No al nucleare e Sanità diffusa nel territorio
Giovedi 25 Marzo 2010 alle 19:52 | 0 commenti
Abbiamo chiesto ai candidati alle prossime regionali di presentare un qualche punto forte del loro programma.
Sul n. 187 del 20 marzo a pag. 6 (scarica il numero cliccando qui) ci sono le risposte (clicca sui nomi) di Roberto Ciambetti della Lega Nord , di Sabrina Tessari del Pnv , di Valentina Tisato del Movimento 5 Stelle e di Giuseppe Bortolussi, Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto.
Riportiamo di seguito l'intervento del candidato governatore del centrosinistra sul nucleare e uno ulteriore sulla Sanità , mentre domani nel n. 188 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro, ci saranno altri interventi a partire da quello di Luca Zaia.
di Giuseppe Bortolussi
Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto
No al nucleare
No al nucleare, il Veneto non ne ha bisogno.
La mancata approvazione del Piano Energetico Regionale in materia di fonti rinnovabili da parte di Pdl e Lega è l'ennesima dimostrazione di una mancanza di programmazione e di strategia per il Veneto.
Il mio "no" al nucleare non è una questione ideologica, ma ragionata.
Le fonti di energia non sono inesauribili e hanno costi elevati. Ridurre i consumi e l'impatto delle emissioni inquinanti è possibile: al primo posto c'è il risparmio energetico, una vera e propria sfida per il futuro.
E poi in Veneto si possono e si debbono incentivare le produzioni di energia a basso impatto ambientale. Con la conversione a carbone della centrale di Porto Tolle, la nostra regione raggiungerà il 90% di autosufficienza energetica.
La parte restante, ma in prospettiva destinata a crescere, si può ottenere in altri modi. Si debbono rimettere in funzioni le centrali, micro e mini, idroelettriche: grazie alle nuove tecnologie e alle nuove turbine, l'efficienza è molto alta.
Ho visitato una scuola a Fregona, nel trevigiano, scaldata da una caldaia alimentata a biomasse. Altri esempi di centrali a biomasse ci sono nel padovano o nel vicentino, ad Asiago.
E poi il fotovoltaico: Padova produce il 60% dei pannelli italiani, e sta incominciando a installarli su edifici pubblici.
Infine il solare, o il geotermico: scelte possibili, vocazioni già presenti che vanno valorizzate. E che creano occupazione, studio e innovazione, rispetto per l'ambiente e una regione più vivibile.
Il nucleare, in questo contesto che immagino, non ha senso.
E poi i tempi - almeno 15-20 anni - e i costi sono proibitivi.
Le stesse risorse possono essere utilizzate per sostenere le energie rinnovabili.
di Giuseppe Bortolussi
Sanità diffusa nel territorio
Se è vero che sempre di più bisogna puntare sul territorio e individuare i poli ospedalieri solo come ricovero per acuti, allora c'è ancora molto da lavorare.
Abbiamo una buona sanità ospedaliera grazie alle persone che ci lavorano.
Ma lo fanno in una situazione di grande difficoltà ed incertezza: come per molti altri aspetti, è mancata la programmazione.
Il piano socio-sanitario giace nei cassetti della Regione da quindici anni.
Io punto al "prima" e al "dopo" rispetto al ricovero ospedaliero. Che sono la prevenzione e l'assistenza territoriale.
Per la prevenzione penso ad esempio agli screening per le neoplasie, che nel caso del tumore alla mammella ha permesso di intervenire tempestivamente salvando la vita a molte donne. Oggi l'80% delle donne a cui è stato diagnosticato un tumore riesce a sconfiggere la malattia.
Quando penso invece al "dopo", penso all'assistenza territoriale, guardo prima di tutto alle Utap, cioè alle Unità Territoriali di Assistenza Primaria, che garantiscono agli utenti un servizio più completo, grazie alla fascia oraria più ampia di apertura e alla organizzazione che impegna in stretta sinergia medici e infermieri.
Oggi in Veneto si contano una cinquantina di ospedali e appena 32 Utap. E' prevista l'attivazione di un'altra decina di Utap, ma è sempre un numero insufficiente.
Ci vogliono strutture ben funzionanti che devono essere collegate tra loro informaticamente. Sanità sul territorio vuol dire mettere al centro il Distretto socio-sanitario, con tutti i servizi da quelli per l'assistenza domiciliare a quelli relativi alle protesi e agli invalidi civili, e attorno tutta una serie di satelliti come l'Utap, l'hospice (struttura per gli ammalati terminali), il Ser.D., le case di riposo.
Giuseppe Bortolussi
Candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Veneto
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