Su la bolletta del gas, giù quella elettrica
Adico     Â
"Da aprile la bolletta dell'energia elettrica ha visto un calo deciso del 3,1% ma quella del gas ha mostrato un nuovo rincaro, questa volta del 3,62% segnala l'Autorità per l'energia elettrica e il gas nel suo rapporto mensile.
Andamenti determinati dai forti aumenti del petrolio +60% in un anno e dalle quotazioni cui è agganciato anche il gas.
Tradotto in cifre significa che la spesa media per l'elettricità di una famiglia tipo si riduce ora di circa 13 euro su base annua; questa nuova riduzione si somma a quelle di 39 euro del 2009 e di 10 euro del primo trimestre 2010, mentre per il gas una maggior spesa di 34 euro sulla bolletta del gas, su base annua.
Si tratta - afferma il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini - di un insopportabile aumento di costi e tariffe a cui il Governo deve mettere mano non autorizzandole e, coerentemente con quanto affermato pubblicamente, bloccarle.
Una possibilità quella ventilata dal presidente dell'ADICO che si potrebbe fare più concreta solo in vista del prossimo 10 maggio, quando si attiverà la Borsa del gas che - spiega il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola - permetterà immediati vantaggi attraverso una maggiore concorrenzialità e flessibilità nel mercato all'ingrosso.
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Con l'esodo di Pasqua stangata alle pompe
Adico      Â
"E' maxi-stangata di Pasqua sul fronte dei carburanti": lo afferma l'ADICO, che ha elaborato i dati relativi ai prezzi di benzina e gasolio, confrontandoli con i listini in vigore lo scorso anno nel periodo di Pasqua.
"Oggi la benzina sfiora quota 1,370 euro al litro, mentre il gasolio arriva a costare oltre 1,200 euro/litro. Lo scorso anno, in occasione delle vacanze di Pasqua, la benzina costava mediamente 1,214 euro/litro e il diesel 1,074 euro/litro. Visto che la matematica non è un'opinione - afferma il presidente dell'ADICO , Carlo Garofolini - i conti sono presto fatti: chi deciderà di partire per le vacanze di Pasqua, dovrà mettere in conto rispetto allo scorso anno un aggravio di spesa pari a 10,00 euro per un pieno di benzina, e 8,00 euro per un pieno di gasolio. Si tratta di aumenti stratosferici che peseranno come macigni sulle tasche degli automobilisti - fanno sapere dall'ADICO.
Ancora una volta - conclude Carlo Garofolini - l'esodo degli italiani diventa l'occasione per rincari selvaggi alla pompa, a tutto beneficio delle compagnie petrolifere, dimostrando come nel nostro paese manchino del tutto strumenti in grado di limitare la crescita fuori misura dei listini, e controllare che l'andamento dei prezzi alla pompa sia in linea con le quotazioni internazionali del petrolio.
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Progettazione europea e finanziamenti, il 9
Progettazione europea e opportunità di finanziamento nei settori energia, ambiente e politiche sociali di integrazione e inclusione il 9 aprile in un seminario a Vicenza
Venerdì 9 aprile a Vicenza, ai Chiostri di S. Corona, si terrà alle 10 un seminario sulla progettazione europea e sulle opportunità di finanziamento di progetti nei settori dell'energia, dell'ambiente e delle politiche sociali di integrazione e inclusione.
Organizzato dal servizio politiche comunitarie del Comune di Vicenza e dalla sede di Bruxelles della Regione Veneto, l'incontro è rivolto alle pubbliche amministrazioni, agli enti e alle associazioni attive sul territorio vicentino e veneto nel settore della progettazione europea.
Oggi i progetti europei e i finanziamenti relativi ai diversi programmi di intervento promossi dalla Commissione Europa rappresentano delle opportunità di finanziamento rivolte ai soggetti attivi sul territorio, in primis gli enti locali ed i Comuni, al fine di promuovere politiche attive nei diversi campi e settori di intervento. Durante il seminario saranno messe a disposizione le competenze dei funzionari e degli esperti di Bruxelles a favore delle organizzazioni, degli enti locali, delle imprese e dei soggetti del terzo settore del territorio vicentino e veneto.
Il risparmio energetico, la riqualificazione e valorizzazione dell'ambiente e l'inclusione e integrazione sociale, attraverso politiche attive di welfare, sono alcuni dei temi al centro dell'agenda europea. In particolare in questo periodo vi sono opportunità interessanti di promozione di azioni in questi settori e il seminario organizzato ha lo scopo di offrire un'opportunità informativa a livello locale, rivolta a tutto il territorio vicentino.
L'incontro sarà anche l'occasione per presentare il lavoro svolto a livello europeo da Alda, l'Agenzia per lo sviluppo delle democrazie locali, alla quale il Comune di Vicenza è associato, e per presentare il premio Golden Stars Awards 2009 ricevuto dalla Cooperativa Insieme a dicembre a Bruxelles per il progetto "Re@life", inserito nel programma "Europa per i cittadini" (Europe for citizens). Il seminario infine sarà l'occasione per presentare anche le progettualità in atto nel Comune di Vicenza e avviare un percorso di condivisione di programmi e progetti con enti, imprese e associazioni anche del terzo settore attive a livello locale e interessate a sviluppare progetti assieme al Comune di Vicenza.
Per una migliore gestione dell'evento, gli interessati sono invitati a inviare una richiesta di iscrizione al servizio Politiche comunitarie del Comune di Vicenza: fax 0444 221033 - email [email protected]
Progettazione europea e opportunità di finanziamento nei settori energia, ambiente e politiche sociali di integrazione e inclusione il 9 aprile in un seminario a Vicenza
Programma:
ore 9.30: registrazione dei partecipanti
ore 10.00: introduzione ai lavori e saluto dell'assessore alle Politiche comunitarie, dott. Umberto Lago (Comune di Vicenza)
ore 10.15: dott. Marco Canton (Direzione sede di Bruxelles della Regione del Veneto): I programmi europei e le opportunità di finanziamento nei settori energia e ambiente
ore 10.45: question time
ore 11.00: dott.ssa Lisa Leonardini (Unità complessa per le relazioni socio-sanitarie della Regione del Veneto): I programmi europei sulle politiche sociali di integrazione e inclusione
ore 11.30: question time
ore 11.40: dott.ssa Antonella Valmorbida (Alda): Lo sviluppo delle democrazie locali e le occasioni di parteniariato nei diversi paesi europei
ore 12.00: interventi e domande del pubblico, ad iniziare dalla presentazione della Coop. Insieme e del premio Golden Stars Awards 2009 ricevuto a dicembre a Bruxelles per il progetto "Re@life", inserito nel programma "Europa per i cittadini" (Europe for citizens)
ore 12.30: chiusura dei lavori
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Scade domanda per bonus 55%
Adico  Â
In scadenza il termine di presentazione della domanda per la detrazione del 55%
"Ancora pochi giorni di tempo per inviare all'Agenzia delle Entrate i dati per richiedere la detrazione del bonus del 55% per i lavori di riqualificazione energetica iniziati lo scorso anno e ancora in corso" ricordano dall'ADICO.
"Decorso il termine del 30 Marzo non si avrà più diritto a detrarre le spese sostenute lo scorso anno mentre se i lavori verranno realizzati in più periodi d'imposta, l'invio dei dati andrà fatto ogni anno".
La detrazione, spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini "è possibile usufruirla beneficiando di uno sconto ai fini Irpef o Ires su tutti gli interventi effettuati sugli edifici esistenti (con valore massimo della detrazione fiscale di 100mila euro), sull'involucro di edifici esistenti (la detrazione massima in questo caso ammonta a 60mila euro), sull'installazione dei pannelli solari (stesso tetto di 60mila euro) e sulla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (con 30mila euro massimo di detrazione). Non occorre, nessuna comunicazione se i lavori sono iniziati lo scorso ma non sono sostenute spese fino al 31 dicembre 2009. In questo caso, infatti, la detrazione sarà tutta sui redditi del 2010. Mentre per le spese che saranno sostenute nel 2010 relativamente a lavori che proseguiranno anche nel 2011 dovrà essere presentata una nuova comunicazione telematica entro il 31 marzo 2011".
Va ricordato che i termini e le modalità operative, vanno eseguita telematicamente direttamente dall'interessato registrandosi sul sito dell'Agenzia delle Entrate o tramite intermediari abilitati (Caf, professionisti, associazioni di categoria, eccetera). Se, invece, le spese sono sostenute da più di un proprietario o detentore dell'immobile oggetto di intervento, la comunicazione può essere trasmessa soltanto da uno di essi.
Successivamente la comunicazione fatta all'Agenzia delle Entrate i contribuenti interessati al bonus energia devono anche inviare all'Enea - entro 90 giorni dalla fine dei lavori - i dati relativi agli interventi realizzati, collegandosi al sito http://efficienzaenergetica.acs.enea.it.
Non va, dimenticato che vale sempre il divieto di cumulo della detrazione del 55% con altri contributi comunitari, regionali o locali come chiarito dall'
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Quesiti sul ritorno del nucleare
Abbiamo chiesto ai candidati alle prossime regionali di presentare un qualche punto forte del loro programma.
Sul n. 187 del 20 marzo a pag. 6 (scarica il numero cliccando qui) ci sono le risposte (clicca sui nomi) di Sabrina Tessari del Pnv , di Giuseppe Bortolussi, Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto, di Roberto Ciambetti della Lega Nord e di Valentina Tisato del Movimento 5 Stelle.
Riportiamo di seguito l'intervento di Valentina Tisato del Movimento 5 Stelle sul nucleare, mentre domani nel n. 188 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro, ci saranno altri interventi a partire da quello di Luca Zaia.
di Valentina Tisato, Candidata Movimento 5 Stelle
Quesiti sul ritorno del nucleare
E così è arrivato alla Gazzetta nei giorni scorsi il decreto per il nucleare italiano.
Nonostante tutto i "Signori" vanno avanti perché seppur in pochi hanno molti interessi di ritorno. Deve essere così perché non c'è' altra spiegazione .
Non si può prendere in giro la gente dicendo che sarà un'energia pulita , abbondante e a buon mercato e oltretutto che porterà nuovi posti di lavoro.
Intanto rimango sconvolta dalla notizia riportata su www.qualenergia.comÂ
Sono venuti alla luce alcuni documenti riservati delle compagnie nucleari EDF e Arvea: queste compagnie (costruttore e utility) avrebbero studiato modi per migliorare la modulazione di potenza dei reattori ERP (quelli scelti per l'installazione in Italia) per ottimizzare il rendimento economico della centrale.
Piccola controindicazione: le "migliorie potrebbero portare ad una fusione del nucleo e quindi ad una esplosione del reattore". Per l'azienda EDF sarebbero solo scenari ipotetici ma ci si chiede come si faccia ad assumersi rischi molto concreti di incidenti nucleari solo per l'obiettivo di trovare una giustificazione economica.
Ma come fanno alcune persone a volere il ritorno del nucleare?
E' vero che non bisogna fare allarmismi su esplosioni e pericoli , ma il fatto è che non ci serve proprio.
Intanto perché si può agire su altre strade per esempio migliorando l'efficienza energetica con la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico che porterebbe , raggiungendo l'obiettivo di arrivare ad un saldo di energia in pareggio (farne cioè degli edifici a consumo zero) , "ad un risparmio sulla bolletta petrolifera di 450 milioni di euro ogni anno, creando 150mila nuovi posti di lavoro nella sola fase di cantiere e generando un impatto positivo sull'economia di circa 28 miliardi di euro" (www.qualenergia.it).
E poi perché c'è' molto da fare con le energie rinnovabili. Se pensiamo di poter ricoprire ogni capannone industriale, in questo Veneto industrializzato, con pannelli fotovoltaici introdurremmo nel circuito un'energia di molto superiore a quella che potrebbe darci una centrale.
Nonostante tutto, ciò che sento in giro tra la gente comune, al bar, è che, tanto, siamo circondati dalle centrali e quindi farcene una in casa non cambia la situazione se non per il fatto che invece di andare a chiedere energia alla Francia ce l'avremmo a casa nostra.
Peccato che non si consideri che così si rimarrà comunque dipendenti a grandi potenze militari non italiane per le forniture di uranio e plutonio.
Anche la Signora Donazzan (PDL), presente in una riunione studentesca che presentava i vari partiti ha dichiarato di non essere contro le centrali nucleari ma che deve ancora fare le sue analisi costi/benefici. Arriva un po' tardino. Cosa aspetta? Che ci siano enormi sprechi d'acqua pubblica (visibile nel ricarico delle nostre bollette) atta a raffreddare la centrale? (Fonte : Institut Francais de l'Environnement) Aspetta che i casi di leucemia aumentino per quei bambini che cresceranno vicino alla centrale? (fonte : Università di Mogonza)
Aspetta che si decida un sistema redditizio per smaltire le scorie prodotte dalle nostre centrali dismesse, quando ad oggi non esistono soluzioni concrete al problema dello smaltimento?
Di contro crescono e si moltiplicano i siti internet , blog, forum sulle energie rinnovabili.. C'è' chi vuole fare biomassa con il letame dei suoi allevamenti. Si spera che questi portatori sani non arrivino solo sulla rete, ma contagino l'informazione di ogni giorno, la gente comune.
Io mi batterò perché queste energie pulite vincano sul nucleare e perché la nostra Regione, e lo Stato inizi con incentivi e finanziamenti adeguati in questa direzione di energia sostenibile.
Valentina Tisato, Candidata Movimento 5 Stelle
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No al nucleare e Sanità diffusa nel territorio
Sul n. 187 del 20 marzo a pag. 6 (scarica il numero cliccando qui) ci sono le risposte (clicca sui nomi) di Roberto Ciambetti della Lega Nord , di Sabrina Tessari del Pnv , di Valentina Tisato del Movimento 5 Stelle e di Giuseppe Bortolussi, Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto.
Riportiamo di seguito l'intervento del candidato governatore del centrosinistra sul nucleare e uno ulteriore sulla Sanità , mentre domani nel n. 188 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro, ci saranno altri interventi a partire da quello di Luca Zaia.
di Giuseppe Bortolussi
Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto
No al nucleare
No al nucleare, il Veneto non ne ha bisogno.
La mancata approvazione del Piano Energetico Regionale in materia di fonti rinnovabili da parte di Pdl e Lega è l'ennesima dimostrazione di una mancanza di programmazione e di strategia per il Veneto.
Il mio "no" al nucleare non è una questione ideologica, ma ragionata.
Le fonti di energia non sono inesauribili e hanno costi elevati. Ridurre i consumi e l'impatto delle emissioni inquinanti è possibile: al primo posto c'è il risparmio energetico, una vera e propria sfida per il futuro.
Continua a leggereAcqua privata e nucleare: si, no, ni
A meno di una settimana dalle elezioni regionali fioriscono i più svariati inviti alla partecipazione a comizi elettorali, incontri e riunioni indetti dai vari partiti.
In particolare ci riferiamo all'incontro tenuto dal PD lunedì 22 marzo in Sala Consiliare a Torri di Quartesolo, quello che fa restare più increduli sono i temi discussi:
ACQUA PRIVATA E CENTRALI NUCLERI? NO, GRAZIE!
Sono sicuri di non aver sbagliato risposta? Fino a ieri in parlamento, al governo e presso qualsiasi altro ente pubblico il PD, concorde agli altri partiti, è stato in prima linea a sostenere entrambi i progetti. A Torino l'acqua rimarrà pubblica grazie a una delibera di iniziativa popolare approvata in Consiglio Comunale. L'approvazione è stata ardua: due votazioni, ma ne sarebbe stata sufficiente una se nella prima avessero detto sì i due terzi dei consiglieri. Mancavano tre voti, uno era del sindaco Sergio Chiamparino del Partito Democratico.
Vanno tutti dove li porta il vento. Probabilmente sentono che il consenso dei cittadini sta venendo meno a causa della loro malsana politica, e allora cosa fare? Toccare gli argomenti che stanno più a cuore al popolo italiano per attirarne il consenso.
Troppo facile fare leva su questioni così delicate ad una settimana dal voto!
Privatizzare l'acqua equivale ad una condanna per i cittadini che si ritroverebbero a pagare ciò che è loro di diritto, questo è il testo che il Movimento 5 Stelle si prefigge di inserire nello statuto di ogni comune: "la Città si impegna per garantire che la gestione del servizio idrico integrato sia effettuata esclusivamente mediante soggetti interamente pubblici". Allo stesso modo è inammissibile pensare di costruire centrali nucleari togliendo spazio all'incentivazione delle energie rinnovabili.
Per l'ennesima volta i politici locali danno dimostrazione di saper usare gli strumenti della demagogia e della retorica, ingannandoci con false promesse che mai verranno mantenute, e che non vengono peraltro condivise dai loro vertici di partito.
Noi del Movimento Veneto 5 stelle invitiamo a riflettere sulla coerenza delle persone e dei personaggi che ci hanno rappresentato fino ad oggi.
Continua a leggereIl vento: il petrolio del 2020
Movimento 5 Stelle      Â
Chi ha la fortuna di frequentare spesso i paesi del Nord Europa o la Spagna non ha potuto di certo ignorare l'aumento esponenziale degli impianti eolici che si è verificato negli ultimi dieci anni. Sembrano spuntare come funghi e le dimensioni delle cosiddette turbine eoliche è sempre maggiore.
Molti si lamentano del fatto che queste grandi strutture "deturpano" il paesaggio con la loro ingombrante presenza ma il loro numero continua comunque ad aumentare senza sosta. La spiegazione a questo fenomeno sta nel fatto che il vento, costante in molte zone nord europee, è una fonte di energia rinnovabile estremamente abbondante e a buon mercato. Non è un caso che Lester Brown, uno dei più grandi pensatori del nostro tempo, nel suo "Piano B" abbia eletto il "vento" come principale fonte energetica nell'economia del 2020.
In un momento come quello attuale, in cui in Italia si fa un gran parlare di ritorno al nucleare, vale la pena di fare una riflessione molto approfondita sulle fonti rinnovabili ed in maniera particolare sull'eolico.
Innanzitutto cerchiamo di capire quali sono i vantaggi dell'energia eolica. Uno dei più evidenti è certamente che lo spazio occupato è estremamente ridotto: una grande turbina eolica da più di un megavatt di potenza può essere installata in un'area di circa 1000 metri quadrati. Per fare un esempio concreto, se si immaginasse di coltivare la stessa area a granturco allo scopo di produrre bioetanolo per autotrazione, si potrebbero ottenere circa 1,4 metri cubi di granturco, che fornirebbero a loro volta 450 litri di etanolo. Il valore di questo combustibile sul mercato è di circa 300 dollari (negli Stati Uniti). L'energia elettrica prodotta dalla turbina ha invece un valore di 300000 dollari! Questo è uno dei motivi per cui già ora moltissimi contadini guadagnano di più dall'energia elettrica prodotta dalle turbine installate nel loro terreno che dai prodotti agricoli. In Danimarca moltissimi cittadini, specialmente agricoltori, hanno già delle partecipazioni negli impianti eolici presenti nel loro terreno, oppure in quelli off-shore. Anche nelle grandi pianure degli Stati Uniti la tendenza è molto simile. Nello stesso tempo quei contadini possono continuare a coltivare prodotti agricoli e ad allevare bestiame negli stessi terreni in cui sono installati gli impianti eolici.
Un altro grande vantaggio è sicuramente quello che grandi turbine possono essere installate in mare aperto (impianti off-shore) dove la ventosità è costante e l'impatto sul paesaggio estremamente ridotto.
Molti paesi Europei, che in fatto di sviluppo energetico hanno le idee chiare, hanno già fatto una scelta molto precisa, la Danimarca per esempio produce già più del 20% della sua energia elettrica tramite l'eolico e punta ad arrivare al 50% del fabbisogno interno entro il 2020. In questo modo i Danesi stanno pianificando di utilizzare le centrali alimentate da combustibili fossili solo per colmare i "buchi" determinati dalla riduzione dell'intensità del vento. Esemplare è il caso dell'isola Danese di Samsø che già copre il suo fabbisogno di energia elettrica per uso domestico, agricolo ed industriale tramite 10 turbine eoliche da 1 megawatt l'una poste a terra e integrate da altre fonti rinnovabili. L'isola possiede poi un impianto eolico off-shore che consente di pareggiare il bilancio energetico anche per quanto riguarda la mobilità dei veicoli. In termini pratici ciò significa che tutti gli abitanti potrebbero muoversi su auto elettriche sfruttando l'energia del vento. Un vantaggio di questa scelta è che durante la notte, quando le torri eoliche continuano a produrre energia e la domanda per uso domestico si riduce notevolmente, le batterie delle auto possono essere ricaricate con energia elettrica a buon mercato. Quando si ascolta Soren Hermansen, un ex insegnante di scienze naturali ed ideatore del progetto, si capisce immediatamente che è stato grazie alla partecipazione di gran parte degli abitanti dell'isola che questo sogno si è potuto realizzare. Parte della popolazione ha infatti investito il proprio denaro acquistando delle quote negli impianti eolici installati e ha quindi preso parte in prima persona alla realizzazione di un obiettivo in cui tutta la popolazione credeva.
Anche l'Inghilterra punta molto sullo sviluppo dell'eolico tanto che il premier inglese Gordon Brown ha recentemente affermato in un'intervista alla rivista New Scientist che il vento potrebbe diventare in futuro il petrolio della Gran Bretagna. Il premier ha annunciato la prossima inaugurazione di 3000 turbine eoliche entro il 2020. A causa dell'opposizione di numerose persone all'installazione delle turbine a terra, il governo si propone di puntare molto sul cosiddetto eolico "off-shore" riducendo così l'impatto visivo e guadagnandosi la fiducia della popolazione. L'inghilterra ha infatti dichiarato di partecipare alla realizzazione del cosiddetto Atlantic Array, una centrale off-shore (in mare aperto) da 1500 megawatt al largo della costa del Devon. Da sola questa centrale produrrà energia elettrica per più di mezzo milione di abitazioni.
Passiamo ora all'esempio della Germania, uno dei paesi più industrializzati al mondo, anch'essa ha scelto di puntare in maniera massiccia sulle fonti alternative e in particolare sull'eolico, tanto che è attualmente uno dei leader mondiali per potenza installata. Il Cancelliere Angela Merkel ha dichiarato che perseguirà in tutti i modi l'obiettivo 20-20-20. Questo significa che entro il 2020 la Germania produrrà il 20% della propria energia da fonti rinnovabili e avrà ridotto del 20% la produzione di anidride carbonica da fonti non rinnovabili. C'è da dire che già adesso la Germania produce il 16% della propria energia in questo modo. Il capo del governo ha inoltre dichiarato che la Germania proseguirà con l'obiettivo di produrre il 100% della propria energia da fonti rinnovabili.
Un altro punto estremamente importante è che tutte le fonti energetiche rinnovabili sono un enorme volano per lo sviluppo industriale e la ricerca; in Germania ad esempio il numero di persone impiegate in questo settore è superiore alle 250000! Si pensi quale enorme traino per lo sviluppo potrebbero essere le fonti rinnovabili nelle regioni del Sud Italia dove la ventosità e l'irraggiamento solare sono estremamente abbondanti.
Tutti questi esempi, ma se ne potrebbero portare moltissimi altri, sembrano indicare che tutti i paesi più industrializzati puntano in maniera massiccia sull'eolico. Cerchiamo ora di capire come sta andando invece in Italia, questo settore.
L'Italia ha tutte le carte in regola per incentivare un grosso sviluppo dell'eolico: è un paese estreamente energivoro (consumiamo circa 320000 TWh = 320000 miliardi di kWh all'anno) non possediamo fonti di combustibili fossili (petrolio, carbone, metano) e ci sono delle regioni con una buona ventosità . Nonostante nel 2009 abbiamo raggiunto i 4850 megawatt di potenza installata ed una produzione elettrica pari a circa 6,7 TWh (terawattora) (cioè 6,7 miliardi di kWh) (fonte rapporto TERNA), questi equivalgono solo al 2,1% del Consumo Interno Lordo. Anche se in Europa siamo quindi terzi per potenza installata (4850 MW) abbiamo ancora molto da fare per arrivare a livello dei migliori nel settore (Germania 25000 MW e Spagna 20000 MW). Attualmente assistiamo ad un blocco nell'installazione degli impianti in Sicilia, mentre molti ritengono che anche l'eolico off-shore non venga adeguatamente incentivato (http://www.edilportale.com/news/2010/01/risparmio-energetico/eolico-da-record-nel-2009-installati-1.114-megawatt_17487_27.html). Nonostante da molte parti si esprima soddisfazione per i risultati finora raggiunti, quello che lascia perplessi è che, mentre dal 1994 al 2009 la produzione di energia in Italia è passato da circa 232000 GWh a circa 314000 GWh (+35%), la percentuale totale di energia prodotta da fonti rinnovabili è scesa dal 21% al 15,7% (http://www.ecoage.it/produzione-energia-in-italia.htm) ed è attualmente pari a circa il 18%. Inoltre, circa il 15% dell'energia rinnovabile è rappresentata dall'idroelettrico.
Veniamo infine dal quadro internazionale ad una realtà molto vicina a noi: il Veneto e la provincia di Vicenza. E' possibile da noi installare impianti eolici? Di particolare interesse è il caso di Badia Calavena un piccolo comune nei monti della Lessinia che ha sempre avuto un occhio di riguardo per le energie rinnovabili (http://www.badiacalavena.eu/badia-calavena/impianti-energetici/28-badia-calavena-centrale-eolica), la scelta di installare una grande pala eolica sul ventoso Monte Pecora sembra essere stato un buon affare visto che il comune può sfruttare circa il 10% dei 2 milioni di kWh prodotti da questo impianto (vedi foto di apertura dell'articolo). Più recentemente i comuni dell'alto Vicentino e del Trentino che circondano il Monte Carega stanno valutando la possibilità di installare piccoli impianti eolici (http://www.caregaweb.it/) di ridotto impatto paesaggistico. A volte sembra proprio che i piccoli comuni siano molto avveduti anche per quanto riguarda questioni di interesse strategico, questi sono segnali che fanno ben sperare per il prossimo futuro!
Per concludere, quello che viene da chiedersi è: "Quando tra pochi anni i paesi del Nord Europa produrranno percentuali elevatissime del loro fabbisogno energetico tramite le fonti rinnovabili, energia pulita e slegate dalle incertezze del prezzo del greggio, gel gas naturale e dell'uranio, l'Italia a che punto sarà arrivata?" Staremo cercando di installare centrali nucleari pagando cifre enormi alla società francese EDF che detiene il know-how in questo settore? Oppure staremo installando degassificatori per esportare il gas ad altri paesi europei? O peggio ancora staremo incenerendo i rifiuti per produrre energia elettrica (anzichè differenziarli e ridurne la produzione)?
In campo energetico a volte le situazioni appaiono difficili da comprendere. Chiediamoci per esempio come mai nell'inverno del 2009 la Francia con le sue 59 centrali nucleari è stata costretta ad importare l'energia elettrica dai paesi confinanti (http://www.blogeko.it/2009/francia-nucleare-in-crisi-per-il-freddo/). Il motivo è semplice, quando l'energia elettrica viene prodotta in quantità massiccia e superiore al fabbisogno, non vengono attuate poliche di risparmio energetico, l'energia elettrica non si può facilmente stoccare e conservare e quindi viene depauperata. Questo è il motivo per cui in Francia una grossa frazione dell'energia elettrica viene sprecata in inefficienti impianti di riscaldamento domestico. Provate a porvi una domanda: "Un'azienda che produce un determinato bene di consumo ha maggiore interesse a vendere grandi quantità di quel determinato prodotto o a far sì che i consumatori ne facciano un uso avveduto e ne consumino la minor quantità possibile?" La risposta probabilmente è: "cercheranno di incentivare i consumi". Da ciò quindi possiamo imparare una grande lezione: la strada corretta non è quella di produrre enormi quantità di energia elettrica in maniera non sostenibile nella speranza di farne diminuire il prezzo.
Siamo quindi ancora una volta noi cittadini, esattamente come hanno fatto gli abitanti dell'isola danese di Samsø, a doverci informare correttamente e a chiedere e ottenere che le energie rinnovabili vengano tenute in giusta considerazione, dato che innegabilmente saranno la nostra unica via di salvezza quando i combustibili fossili saranno vicini all'esaurimento.
Personalmente credo che molti cittadini sperino che il futuro del nostro paese in termini energetici sia simile a quello degli altri paesi europei più virtuosi e che non avremo invece ceduto alle "tentazioni" di alcune grandi industrie energetiche o di governanti che molti giudicano "poco lungimiranti" in tema di sviluppo energetico.
Prof. Stefano Campanaro per il MoVimento 5 Stelle
Continua a leggereGreen@home, per la casa ecologica
Telecom Italia  Â
Telecom Italia e Indesit Company: insieme sul Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato con Geen@home , soluzione per la casa ecologica
Green@Home, il sistema di automazione domestica innovativo ideato per consentire il risparmio energetico e per assicurare la sostenibilità ambientale, sale sul Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato, in occasione della tappa di Vicenza dal 21 al 24 marzo.
Nella terza carrozza dedicata alla casa ecologica del futuro, "Agire localmente", Telecom Italia e Indesit presentano la soluzione Green@Home attualmente in sperimentazione presso Telecom Italia e, per la parte elettrodomestici, nei laboratori di Indesit Company: un sistema di apparecchi domestici interconnessi tra loro e con la rete Internet che contribuirà a ridurre i consumi delle abitazioni e a ottimizzare l'uso di energia rinnovabile.
Green@Home consente agli elettrodomestici intelligenti di autoregolarsi per evitare sovraccarichi di richiesta energetica e disconnette automaticamente dalla rete elettrica i dispositivi tradizionali lasciati in stand by. Fornisce inoltre, prima dell'avvio, le informazioni sulla spesa relativa all'utilizzo dell'elettrodomestico e il punteggio ecologico. Il sistema sperimentale si avvale dei servizi broadband di Telecom Italia e di un gateway domestico evoluto che integra la tecnologia ZigBee per lo scambio in modalità wireless di informazioni tra gli elettrodomestici e le prese elettriche intelligenti. Inoltre l'utente potrà monitorare, direttamente da uno smartphone, i consumi durante il loro utilizzo e ritardare l'avvio di alcuni programmi negli orari in cui vi è una maggiore disponibilità di energia oppure ad un costo inferiore, impedendo l'accensione contemporanea di utenze a grande assorbimento energetico.
Nella stessa carrozza una demo aiuterà il visitatore a conoscere il funzionamento della nuova soluzione tecnologica Green@Home, installata sui migliori elettrodomestici di ultima generazione di Indesit Company: il frigorifero Quadrio, la lavabiancheria Aqualtis, la lavastoviglie Flexipower e il forno Openspace.
Gli operatori illustreranno come gli elettrodomestici potranno cooperare in modo intelligente grazie ad Internet veloce e alle future reti di distribuzione elettriche, le "Smart Grid". La lavabiancheria e il forno, ad esempio, sono in grado di dialogare con gli altri apparecchi per armonizzare i consumi e consentire la scelta migliore per l'avvio dei programmi. Il frigorifero, invece, dotato di tecnologia Dynamic Demand Control che monitora la frequenza di rete, è in grado di anticipare o ritardare l'utilizzo energetico nei momenti di picco di richiesta dalla rete di distribuzione, senza che le performance ne risentano.
No al nucleare, sì all'alternativa
Sabato 19 e domenica 20 marzo i Giovani Democratici della provincia di Vicenza saranno presenti con i loro banchetti in molti comuni della provincia per la campagna "No al nucleare, sì all'alternativa".
La campagna si prefigge l'obiettivo di smascherare l'ennesima presa in giro leghista. Zaia, che in Consiglio dei Ministri ha votato a favore del ritorno al nucleare, assicura che in Veneto non ci saranno mai centrali nucleari. Calderoli il giorno successivo lo bacchetta sui giornali, confermando che è prevista la costruzione di una base in Veneto
"Noi diciamo no al nucleare in Veneto, ma soprattutto un forte no allo scellerato piano nazionale per il ritorno al nucleare, completamente sbagliato dal punto di vista dell'investimento economico e della tecnologia scelta per le basi in costruzione - sostiene Giacomo Possamai, segretario provinciale dei GD - chiediamo invece l'elaborazione di un grande piano nazionale per le energie rinnovabili perché è un paradosso che la Germania produca più energia solare dell'Italia o che il nostro paese sia agli ultimi posti tra i Paesi europei nella produzione di energia eolica."
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