Categorie: Fatti
Martedi 25 Luglio 2017 alle 09:19
Per smentire una notizia, il diritto di rettifica non basta più: meglio chiedere direttamente di cancellarla. È la nuova, vecchia idea del parlamento per mettere il bavaglio a internet: una piccola richiesta al Garante della privacy e l'articolo sgradito scomparirà dal web. Dal sito dov'era stato pubblicato, magari pure dai motori di ricerca e dai vecchi archivi digitali: svanito nel nulla, come non fosse mai esistito. Anche perché tante piccole testate locali e blogger indipendenti non avranno le armi (anche economiche) per difendersi e resistere anche alle richieste più irragionevoli.
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Categorie: Politica, Fatti, Economia&Aziende
Giovedi 11 Maggio 2017 alle 01:13
Pubblicato il 9 maggio alle 23.52, aggiornato l'11 maggio alle 1.13. Fino al recente passato sono stati in pochi ma ancora oggi non sono in molti a volere leggere tra le righe (e che righe!) che Banca d'Italia avesse coperto gran parte delle magagne di Banca Popolare di Vicenza anche grazie ai buoni rapporti che Gianni Zonin aveva instaurato con palazzo Koch grazie a una tela di rapporti di alto livello, da Andrea Monorchio, l'ex ragioniere generale dello Stato nominato nel 2011 suo vice dal re del vino, fino a Gianandrea Falchi, ex capo della segreteria particolare di Bankitalia quando governatore era Mario Draghi, divenuto nel 2013 capo delle relazioni istituzionali della BPVi, per non parlare delle filiali aperte ogni altro giorno a Roma per "impiegare" postulanti locali sponsorizzati o, addirittura, provenienti dal "sistema".
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Venerdi 30 Dicembre 2016 alle 08:59
L'influenza di
Matteo Renzi e dei suoi proconsoli nel governo comincia ad essere un problema serio per l'esecutivo Gentiloni e per l'intero Paese. Nonostante lo stesso premier e il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan avessero promesso urbi et orbi di sanare la situazione creatasi riguardo alle
Banche Popolari dopo che il
Consiglio di Stato ha fatto a pezzi la riforma del 2015, l'attesa proroga di sei mesi per evitare la trasformazione in società per azioni non ha trovato posto nel decreto
Milleproroghe. Anche questa volta, a far presenti le superiori ragioni del vecchio esecutivo nel nuovo è stata
Maria Elena Boschi, oggi sottosegretario a Palazzo Chigi.
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Categorie: Banche
Venerdi 23 Settembre 2016 alle 09:28
I piccoli azionisti di
Monte dei Paschi cominciano a sentire puzza di bruciato. L'associazione "Azione Mps" ieri ha interrotto il silenzio che regnava a Siena da settimane chiedendo a governo e
Consob di capire cosa succede: "Il Monte dei Paschi è da settimane al centro di manovre oscure e preoccupanti. Una ricapitalizzazione di ingente ammontare, risultato di un progetto di affrettata cessione dell'intero portafoglio di sofferenze, ed un nuovo piano industriale: l'unico risultato che questi annunci hanno prodotto sono state le dimissioni dell'amministratore delegato
Fabrizio Viola e del presidente
Massimo Tononi, insieme al continuo crollo del valore borsistico".
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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Domenica 4 Settembre 2016 alle 10:52
Bentornati alla realtà . I miliardi finti di Renzi non risolveranno l'inghippo bancario. È qui che si gioca la partita: all'inizio del 2017 tutti i nodi verranno al pettinedi
Marco Palombi, da
Il Fatto QuotidianoBentornati nella realtà . Dopo Ferragosto - archiviati i miliardi virtuali di sgravi fiscali che
Matteo Renzi evoca e
Pier Carlo Padoan dovrà far saltare fuori in autunno (imamginina da Dagospia, ndr) - i titoli bancari italiani tornano a ballare in Borsa. Gli analisti sono concordi: sono vendite di investitori esteri e se non ci fosse il Quantitative easing della Bce gli effetti si vedrebbero anche sui titoli di Stato come nell'estate dello spread. Come mai questi signori non si fidano dell'Italia e delle sue banche? Non sanno che
Atlante 2 - dopo che il numero 1 s'è accollato le pericolanti Popolari venete (
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca, ndr) - sta per salvare
Monte dei Paschi di Siena dando l'abbrivio a una grande operazione di mercato sulle sofferenze bancarie (i crediti inesigibili)?
In realtà , i grandi fondi di investimento sanno tutte queste cose, solo che non ci credono affatto. Le sanno anche le grandi banche italiane, solo che non possono dire di no a un piano sponsorizzato dal governo.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Sabato 20 Agosto 2016 alle 10:36
Mentre c'è chi ancora crede alle favole o, meglio, spinge gli altri a credere alle illusioni (vedi ad esempio il titolo dell'ineffabile GdV del 14 luglio scorso integrato con la foto del tris di manager di fatto alla guida del nuovo Cda con, da sx a dx,
Salvatore Bragantini,
Francesco Iorio e
Gianni Mion)
Marco Palombi oggi su
Il Fatto Quotidiano fa un'analisi chiara e comprensibile dei salvataggi bancari, tra cui quelli a noi più vicini della
Banca Popolare di Vicenza e di
Veneto Banca "dissestate" dalle decisioni e dalle azioni dei Cda a trazione, rispettivamente,
Gianni Zonin e
Vincenzo Consoli, (da noi ricostruite per la BPVi in "
Vicenza. La città sbancata", 342 pagine di nostri articoli pubblicati dal 13 agosto 2010). Palombi riassume e spiega concetti da noi più volte espressi ed evidenzia con la lucidità che gli è riconosciuta i tanti giri fatui di soldi, di fatto pericolosi giochi contabili.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Martedi 16 Agosto 2016 alle 00:42
Dopo che per
Veneto Banca la
Procura di Roma ha accelerato i suoi passi con i domiciliari per Vincenzo Consoli, il sequestro dei suoi beni e l'iscrizione nel registro degli indagati di altri 14 presunti corresponsabili della sua mala gestio (inclusi i sindaci della banca) tocca alla magistratura di Vicenza cercare, documentare e punire le indubbie e pesanti responsabilità di chi (i cosiddetti "banchieri" e i politici loro sponsor e/o da loro sponsorizzati) ha gestito la
Banca Popolare di Vicenza, che con Veneto Banca è una delle tre tipologie di banche in crisi (le altre due sono quella del "gruppo" Etruria, Marche, Ferrara e Chieti e quella del più grande ma singolo MPS).
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Categorie: Banche
Sabato 30 Aprile 2016 alle 11:18
"Atlante" spende il 30% dei suoi soldi in Popolare Vicenza. 1,3 miliardi sui 4,2 totali del fondo salva-banche. Va quasi deserto l'aumento di capitale per evitare il crac: ora c'è veneto banca, agli altri (da MPS in giù) resta pocodi Marco Palombi, da Il Fatto Quotidiano
Il Fondo Atlante forse dovevano chiamarlo Nino: invece delle spalle larghe del gigante reggitore, infatti, sembra avere quelle strette del calciatore di Francesco De Gregori. I numeri ufficiali sono stati diffusi ieri da presidente e ad del gestore, Quaestio capital management, Alessandro Penati e Paolo Petrignani, giusto poche ore prima che si scoprisse che per l'aumento di capitale di Popolare di Vicenza "l'inoptato" - le azioni che nessuno ha sottoscritto - superava il 90%. Quelle se le prende Atlante: per le regole di ingaggio non poteva salire oltre il 75%, se non in caso di estrema necessità e qui, ha spiegato Penati, "c'era il rischio di bail in".
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Categorie: Banche
Domenica 10 Aprile 2016 alle 12:35
Ora bisogna fare in fretta davvero. Sono le sei di un sabato abbastanza sonnecchioso quando l’Ansa spara la notizia che “l’ipotesi Fortress è tramontataâ€. Si parla dell’aumento di capitale di Popolare Vicenza ed è una pessima notizia tanto per l’istituto veneto quanto per Unicredit. Breve spiegazione: la Bce ha imposto a Pop Vicenza un aumento di capitale da 1,7 miliardi di euro per mettere a posto i suoi requisiti patrimoniali; la cosa avverrà contestualmente alla quotazione in Borsa imposta da un decreto del 2015. Unicredit è la banca garante: s’è impegnata ad acquistare il cosiddetto “inoptatoâ€, cioè le azioni che nessuno vorrà comprare.
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Categorie: Banche
Giovedi 24 Marzo 2016 alle 09:14
"Andate e fondetevi: si parte con Bpm-Banco", così titola oggi Il Fatto Quotidiano un articolo di Marco Palombi che vi proponiamo a seguire e che annuncia l'ok dela Bce, sia pure condizionato a un nuovo aumento di capitale e a radicali cambiamenti nella governance, alla formazione del terzo gruppo bancario italiano, preludio ad altre aggregazioni in cui non è difficile immaginare coinvolte le altre due, popolari venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, realtà "mini" rispetto alle due grandi ora promesse spose, quella con testa a Verona e l'altra Milano, e, quindi, destinate, presumibilmente ad accettare matrimoni combinati e non certo d'amore (
clicca qui per l'articolo completo in Rassegna stampa).
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