Alessandra Moretti si dimette da capogruppo del PD in Regione, "senza aver detto bugie". Le assenze sono vere ma la sua decisione merita rispetto, vero Achille Variati?
Domenica 18 Dicembre 2016 alle 00:39 | 4 commenti
Se Alessandra Moretti si è dimessa stasera 17 dicembre da capogruppo del Partito Democratico in Regione Veneto, è in seguito ad un episodio sollevato da un articolo de Il Fatto Quotidiano dal titolo “La capa del Pd ha la febbre? No, il “mal d’Indiaâ€. Apriti cielo. Il caso diventa nazionale e finisce su tutti i giornali. Solo che il viaggio in India nascosto dalla "messa in malattia", come uno dei più classici “furbetti all'italianaâ€, Alessandra Moretti l'ha sempre negato sostenendo di essersi ammalata prima di partire e spiegando che “avevo programmato il viaggio in India diversi mesi fa, assieme a mio padre. Siamo stati invitati al matrimonio di una persona a noi molto cara e abbiamo accettato con piacere l'invito, anche perché l'agenda del Consiglio Regionale del Veneto, al momento dell'invito stesso, era liberaâ€. In effetti della partenza verso l'India, sapevano in molti, dato che con lei è andato anche l'assessore alla sicurezza del Comune di Vicenza Dario Rotondi.
È probabile che sia così, perchè vabbè che le bugie hanno le gambe corte, ma pubblicare autonomamente foto sui social network di un viaggio “nascosto†sarebbe stato quantomeno un ingenuo azzardo. Non sono mancate, però, polemiche, critiche e derisioni da parte di cittadini e colleghi politici per la presunta ennesima gaffe, tra cui il "sempre sincero" vicesindaco di Vicenza Jacopo Bulgarini d'Elci che ha ironizzato sulla vicenda, o Achille Variati, “il sindaco che non sa mai nulla per tempoâ€, che ha accusato la sua “chioccia†politica di aver detto bugie.
In realtà l'unica malattia del "caso India" è il mal di pancia che si trascina da tempo nel gruppo regionale veneto del Partito Democratico: un'insofferenza già fatta trapelare da alcuni colleghi del Pd all'inizio della legislatura per l'ipotesi della nomina di Moretti a capogruppo in Regione Veneto.
E un' “intolleranza†per il Consiglio regionale è stata manifestata anche dalla vicentina del Pd, viste le sue presenze poco sopra il 72% che la collocano al penultimo posto, anche se l'ultimo con un 15% vicino allo zero è addirittura di Luca Zaia, magari giustificato da impegni istituzionali.
Le assenze di Moretti hanno fatto storcere il naso al partito, fino alla decisione di rimettere il mandato da capogruppo resa nota questa sera:
“Questa mattina - ha postato su Facebook Moretti - ho scritto ai consiglieri regionali del PD per convocarli lunedì mattina. Durante quell'incontro intendo rimettere il mio mandato da capogruppo in Regione. Ritengo opportuno in questa fase non esporre i colleghi a strumentalizzazioni di sorta e, pur avendomi loro rinnovato la fiducia, credo sia doveroso tutelare la coesione della squadra in Regione e nel contempo dare un segnale ai cittadiniâ€.
Un "pragmatico" messaggio di solidarietà alla ex collega nella lista civica Variati alle elezioni del 2008 è arrivato dallo storico esponente Pd Giovanni Rolando, anche lui in passato consigliere regionale: “Inevitabile la sua disponibilità a lasciare. Quel ruolo comporta grande responsabilità e trasparenza totale e deve essere svolto dimostrando anche nella percezione della gente che ci si dedica con tutte le forze per il bene comune. Poi si può sbagliare ma non per leggerezza nei confronti anche del partito e gruppo. Io penso che importante è che quando si cade ci si può rialzare. È ciò che auguro, anzi ne sono sicuro, anche ad Alessandraâ€.
La parabola, però, dell' “Alessandra nazionale†dopo questo ennesimo polverone appare sempre più in picchiata.
Come la percentuale delle sue presenze al lavoro.
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