Riceviamo da Comitato No profughi ad Arzignano e pubblichiamo
Un successo per certi versi imprevisto, visti i tempi ristretti in cui è stato organizzato, per il corteo avvenuto ad Arzignano, contro l'ipotesi di insediamento di un campo profughi in città . Oltre 1000 persone hanno manifestato in maniera composta e ordinata lungo le vie della città . Un corteo silenzioso illuminato dalle fiaccole, che ha visto la partecipazione di famiglie, uomini, donne, bambini, persone di diversa estrazione politica e anche diversi stranieri. Due grandissimi striscioni "Giù le mani da Arzignano", "No campi profughi in questa città ", nessuna bandiera politica, nessun coro, a sfilare solo la dignità e la fermezza di un'intera comunità .
Un fiume umano che partito dal  Parcheggio Destra Chiampo, ha attraversato le vie del centro fino ad arrivare sotto il comune in Piazza Libertà , dove ha preso la parola il portavoce del comitato, Daniele Beschin.
"Un corteo lontano da logiche razziste, come qualche buonista dell'ultima ora, aveva tentato di dire" dichiara Beschin, "una manifestazione e una presa di posizione dettata esclusivamente dal buonsenso di una cittadinanza, italiana e straniera, che si rende conto che l'arrivo di presunti profughi, metterebbe a rischio l'intero tessuto economico e sociale della vallata, creando una bomba ad orologeria anche per quel processo di integrazione e pacifica convivenza che abbiamo costruito negli anni con le comunità straniere che oggi vivono in città . La nostra battaglia è per gli arzignanesi e anche per coloro che qui si sono integrati, vivono, lavorano e pagano regolarmente le tasse rispettando le regole della comunità ".
Non sono mancati nel comizio finale gli affondi al prefetto Soldà , accusato di fare valutazioni fuori luogo, senza consultare la cittadinanza e senza comprendere che un Paese che già assorbe il 19% della popolazione extracomunitaria, non può per buonsenso, accogliere persone che metterebbero in grave equilibrio il sistema paese, già messo a dura prova da una crisi economica sempre più marcata.
"Abbiamo il diritto di essere padroni a casa  nostra e dire no a decisioni che potrebbero sconvolgere per sempre l'assetto della nostra città , difenderemo centimetro su centimetro ogni quartiere di Arzignano, in maniera composta ma con grande fermezza, pronti ad alzare le barricate se necessario; Il prefetto se ne faccia una ragione, Arzignano non è terreno fertile per portare profughi e una manifestazione con una partecipazione così imponente rappresenta una pietra tombale a qualsiasi progetto in tal senso. Ne và del rispetto che abbiamo per i nostri padri, per la nostra comunità italiana e straniera, e perchè vogliamo consegnare ai nostri figli una città più solidale, nella libertà e nella sicurezza".