I "buchi" nella rete all'origine dei blackout, Giuliano Raimondo: le responsabilità di Aim
Giovedi 30 Ottobre 2014 alle 23:52 | 0 commenti
Riceviamo da Giuliano Raimondo, già segretario generale del sindacato provinciale dell'energia FNLE-Cgil, nonché ex coordinatore di Servizi Pubblici Locali per la stessa Confederazione, e pubblichiamo
Egregio Direttore, seguo da tanti anni le vicende AIM e leggendo un articolo sui "buchi" nella rete che sarebbero all'origine dei blackout, debbo ricordare che urge analizzare le cause di frequenti fuori servizio (emblematici sono stati quelli che hanno messo al buio la fiera mondiale dell'oro).
In base alle cause vanno adottate decisioni non più rinviabili a partire dagli investimenti per migliorare la qualità e l'affidabilità del servizio erogato (compresi quelli per ridurre i guasti e per contenere i tempi dei fuori servizio) i quali, a loro volta sono anche quantità di lavoro utile.
A parere personale, le principali cause sono:
 la debolezza della direzione generale sotto il profilo della caratura e esperienza tecnica;
 la carenza di investimenti per il rinnovo e manutenzionamento degli impianti;
 i limiti della formazione degli addetti, prevalentemente impegnati nel rincorrere urgenze;
 la "fame" del comune di Vicenza, ente proprietario del Gruppo AIM, il quale considera il Gruppo come una mucca da mungere di continuo sui bilanci.
Aggiungerei che anche
 la politica di AIM sulla ricerca della produttività del sistema non è proprio cosa da copiare; ma su questo tasto interverrò più avanti perché mi occorre più tempo e spazio.
Sono tutti aspetti che come addetto sindacale (operante nelle società elettriche, del gas e dell'acqua fino al dicembre scorso) ho invano ripetutamente denunciato negli anni, come risulta anche nell'archivio elettronico del Giornale di Vicenza, oltre che in decine e decine di volantini sindacali reperibili anche in AIM, se l'archiviazione è cosa sistematica e agibile anche per il confronto a distanza di tempo.
Mentre il sindacato ora sembra impegnato prevalentemente su altro, lascio ai lettori le valutazioni su alcune dichiarazioni di AIM, specie quelli che di servizi a rete se ne intendono sicuramente più del sottoscritto il quale, mi si consenta, nella quotidiana azione ha sempre avuto massimo riguardo verso il ruolo dei servizi pubblici rispetto ai diritti delle persone, intese come comunità di singoli.
Ciò detto, porto a conoscenza che di recente ho chiesto al segretario provinciale del mio partito Pietro Menegozzo, di far convocare, o convocare lui la Commissione "enti" o ex municipalizzate di cui faccio parte, per una approfondita analisi delle varie situazioni al fine vengano adottate puntuali soluzioni correnti con i diritti degli utenti dei servizi pubblici a rete o di beni comuni, all'interno dei quali convivono pure quelli dei dipendenti di tali "enti", a loro volta utenti.
Un cordiale salutoAccedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.