Via Medici, Matteo Celebron per Lega Nord: "cittadini soli, appartamenti dell'Hotel Adele?". VicenzaPiu.com già fece questa domanda
Altri mille posti in Veneto per gli immigrati tra povertà, business della cosiddetta "accoglienza", problemi sociali e convenienze politiche
I Prefetti eseguono ordini: non distribuiscono nel territorio e nelle nostre città uomini con mille problemi, semplicemente smaltiscono pratiche e numeri: altri mille immigrati? Mille pratiche da smaltire. Ma nei nostri Paesi arrivano mille persone, mille bocche da sfamare, mille problemi che vanno a sommarsi ad altre tante, troppe, questioni aperte. E di questi tempi, tra giovani disoccupati e sistema dell'assistenza sociale fatto esplodere dalle varie spending review che hanno sottratto capitali e risorse ai nostri Comuni, la strategia sembra sempre più chiara: riempire il Paese di disperati, disposti a lavorare anche per pochi €, mentre una massa sempre più crescente si dà alla macchia (14 mila solo in Veneto), un po' come nella grandi metropoli statunitensi o del sudamerica.
Continua a leggereI profughi “guest star” tra le montagne vicentine: reportage da Tonezza del Cimone
Altri mille immigrati in Veneto, cresce il business per i professionisti dell'accoglienza: è l'opinione di Roberto Ciambetti
I Prefetti eseguono ordini: non distribuiscono nel territorio e nelle nostre città uomini con mille problemi, semplicemente smaltiscono pratiche e numeri: altri mille immigrati? Mille pratiche da smaltire. Ma nei nostri Paesi arrivano mille persone, mille bocche da sfamare, mille problemi che vanno a sommarsi ad altre tante, troppe, questioni aperte. E di questi tempi, tra giovani disoccupati e sistema dell'assistenza sociale fatto esplodere dalle varie spending review che hanno sottratto capitali e risorse ai nostri Comuni, la strategia sembra sempre più chiara: riempire il Paese di disperati, disposti a lavorare anche per pochi euro. Continua a leggere
Profughi, successo del corteo No Profughi ad Arzignano. Comitato: la prefettura ne prenda atto
Un successo per certi versi imprevisto, visti i tempi ristretti in cui è stato organizzato, per il corteo avvenuto ad Arzignano, contro l'ipotesi di insediamento di un campo profughi in città . Oltre 1000 persone hanno manifestato in maniera composta e ordinata lungo le vie della città . Un corteo silenzioso illuminato dalle fiaccole, che ha visto la partecipazione di famiglie, uomini, donne, bambini, persone di diversa estrazione politica e anche diversi stranieri. Due grandissimi striscioni "Giù le mani da Arzignano", "No campi profughi in questa città ", nessuna bandiera politica, nessun coro, a sfilare solo la dignità e la fermezza di un'intera comunità .
Via Medici: la via dei profughi. Meri Spiller mostra l'altra faccia dell'hotel Adele: "volete che muoiano in mare? Ditelo voi! Noi no!"
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Camminavamo in Via Medici con un collega per iniziare le interviste per la nostra rubrica Arti e Mestieri, quando ci siamo imbattuti nel discusso Hotel Adele. Lo scenario è quello delle foto che accompagnano gli articoli sulla “via dei profughiâ€, nostri e della stampa locale: Hotel Adele, profughi fuori dall’hotel e affacciati alla terrazza. Ci avviciniamo ad alcuni di loro, chiediamo da dove vengano per lo più in inglese o in francese, pochissimi capiscono e parlano l’italiano. Sbirciando dalla finestra vediamo diversi profughi seduti ad un tavolo con davanti una lavagna e due che supponiamo siano insegnanti. La curiosità (giornalistica) ci spinge ad entrare. Ci accoglie il personale che nella confusione ci chiede chi siamo e, dopo una reazione "ostile" a chi ha evidenziato in passato alcuni dubbi sul modo di operare della struttura ("L'esclusiva di Salhama, profugo palestinese all'Hotel Adele: "Pulivo i loro appartamenti a dieci euro al giorno" e "Intervista esclusiva integrale di Salhama, un profugo palestinese all'Hotel Adele: passato e presente duri sognando un futuro"), ci fa entrare perchè, spieghiamo, ci piacerebbe raccontare anche la loro versione dell'accoglienza.
Continua a leggereOperazione antiterrrorismo, sgominate due organizzazioni italo-albanesi. Zaia: un grande colpo contro la malavita
“Un grande colpo contro una nuova forma di malavita, strisciante, organizzatissima, oltremodo pericolosa: l’industria dell’immigrazione clandestina. Rivolgo un ringraziamento riconoscente alla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Venezia, al Procuratore Adelchi d’Ippolito e agli uomini e donne della Polizia di Frontiera di Venezia e Veronaâ€. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta “con grande soddisfazione†l’operazione che ha portato a sgominare due organizzazioni criminali italo-albanesi, con basi operative anche a Conegliano e Verona, che gestivano un lucroso traffico di immigrazione irregolare verso Londra e il regno Unito. Continua a leggere
Immigrati, Zaia: 23,444 di cui circa il 60% sono già fantasmi. E' traffico di carne umana
Secondo i dati in nostro possesso, gli immigrati arrivati in Veneto a tutto il 23 giugno scorso sono stati 23.422, quelli presenti nelle strutture temporanee 9.386. Il 59,92% di queste persone, cioè 14.036, sono di fatto fantasmi: nessuno si sa chi siano, dove siano, cosa facciano, se soffrano o se siano entrati nel giro della malavita. Nel frattempo i dati della Prefettura di Vicenza su quattro mesi di lavoro della commissione per il riconoscimento dello status, attestano che 4 richiedenti su 5 non sono considerabili rifugiati. Continua a leggere
Profughi in via Medici, Celebron della Lega: "come si permette il prefetto di imporre le proprie scelte?"
Profughi, Ciambetti: nei mass media è sparita la parola immigrati
Nei mass media è sparita la parola immigrati: si parla solo di profughi anche se sappiamo tutti che buona parte dei profughi che arrivano da noi  tali non sono. Esclusa una sparuta minoranza, siamo in presenza di immigrati, la maggior parte manodopera priva di specializzazione, che cerca fortuna e un lavoro magari in Paesi come il nostro dove la disoccupazione è alta e la tendenza a sfruttare, ‘in nero’, i disperati e altrettanto elevata. Il fatto di chiamarli gli immigrati “profughi†serve solo a far digerire all’opinione pubblico l’obbligo all’accoglienza, obbligo doveroso e giusto in una società civile, ma inesistente per l’immigrazione.Â
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