Borgo Berga, affari che non decollano e lavori fermi? Allora apre il museo, con party: cin cin WashingMen...
Domenica 5 Ottobre 2014 alle 18:30 | 1 commenti
Nella annosa vicenda di Borgo Berga e del complesso di edifici definito da diversi vicentini (e non) "ecomostro", ad attirarci è stata, questa volta, la scomparsa del cartello di cantiere (foto), posizionato da anni all'ingresso da via dello stadio, che indica committente, impresa incaricata, concessione del Comune o data di inizio e fine dei lavori.
Ci fermiamo davanti al cancello verso le sette di sera di lunedì scorso, anche perchè un'auto, appena uscita dal cantiere, è ferma con il motore acceso e con il conducente al telefono. Dopo uno scambio di sguardi fugaci mentre ci avviciniamo notiamo che il signore non sta parlando e allora gli chiediamo come procedono i lavori. La risposta, con un tono di voce tanto flebile da essere quasi impercettibile causa anche il sottofondo del passaggio delle auto sulla vicina strada, è "sì, vedi - e ce lo indica - è da poco stato completato un condominio" e poi aggiunge che "sabato ci sarà una festa e un'inaugurazione in quell'area".
Lo ringraziamo e ci allontaniamo, anche perchè non sembra molto propenso a parlare. L'evento a cui si riferiva è quello del "Berga Urban Museum" andato in scena sabato 4 ottobre (leggi qui) con le opere di illustratori di fama mondiale e voluto da Sviluppo Cotorossi Spa nella nuova piazza pubblica del complesso residenziale di Borgo Berga. Un party molto chic tra pizzette, birra e spumante gratis, oltre alla possibilità di visitare l'interno degli appartamenti, alla presenza delle autorità comunali con in testa Jacopo Bulgarini d’Elci, vicesindaco e assessore alla Crescita del Comune di Vicenza, che ha dato il patrocinio all’iniziativa, e poi consiglieri comunali come Everardo Dal Maso della lista Variati o come Stefano Dal Pra Caputo, Giancarlo Pesce e Giacomo Possamai del Partito Democratico.
"Evidentemente hanno deciso di allestire lì la mostra per cercare di riuscire a vendere qualche appartamento in più", ci dicono maliziosamente alcuni residenti delle vicine case che una volta erano le residenze dei lavoratori della fabbrica Cotorossi.
Il fatto, però, che risalta di più è che di fianco al complesso residenziale i cui lavori sono terminati, si erge lo "scheletro" di cemento, tra cielo e colli berici, con i lavori non ancora conclusi, che ha fatto anche da scenografia alla vista dei visitatori della mostra. La preoccupazione dei residenti di Borgo Berga è di trovarselo davanti ancora per lunghi anni.
"È una quindicina di giorni - spiegano - che, oltre ai macchinari da lavoro, sono sparite anche la casetta del capo cantiere e la cabina che controlla gli accessi, rimasta lì per lunghi anni".
"Nel parcheggio e nell'area commerciale di Borgo Berga - aggiungono - vediamo spesso poca gente, gli affari sembrano non decollare tanto che ha chiuso recentemente anche un negozio vicino al supermercato".
All'inaugurazione della mostra organizzata da Sviluppo Cotorossi era stato invitato anche il Comitato Borgo Berga che però ha declinato l'invito con un messaggio che pubblichiamo di seguito:
"Non basta una pennellata colorata di arte e di belle illustrazioni a coprire il nero di un'operazione immobiliare, quella che Sviluppo Cotorossi spa (soci i gruppi Maltauro e Codelfa-Gavio) ha messo in atto a Borgo Berga. Mortificando un borgo storico, innalzando cattedrali di cemento a due passi dalle ville e dal paesaggio palladiano, costruendo cubature scriteriate (con l'autorizzazione del corresponsabile Comune di Vicenza) a picco sui due fragili fiumi della nostra città , il Retrone e il Bacchiglione. Si definisce #GreenWashing l'ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di organizzazioni per creare un'immagine positiva o mistificatoria per distogliere l'attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi. Si definisce #ArtWashing l'occupazione di spazi da parte di artisti per riqualificare complessi immobiliari negletti e scarsamente appetibili dal pubblico, finalizzata alla crescita del "capitale sociale" dell'area e quindi alla vendita di porzioni immobiliari (vedi qui). Per chi crede in una funzione critica e indipendente dell'arte, oggi non è una bella giornata. A tutti gli altri auguriamo un buon aperitivo al museo di Borgo Berga".
Cin cin WashingMen, verrebbe da dire .
Non in italiano, ma nel giapponese degli ingenui bambini di quel paese che con quel suono indicano il pene, vulgariter "c...o".
"Cin cin!" giapponese allora a chi non rispetta l'ambiente e a chi monetizza l'arte.
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