Rassegna stampa | Categorie: Banche

BPVi, l'americana Fortress si ritira e lascia Unicredit sola a coprire l'aumento di capitale

Di Rassegna Stampa Domenica 10 Aprile 2016 alle 12:35 | 0 commenti

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Ora bisogna fare in fretta davvero. Sono le sei di un sabato abbastanza sonnecchioso quando l’Ansa spara la notizia che “l’ipotesi Fortress è tramontata”. Si parla dell’aumento di capitale di Popolare Vicenza ed è una pessima notizia tanto per l’istituto veneto quanto per Unicredit. Breve spiegazione: la Bce ha imposto a Pop Vicenza un aumento di capitale da 1,7 miliardi di euro per mettere a posto i suoi requisiti patrimoniali; la cosa avverrà contestualmente alla quotazione in Borsa imposta da un decreto del 2015. Unicredit è la banca garante: s’è impegnata ad acquistare il cosiddetto “inoptato”, cioè le azioni che nessuno vorrà comprare.

Problema: non pare esserci la fila per acquistare titoli della banca che fu il feudo di Gianni Zonin e Unicredit rischia di ritrovarsi con parecchi euro in meno e una banca malmessa in più. La partita comincia il 18 aprile per concludersi entro il 10 maggio: come ha fatto sapere Mediobanca, però, il valore dell’istituto è inferiore al rafforzamento di capitale richiesto e questo solo se l’operazione andrà in porto, altrimenti a Vicenza tirerà una brutta aria di bail in, cioè una versione più hard del destino toccato in sorte a Banca Etruria e alle altre tre del 22 novembre.
Il fondo americano Fortress - un po’ come i colleghi a stelle e strisce del Fondo Apollo per la ligure Carige - erano una sorta di ancora di salvezza. Si parlava di un impegno per mezzo miliardo nel capitale e di offerte per rilevare pacchetti di sofferenze (i crediti inesigibili che zavorrano i bilanci delle banche italiane e di Vicenza in particolare). Era il segno che qualcosa si muoveva attorno al sistema bancario e non solo a parole come al solito (puntuale, da Cernobbio, è rispuntato anche il finanziere renziano Davide Serra).
L’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, giusto venerdì aveva citato la possibilità dell’arrivo di Fortress con malcelato compiacimento: “So che hanno parlato con Vicenza ma non possiamo interferire”. Ora, dice l’Ansa con l’aura dell’ufficialità, hanno smesso di parlare e se ne sono andati. Brutta notizia per Unicredit, brutta anche per il governo.
Siccome all’ingrosso nella stessa situazione di Vicenza sono anche Veneto Banca (un miliardo di aumento di capitale richiesto dalla Bce), Carige (500 milioni) e Banco Popolare (un miliardo) - a tacere di istituti che ancora non hanno ricevuto richieste ufficiali dalla Vigilanza di Francoforte - l’esecutivo dopo un paio d’anni di inerzia ha deciso di muoversi per evitare un crollo sistemico.
Nei prossimi giorni è attesa la creazione di un veicolo “salva-banche” con soldi di Intesa (principale attore), Unicredit (mezzo miliardo), Ubi, Fondazioni bancarie (500 milioni) e Cassa depositi e prestiti (quota minoritaria, si dice), tutti caldamente invitati dall’esecutivo a partecipare: si dovrebbe arrivare a due miliardi e mezzo subito e poi salire fino a 7. Prima bisogna mettere in sicurezza gli aumenti di capitale (e di fatto comprarsi quelle banche), coi soldi che restano poi ci si occuperà di sofferenze: non è chiaro, però, se gli attori dell’ennesimo piano B del governo siano coscienti di quanto pericolosa e raffazzonata sia questa strategia.
Di Marco Palombi, da Il Fatto Quotidiano


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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