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Di Marco Milioni Lunedi 20 Febbraio 2012 alle 06:49 | 0 commenti

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A partire dai vertici di Veneto Promozione si dipana una fittissima rete di relazioni tra affari, politica ed istituzioni che rende difficile separare ambiti, competenze, interessi pubblici e privati. E soprattutto rende difficile guardare ai problemi del turismo senza che partitocrazia e ambienti economici annebbino la visuale

«Nel giro di due mesi qui rischia di chiudere tutto e questo rappresenterebbe un disservizio gravissimo per i turisti. In nessuna regione è accaduto... Mi auguro che questa sia solo una semplice provocazione».

Sono le parole di Vladimiro Riva riportate dal GdV del 19 gennaio 2012. Riva, Vladi per gli amici, è il pontifex maximus del turismo berico nonché consigliere delegato alla guida di Vicenzaè il consorzio che gestisce per conto della provincia la presenza attiva sul territorio appunto in materia di promozione turistica.

Ma a che cosa si riferisce Riva con precisione? La patata bollente è costituita dal taglio di otto milioni di euro che la giunta regionale di centrodestra (ma c'è la possibilità di un ripensamento) ha messo in cantiere. Soldi da utilizzare per i cosiddetti uffici Iat, quelli in cui i turisti, specie stranieri, vanno a chiedere informazioni su alberghi, mete e facilitazioni a disposizione dell'utenza. La partenità politica dei tagli è di Marino Finozzi, assessore regionale al turismo, nativo e residente in provincia di Vicenza e soprattutto leghista doc. Su un versante più defilato c'è Confturismo, col presidente veneto Marco Michielli che rifugge dall'idea di chiudere gli Iat, ma chiede sia la regione a gestirli direttamente dettando «standard, rigorosi criteri di qualità ed economie di scala».

Ad ogni modo, di fronte ad un taglio così eclatante, rispetto al quale la politica sembrerebbe poter fare un passo in dietro, rimane sul tappeto, anche alla luce delle dichiarazioni di Michielli, la questione dell'efficienza e del funzionamento di quegli organi deputati alla gestione della promozione turistica. Per questo motivo chi scrive ha inviato via e-mail una serie di domande all'assessore al turismo della provincia di Vicenza Dino Secco (Pdl) che è pure presidente del consorzio Vicenzaè, una emanazione proprio della provincia. «Si invia la presente per conoscere gli emolumenti lordi annuali di spettanza del cda del consorzio Vicenzaè specificando la singola voce per il singolo membro ivi inclusi eventuali premi o simili. Si chiede inoltre il curriculum vitae per ciascun membro del cda. Ancora si chiede l'ammontare dell'emolumento di spettanza del segretario Carla Padovan nonché il curriculum vitae di quest'ultima». Questi gli interrogativi. Purtroppo al momento non ci sono risposte. Ma la questione dei conti nel comparto turismo rimane cruciale, soprattutto se si considera che il settore è al primo posto del pil regionale.

È in quest'ottica quindi che va letto anche l'operato di Finozzi. La sua giunta il 10 gennaio 2012 ha stanziato ben 450.000 euro affinché il turismo veneto sia rappresentato al Bit, la kermesse fieristica di settore in cartellone dal 16 febbraio. Pochi giorni prima, il 29 dicembre 2011, sempre l'esecutivo capitanato dal leghista Luca Zaia ha stanziato 400.000 euro per la partecipazione a due fiere turistiche in Germania, una a Berlino, l'altra a Monaco di Baviera. Somme cui se ne aggiunge un'altra da 220.000 euro per una singolare iniziativa denominata «Buy Veneto" Germania" e Educational Tour».

La cosa strana è che i progetti pensati in laguna non vengono portati a compimento direttamente sotto la supervisione dei dirigenti regionali o affidando il tutto ad un consulente sempre però sotto l'occhio della regione. In realtà viene staccato quello che è de facto un assegno in bianco (senza parametri qualificati e obiettivi verificabili) da una milionata di euro a beneficio di una società di scopo della regione, partecipata anche dalla unione veneta delle camere di commercio, una spa consortile denominata Veneto Promozione, del cui consiglio di amministrazione non si conoscono i compensi. Un modo per rilanciare turismo e più in generale il prodotto regionale secondo l'esecutivo, l'ennesimo carrozzone pubblico secondo i detrattori pronto a finire sotto il trinciapollo dell'ennesimo articolo di Sergio Rizzo o di Giannantonio Stella. Ad ogni buon conto Finozzi si dà da fare affinché alla presidenza di Veneto Promozione finisca quel Franco Masello che figura tra i protagonisti del disastro che è stato il Cis di Montebello nel quale ha rivestito la carica di vicepresidente con amplissimi poteri sulla chiacchieratissima trattativa per l'acquisto dei terreni utili all'interporto poi collassata nell'affaire Filippi.

Masello è uno degli uomini cerniera fra politica ed economia più in vista nel vicentino. Area Lega (e ottimi rapporti con l'ala sartoriana del Pdl), è a suo agio con tutte le correnti del Carroccio berico. Manager super impegnato vanta una quarantina di incarichi, fra attivi e cessati, come membro di numerosi consigli di amministrazione: in molte società private e in diverse società pubbliche o para pubbliche. «Come farà a dare il massimo anche a Veneto Promozione Dio solo lo sa» spiega Carlo Rizzotto, l'ex coordinatore provinciale dell'Idv che da anni segue la vicenda Cis.

Ma Masello è conosciuto anche perché il suo nome è indissolubilmente legato alla Margraf della quale è amministratore delegato. Un marchio notissimo in Valchiampo per la lavorazione dei minerali, con appalti e commesse in vari continenti. Margraf, il cui nome è collegato a quello del «patron» Silvio Xompero, un altro imprenditore che ben conosce le alte sfere della politica locale e non, è però un marchio chiacchierato. La spa di Chiampo infatti risulta tra le società rimaste coinvolte nell'operazione Reset, la gemella di Dirty Leather, ovvero la maxi inchiesta sull'evasione fiscale nell'Ovest Vicentino. Il GdV del 18 maggio 2011 a pagina racconta dell'avvicinarsi del processo per il gotha dell'imprenditorìa della zona. Nel cesto sono finiti fra gli altri: Gruppo Mastrotto, Gcva, Bruttomesso, Marcigaglia, Nuova Gasby e appunto Margraf.

Quest'ultima tra l'altro è una spa la cui struttura societaria si perde in un dedalo di controllanti che difficilmente fanno riferimento, almeno in chiaro, a persone fisiche. Secondo gli archivi della Camera di commercio Margraf è controllata interamente da Linea Marmo spa. Quest'ultima è a sua volta controllata da Pietro Zola, Paolo Marzotto, Due Valli srl e Silvio Xompero. Questi soggetti però se messi insieme non raggiungono nemmeno la metà delle quote visto che il pacchetto di maggioranza assoluta è controllato dalla Fiduciaria Professionisti Veneti (Fpv), a sua volta controllata dalla Fincom, una finanziaria che fa riferimento alla galassia di Diego Xausa, che col suo studio Adacta è uno dei commercialisti più in vista nel Vicentino tanto da essere spesso nominato come consulente del giudice o del magistrato inquirente. Per conseguenza, almeno agli archivi camerali i reali proprietari di Margraf sono sconosciuti. Perché tanta riservatezza? Fpv fra le altre era la fiduciaria che controllava parte della società al centro del caso dello Sporting Club di Isola Vicentina. Una colossale speculazione edilizia che generò una polemica al vetriolo in cui finirono l'ex presidente del Vicenza Calcio Aronne Miola, l'ex presidente di Assindustria Vicenza Max Calearo e l'ex sindaco isolano Valter Baruchello. E Finozzi come giudica quanto capitato alla Margraf? Ha forse avuto una incidenza il fatto che lo stesso Finozzi, per altre vicende è stato indagato pure lui?
Da VicenzaPiù n. 228


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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