«I rom e i sinti chiedono di partecipare alle trattative con le istituzioni», ce lo dice Casadio
Rom, sinti, nomadi. Spesso queste tre parole vengono considerate sinonimi, ma la situazione in realtà è più complessa. Sull’onda di un recente articolo che trattava di alcune famiglie sinti a Schio, VicenzaPiù si è rivolta a Davide Casadio, presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme che già in passato ha parlato a nome della comunità vicentina. L’obiettivo è capire meglio come la questione delle due minoranze sia affrontata in Italia (nella foto Rom e Sinti Manifestano per la prima volta a Montecitorio, con Casadio al microfono, ndr).
Continua a leggereCoppia di rumeni senza dimora rimpatriata con la mediazione del Comune
Ieri una coppia di rumeni che viveva in strada è stata rimpatriata con un autobus di linea partito nel tardo pomeriggio da Vicenza. L'uomo e la donna di nazionalità rumena erano più volte stati identificati per occupazione abusiva anche all'interno dell'area ex Enel di San Pio X, in questo periodo interessata da interventi di chiusura dei varchi di accesso dopo l'ordinanza del sindaco Variati; a carico della donna, inoltre, erano stati elevati 42 verbali per mendicità molesta nella zona del Santuario di Monte Berico. Continua a leggere
Integrazione da costruire mattone su mattone
Di Deha Sanata Caryne, 16 anni, nata in Italia e di origini in Costa D' Avorio, per la rubrica autogestita "StranIeri, italiani oggi" da VicenzaPiù n. 257 in distribuzione e sfogliabili comodamente
La prima parola che mi viene in mente quando penso al termine integrazione è: "diversità ", è il far parte di qualcosa di diverso da te. L' integrazione come tanti pensano non è diventare come l'altro ma adottare parte della sua cultura per cui ciò non significa abbandonare le proprie origini e tradizioni solo perché si è in un altro paese (nella foto Deha Sanata Caryne con le compagne di classe).
Cos'è la felicità
Nina Cupac è una bambina italo-serba che ha solo undici anni. I suoi genitori sarebbero contenti se venisse pubblicato il suo articolo, questo ci è stato scritto. E allora pubblichiamo l'inno alla felicità della nostra lettrice italo serba di undici anni: ci rende felici.
di Nina Cupac per la rubrica autogestita "StranIeri, italiani oggi" da VicenzaPiù n. 257 in distribuzione e sfogliabili comodamente
Continua a leggereIl mediatore culturale parte dai bambini delle scuole
Di Marina Grulovic per la rubrica autogestita "StranIeri, italiani oggi" da da VicenzaPiù n. 257 in distribuzione e sfogliabili comodamente dagli abbonati online  Â
L'idea di formare la figura di mediatore culturale è nata circa tredici-quattordici anni fa, quando i flussi migratori erano piuttosto frequenti. Era sorta l'esigenza di una persona straniera con buona conoscenza della lingua, della cultura e delle tradizioni italiane e altrettanto della lingua, della cultura e delle tradizioni del paese d'origine.Â
Continua a leggereL'emigrazione
Di Youssef Cherif, Tunisia, per la rubrica autogestita "StranIeri, italiani oggi" da VicenzaPiù n. 257 in distribuzione e sfogliabili comodamente dagli abbonati online  Â
Questa volta voglio parlare di questo fenomeno a partire dalla mia esperienza personale. Io sono partito dalla Tunisia all'età di 28 anni e da sette vivo in Italia. Come me, molte altre persone devono affrontare la stessa trafila per vari e diversi motivi. A parere mio, la prima ragione è la ricerca di migliori prospettive di vita.
Variati vuol "cacciare" i romeni, Baldo: Che stile, ragazzi!
Riceviamo da Italo Francesco Baldo e pubblichiamo.Â
Da alcuni giorni tengono banco i lamenti del Sindaco Variati, che dopo le grida lancia anche prospettive di soluzione. Queste sono in un'unica direzione: cacciamo i cittadini europei della Romania, abusivamente a Vicenza, dove non c'è lavoro, pagando loro il biglietto per il rientro nella madre patria, e come ben sappiamo nell'antica Dacia nulla hanno a disposizione per una vita migliore, anzi.Â
Continua a leggereLavoratori croati, Zaia ne chiede il rinvio della circolazione. Veneto pragmatico o solo miope?
Il senso dei messaggi lanciati sul tema dalla Regione pare possa riassumersi così: «Va bene la Croazia in Europa, ma stiamoci attenti perché se no qua in Veneto crolla tutto». Il presidente Luca Zaia e l'assessore al lavoro Daniela Donazzan temono che, aperte le frontiere, cittadini croati arrivino in Italia e soprattutto in Veneto a cercare lavoro, aggiungendosi ai 6.085 registrati in regione dall'ultimo censimento, quello del 2011, e ai 1158, nello specifico, della provincia di Vicenza (nella foto uno striscione dei tifosi croati di Zara del Benetton Treviso di rugby, ndr).
Continua a leggereComunità liberiana di Schio e Libasi: aiutiamo l'orfanotrofio di Madre Victoria Thomas
Sarà forse uno stereotipo, ma se lo è chi scrive non ha ancora avuto modo di vederlo smentito: frequentando le comunità africane si impara presto che tra chi è su un palco - per una conferenza o un concerto indifferentemente, non importa - e chi assiste sotto o davanti, c'è davvero una differenza minima. Come la musica coinvolge presto anche il pubblico che ben volentieri sale sul palco, così anche il dibattito si sposta presto dai microfoni dei relatori alle persone in sala che assistono (nella foto Aldo Ranieri e la sorella Joyce Ranieri, vicepresidentessa della Liberian Association in Italy).
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