Quotidiano | Categorie: Giudiziaria

Al processo Marlane-Marzotto, i giudici hanno emesso sentenza: 107 morti, nessun colpevole

Di Giorgio Langella Domenica 21 Dicembre 2014 alle 15:30 | 0 commenti

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Tutti assolti! Al processo Marlane-Marzotto, i giudici hanno emesso la sentenza: nessuno è colpevole. Non ci sono prove sufficienti o il fatto non sussiste. Comunque in pochi secondi, dopo quasi vent'anni di indagini preliminari, rinvii, dibattimenti, udienze e quant'altro, si è deciso: non ci sono responsabili. Tutti assolti! Così come è successo per il processo sui veleni della Montedison che hanno riempito la discarica di Bussi o per l'indecente sentenza della cassazione nel processo Eternit. Coincidenze? Tutti assolti!

Per carità. È tutto legalmente e formalmente corretto. Quindi è tutto normale ... ma è questa normalità che lascia sgomenti (mentre è partita, non si sa ora con quale fiducia nella sua evoluzione giusta  un'inchiesta anche a Vicenza per lo stabilimento Marzotto a Schio, ndr). Perché ormai nel nostro "bel paese" - e non in una di quelle nazioni che noi consideriamo "incivili" - per qualcuno è possibile fare qualsiasi cosa.

Inquinare, rendere pericoloso lavorare, permettere condizioni di lavoro disastrose che portano incidenti, malattia e morte. E far perdere dignità a chi lavora col ricatto occupazionale. Tutto legalmente, senza conseguenze, senza responsabilità, senza rimorsi. In piena normalità. Per questo si vede lo stupore di chi viene accusato, la sua arroganza, la sua sicurezza nel sentirsi intoccabile grazie a leggi e cavilli che sembrano fatte apposta per evitargli qualsiasi condanna. Del resto, che colpa possono avere "lorpadroni" il cui unico pensiero è il guadagno personale?
Avendo la ricchezza si possono assumere avvocati bravissimi nel costruire impianti difensivi a prova di qualsiasi evidenza. E arrivare a determinare, per legge, che "il fatto non sussiste" .

Ma la realtà è un'altra. E i fatti esistono, eccome. Ci sono le tombe che custodiscono i morti, ci sono i sorrisi di quando erano vivi e che restano scolpiti nei ricordi di chi è rimasto, ci sono le malattie che divorano vite e futuro, c'è l'inquinamento che distrugge l'ambiente nel quale si ha diritto di vivere.

Ci sono, terribili, le testimonianze di chi, poco prima di morire, ha voluto denunciare quei metodi e quelle prassi che erano comandati a eseguire e che li hanno uccisi. Testimonianze che, nei processi, spesso non possono essere prese in considerazione perché "arrivate in ritardo" o per qualche eccezione procedurale.
E così, le parole degli "umili" che hanno toccato con mano (rimettendoci salute e vita) quale sia la forza del profitto rispetto a qualsiasi altra cosa, restano lettera morta. Sono considerate ininfluenti e inutili da chi dovrebbe cercare la verità e stabilire giustizia.
Nella vicenda della Marlane-Marzotto (e in troppe altre) la verità e la giustizia sono rimaste utopie lontane.
Ufficialmente inesistenti come per Piazza Fontana e per le tante stragi mai risolte. Misteri coperai da segreto di stato che hanno bloccato il corso della storia e lo sviluppo democratico del nostro paese.
Tutti assolti!
La sentenza Marlane-Marzotto mette una pietra tombale su quanto è successo e succede quotidianamente nelle fabbriche del "bel paese". I ricatti occupazionali, le negligenze, la sicurezza carente o inesistente, l'inquinamento non possono essere negatI ma sono stati dichiarati non rilevanti e nessuno è condannato né condannabile. Per queste cose nessuno viene punito e, di conseguenza, continueranno ad essere normali condizioni di lavoro.
Tutti assolti!
E adesso? Si permetteranno speculazioni di qualsiasi tipo sulle aree sequestrate e tornate a disposizione di "lorpadroni"? Si bonificheranno le aree inquinate o "il fatto non sussiste"?

Il profitto ha trionfato sulla vita. Così i morti della Marlane continueranno a morire e gli "assolti" continueranno ad arricchirsi. Lo faranno senza rimorsi né sofferenza perché lorpadroni "pensano solo ai loro soldi".
Tutti assolti secondo giustizia ... ma quale?
Alla Marlane-Marzotto su poco più di 1000 lavoratori, oltre 150 si sono ammalati di tumore e per lo meno 107 sono morti.
Questo è successo! Anche se "il fatto non sussiste" e per i giudici nessuno è responsabile.
Ricordate! Il sistema nel quale viviamo è spaventoso.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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