come abbiamo sempre sostenuto resisteremo un minuto in più dei padroni. Alla famiglia di Mario Pellegrino giunga il nostro dolore per questa perdita che coinvolge tutti noi.
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