Rassegna stampa | Categorie: Banche

La storia di Cariveneto, dal 1892 in crescita continua. Bazoli: abbiamo sempre investito nella cultura vicentina

Di Rassegna Stampa Venerdi 20 Maggio 2016 alle 08:12 | 0 commenti

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In un Veneto squassato dalle note vicende delle banche popolari, quella della Cassa di Risparmio del Veneto suona come una storia felice, sancita com’è dai principali dati della trimestrale 2016, che raccontano in sintesi il lavoro di 299 filiali: oltre 13 miliardi di impieghi e 26,6 miliardi di raccolta totale (di cui diretta 11,4) e circa 813.000 clienti, con l’erogazione di credito a medio e lungo termine per 585 milioni, con un incremento del 50% rispetto allo stesso trimestre del 2015, anno che ha visto erogazioni a medio e lungo termine per 2,14 miliardi, in crescita del 47% rispetto al 2014, e con i mutui ai privati cresciuti del 121,5%.

Dati forniti a margine di un incontro svoltosi ieri a Vicenza, a Palazzo Leoni Montanari, polo culturale del gruppo Intesa Sanpaolo, dove si è celebrata, alla presenza del presidente emerito Giovanni Bazoli, la storia di un gruppo le cui radici storiche, com’è stato detto, affondano nel territorio vicentino: «Dalla Banca Cattolica del Veneto alla Cassa di Risparmio del Veneto: storie di persone e di territori».
Un racconto che inizia nel 1892 con la nascita della Banca Cattolica Vicentina e scritto, dal 1989 in poi, in buona parte proprio da Bazoli, che in quell’anno unì il Nuovo Banco Ambrosiano e la controllata Banca Cattolica del Veneto creando il Banco Ambrosiano Veneto, per finire con l’aggregare 300 banche locali che oggi sono l’eredità espressa dal gruppo Intesa Sanpaolo. Vista da questa prospettiva, la storia appare sicuramente meno lieta per il Veneto che, come ha ricordato il sindaco di Vicenza Achille Variati, «visse quella vicenda come una perdita». Bazoli ha voluto sottolineare che ciò che fu promesso a Vicenza fu onorato, riferendosi ai forti investimenti e al sostegno agli enti culturali. Come a dire che la banca ha fatto il suo dovere tutelando famiglie, imprese, cultura. Un riferimento, nemmeno tanto velato, a chi a Vicenza, ma non solo, oggi non può dire altrettanto.
di Mauro Della Valle, da Il Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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