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Servizi troppo onerosi (62,3%), scarsa chiarezza nella comunicazione di costi e condizioni (38,3%), valutazione eccessivamente rigida del merito di credito (17,7%): sono questi i principali motivi di insoddisfazione con il mondo bancario per un'impresa su cinque. E' quanto emerge dall'indagine Unioncamere sulle aspettative delle imprese italiane in merito all'accesso al sistema creditizio nel 2016. Quest'anno, rileva l'indagine, solo un'azienda su quattro prevede di ricorrere al credito bancario per finanziare la propria attività . Più di un'impresa su due si rivolgerà alle banche per fare fronte alle esigenze di liquidità corrente, mentre solo una su tre lo farà per realizzare un investimento.
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Banche, studio: problemi per 20% imprese. Indagine: solo un terzo chiederà credito per investimenti

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Continua la lotta dell’associazione “Noi che credevamo nella Popolare di Vicenzaâ€, l‘associazione dei piccoli e medi azionisti "più attiva e numerosa del Veneto" come ribadisce in una sua nota in cui informa che "sabato 28 maggio l’associazione organizza al PalaFerroli di San Bonifacio una nuova riunione degli azionisti che vogliono contestare alla banca la violazione dei loro diritti di soci, per mettere in mora la Banca e chiedere il risarcimento del danno subito, e per raccogliere le firme dei soci per la lettera di richiesta di dimissioni del Consiglio di Amministrazione e dell’Amministratore Delegato Francesco Iorio, diretti responsabili del fallimento della quotazione della Banca in borsa e della perdita totale di valore delle azioni. L’Associazione Noi che credevamo nella Popolare i Vicenza aspetta dunque gli azionisti il 28 maggio al Palaferroli di San Bonifacio, a cominciare dalle ore 9 e 30".
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"Noi che credevamo nella Popolare di Vicenza": sabato al PalaFerroli firme per messa in mora della BPVi, richiesta danni e dimissioni di Iorio con suo Cda

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Ci siamo “imbattutiâ€, in corso Palladio, in un gazebo della Cgil che invitava i cittadini a firmare per abrogare il lavoro accessorio (voucher, ndr), le norme che impediscono il reintegro in caso di licenziamenti illegittimi e le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti. Non ci siamo fermati a parlare con loro di lavoro, sebbene sia il loro “pane quotidianoâ€, ma di due argomenti che oramai stanno spopolando in tutti gli organi di informazione: i PFAS e la BPVi. Ciò che ci hanno raccontato i due esponenti di Cgil è molto interessante. Continua a leggere
PFAS e BPVi, VicenzaPiùTv al gazebo Cgil dove si parla dell'informazione a Vicenza
Ci siamo “imbattutiâ€, in corso Palladio, in un gazebo della Cgil che invitava i cittadini a firmare per abrogare il lavoro accessorio (voucher, ndr), le norme che impediscono il reintegro in caso di licenziamenti illegittimi e le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti. Non ci siamo fermati a parlare con loro di lavoro, sebbene sia il loro “pane quotidianoâ€, ma di due argomenti che oramai stanno spopolando in tutti gli organi di informazione: i PFAS e la BPVi. Ciò che ci hanno raccontato i due esponenti di Cgil è molto interessante. Continua a leggere
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In un Veneto squassato dalle note vicende delle banche popolari, quella della Cassa di Risparmio del Veneto suona come una storia felice, sancita com’è dai principali dati della trimestrale 2016, che raccontano in sintesi il lavoro di 299 filiali: oltre 13 miliardi di impieghi e 26,6 miliardi di raccolta totale (di cui diretta 11,4) e circa 813.000 clienti, con l’erogazione di credito a medio e lungo termine per 585 milioni, con un incremento del 50% rispetto allo stesso trimestre del 2015, anno che ha visto erogazioni a medio e lungo termine per 2,14 miliardi, in crescita del 47% rispetto al 2014, e con i mutui ai privati cresciuti del 121,5%. Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo
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La storia di Cariveneto, dal 1892 in crescita continua. Bazoli: abbiamo sempre investito nella cultura vicentina

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La storia di Cariveneto, dal 1892 in crescita continua. Bazoli: abbiamo sempre investito nella cultura vicentina

In un Veneto squassato dalle note vicende delle banche popolari, quella della Cassa di Risparmio del Veneto suona come una storia felice, sancita com’è dai principali dati della trimestrale 2016, che raccontano in sintesi il lavoro di 299 filiali: oltre 13 miliardi di impieghi e 26,6 miliardi di raccolta totale (di cui diretta 11,4) e circa 813.000 clienti, con l’erogazione di credito a medio e lungo termine per 585 milioni, con un incremento del 50% rispetto allo stesso trimestre del 2015, anno che ha visto erogazioni a medio e lungo termine per 2,14 miliardi, in crescita del 47% rispetto al 2014, e con i mutui ai privati cresciuti del 121,5%.
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Veneto Banca si avvicina all’aumento di capitale, premessa per l’attesa quotazione in Borsa. Parte da oggi il pre-marketing sull'aumento di capitale da un miliardo di euro. Permetterà di valutare l’appeal dell’istituto presso gli investitori istituzionali in un momento non facile per le richieste di nuovi mezzi, soprattutto da parte degli istituti di credito. Al termine del periodo di pre-marketing, che durerà al massimo due settimane, in base alle risposte del mercato le banche del consorzio di garanzia guidate da Banca Imi valuteranno l’eventialità di chiamare in soccorso il fondo Atlante. Come è avvenuto di recente per la Banca Popolare di Vicenza. Leggi in rassegna stampa l'articolo completo
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Veneto Banca, parte il pre-marketing alla "ricerca" di un miliardo di euro

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Veneto Banca si avvicina all’aumento di capitale, premessa per l’attesa quotazione in Borsa. Parte da oggi il pre-marketing sull'aumento di capitale da un miliardo di euro. Permetterà di valutare l’appeal dell’istituto presso gli investitori istituzionali in un momento non facile per le richieste di nuovi mezzi, soprattutto da parte degli istituti di credito. Al termine del periodo di pre-marketing, che durerà al massimo due settimane, in base alle risposte del mercato le banche del consorzio di garanzia guidate da Banca Imi valuteranno l’eventialità di chiamare in soccorso il fondo Atlante. Come è avvenuto di recente per la Banca Popolare di Vicenza.
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Veneto Banca, parte il pre-marketing alla "ricerca" di un miliardo di euro

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Opinioni | Quotidiano |
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«Niente allarme: perdite potenziali e banche solide» dichiarava il 13 febbraio 2015 a tutta pagina in "Economia e Finanza" Marco Poggi (**in fondo il testo completo del suo ottimismo) al giornale più (scendi)letto dei potenti di Vicenza e, perciò, oggi sempre più (neg)letto dalle decine di migliaia di vicentini che, complice la disinformazione locale, hanno tenuto in pancia, prima, e comprato, poi, azioni della Banca Popolare di Vicenza dal fanta valore di 62,50 euro ora ridotti a 10 centesimi e per giunta non negoziabili in Borsa. E Marco Poggi mica è uno qualunue nel gruppetto di fans intervistati, e applauditi, anche quest'anno dallo stesso bestiArio quotidiano e che (sper)giuravano sul buonaffare dell'aumento di capitale.Â
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Bpvi: "Io Iorio sono Wolf, risolvo problemi". Quelli ignorati da Marco Poggi: «Niente allarme: banche solide». No a Iorio bis da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UNISIN

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La corsa di Federico Ghizzoni alla guida di Unicredit è al capolinea. Come anticipato dal Fatto martedì, l’amministratore delegato lascerà il suo posto. Fonti qualificate spiegano che l’accordo tra i soci è che l’operazione si dovrà chiudere entro una settimana. Un nuovo incontro tra gli azionisti è previsto a breve. Il fermento. L’operazione avrebbe effetti sull’intero settore, chiamato a breve a diverse ricapitalizzazioni. Tempi strettissimi, dunque. Leggi in rassegna stampa il resto del'articolo
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Ad Ghizzoni e Unicredit penalizzati dal caso BPVi: il primo lascia, la banca cerca 7 miliardi

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Ad Ghizzoni e Unicredit penalizzati dal caso BPVi: il primo lascia, la banca cerca 7 miliardi

La corsa di Federico Ghizzoni alla guida di Unicredit è al capolinea. Come anticipato dal Fatto martedì, l’amministratore delegato lascerà il suo posto. Fonti qualificate spiegano che l’accordo tra i soci è che l’operazione si dovrà chiudere entro una settimana. Un nuovo incontro tra gli azionisti è previsto a breve. Il fermento. L’operazione avrebbe effetti sull’intero settore, chiamato a breve a diverse ricapitalizzazioni. Tempi strettissimi, dunque.
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