Altri mille immigrati in Veneto, cresce il business per i professionisti dell'accoglienza: è l'opinione di Roberto Ciambetti
Domenica 31 Luglio 2016 alle 13:52 | 1 commenti
 
				
		
		Altri mille posti per gli immigrati:  come negli Usa le nostre città si popolano di fantasmi e una ristretta élite eletta da una minoranza gestirà il potere reale.
I Prefetti eseguono ordini: non distribuiscono nel territorio e nelle nostre città uomini con mille problemi, semplicemente smaltiscono pratiche e  numeri: altri mille immigrati? Mille pratiche da smaltire. Ma nei nostri Paesi arrivano mille persone, mille bocche da sfamare, mille problemi che vanno a sommarsi ad altre tante, troppe, questioni aperte. E di questi tempi, tra giovani disoccupati e sistema dell'assistenza sociale fatto esplodere dalle varie spending review che hanno sottratto capitali e risorse ai nostri Comuni, la strategia sembra sempre più chiara: riempire il Paese di disperati, disposti a lavorare anche per pochi euro.		
E, intanto, una massa sempre più crescente si dà alla macchia (14 mila solo in Veneto), un po' come nella grandi metropoli statunitensi o del sudamerica, dove la maggioranza della popolazione è fatta di fantasmi che vivono nelle banlieue, periferie degradate, favelas, che come vulcani di tanto in tanto eruttano rabbia e disperazione, mentre una élite oligarchica eletta da una minoranza di elettori (vedremo i dati della disarmante disfida Clinton-Trump) gestisce il potere reale.
Periferie nel degrado e sommerse da problemi di ogni tipo che non  interessano, né toccano, i salotti buoni dei radical chic e di chi  detiene le leve vere del potere.
I prefetti si lanciano nella loro  spasmodica ricerca di cooperative e associazioni nonché di edifici  dismessi e disabitati da trasformare in ostelli e rifugi per immigrati  con paradossi evidenti che lasciano stupiti: lo stato trova i soldi per  affittare, tramite i professionisti dell'accoglienza, alberghi,  capannoni, appartementi, ma non ha denaro alcuno per garantire  l'adeguamento delle Forze dell'Ordine e ripristinare la pianta organica  minima necessaria per svolgere i servizi principali, sempre più  importanti non fosse altro perché all'aumentare di clandestini che  vivranno di espedienti nell'anonimato, aumenta il bisogno di chi deve  tutelare l'ordine pubblico. Qual è la priorità, dare accoglienza o  garantire la sicurezza dei cittadini?
Avremmo in verità bisogno della  presenza dello Stato davanti al rischio del terrorismo o  dell'esplosione della follia.  "Ariane fate schifo e vi ammazzo tutte"  ha gridato un nordafricano inseguendo tre quindicenni a Marostica in  pieno centro:  questo è il risultato dell'accoglienza paranoica voluta  dal Ministero degli Interni ed imposta da  prefetti chiamati ad eseguire  ordini che alimentano un business senza fine, che non s'arresta perché  se l'accoglienza fosse limitata a chi giustamente chiede, con diritto e  carte in regola, asilo,  i lauti affari dei professionisti della  solidarietà finirebbero.
Chi vuole venire legalmente in Italia deve  affrontare traversie incredibili e di certo non s'affida alla malavita  che gestisce a modo suo le pratiche di ingresso e viaggio verso il  nostro paese con ricavi inenarrabili: chissà perché non si parla mai  delle traversie di chi vorrebbe entrare legalmente in Italia per fare un  lavoro onesto e non vuole finire nel tritacarne del business  dell'accoglienza, chissà perché si parla troppo poco dei veri profughi.
Ora,  i prefetti in Veneto devono smaltire un altro migliaio di pratiche in  una Regione dove si sono superati già tutti i limiti che lo stesso  governo aveva fissato infischiandosene altamente della realtà di una  Regione che è la quarta in numeri assoluti e terza in percentuale in  rapporto con la popolazione residente  per il numero di immigrati  smistati dallo stato nella fase dell'emergenza. Una Regione che ospita  già oltre mezzo milione di stranieri residenti e censiti ufficialmente.   Piaccia o no, per dirla con Shakespeare, c'è della logica in questa  follia.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
 
  
		
		
	 
				     
				     
				     
				    