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Stiamo seguendo la situazione, in continuo contatto tra il ministero dell'Economia, le autorità finanziarie italiane ed europee. Se ci saranno decisioni da prendere le prenderemo, siamo in continuo contatto con le autorità competenti". In ogni caso "
le garanzie per i risparmiatori e i correntisti nelle discussioni che stiamo facendo mi sento di confermarle totalmente". Così il presidente del Consiglio
Paolo Gentiloni al termine del Vertice Ue risponde a chi gli chiede se il Governo a breve varerà un decreto per risolvere la crisi di
Veneto Banca e
Banca Popolare di Vicenza.
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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Erik Umberto Pretto, Segretario Provinciale Lega Nord Liga Veneta di Vicenza, e Massimiliano Dandrea, Responsabile Consulta "Tutela del risparmio", prendono posizione, sarebbe da dire "ora", sulle trattative in corso sul "presunto" salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca ad opera di Intesa Sanpaolo con la nota che pubblichiamo si seguito. La recente notizia di una possibile vendita delle banche popolari venete a Banca Intesa, oltretutto ad un prezzo simbolico, suona come una beffa per il nostro territorio e per il tessuto economico di piccole e medie imprese che insiste su di esso. Imprese spesso artigianali, che per lavorare e continuare a portare il vessillo del Veneto nel mondo avrebbero bisogno di essere finanziate non sulla base del solo rating aziendale, ma anche sul necessario rapporto di fiducia fra imprenditore ed istituto di credito che spesso, purtroppo, nelle banche di dimensioni troppo grandi sembra scomparire.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
ll.mo sig. presidente
Paolo Gentiloni, Ill.mo sig. ministro
Pier Carlo Padoan, a nome dei soci risparmiatori di
Veneto Banca e
Banca Popolare di Vicenza, espongo le profonde e fondate perplessità circa l'operazione di cosiddetto salvataggio delle popolari venete che apprendiamo essere in atto - non solo grazie alle costanti fumose dichiarazioni di organi del Governo - dal comunicato stampa di Banca
Intesa SanPaolo del 21.6.2017. Tale comunicato evidenzia esservi stata e probabilmente esservi ancora, una trattativa non palese fra l'istituto in questione ed il Governo dalla quale, trattativa, i vecchi soci risparmiatori sono stati tenuti estranei. Al di là di ragioni formalmente giuridiche, i vecchi soci rappresentano una componente importante sia dal punto di vista economico, anche potenzialmente, che umano all'interno di un contesto rispettoso del dettato costituzionale.
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L'offerta di Intesa Sanpaolo è l'unica sul tavolo per rilevare le banche venete. Così si è espresso il presidente della
Banca Popolare Vicenza,
Gianni Mion, a margine della presentazione di un'operazione di Space3, la sua creatura finanziaria. "
A me risulta così", ha dichiarato il presidente che non si e' voluto sbilanciare sulla bontà della proposta. "
Io sono stato bocciato, il mio piano eè stato bocciato. Non do giudizi sui professori", ha detto. Alla domanda se il cda possa decadere prima della scadenza, ha risposto: "
Aspettiamo faremo un consiglio tra oggi e martedi'".
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
La situazione delle Banche venete si fa di giorno in giorno sempre più difficile, il nostro Governo (lo possiamo ancora chiamare così?) ha dato ampia dimostrazione di essere totalmente incapace non dico di risolvere il problema, ma neppure di affrontarlo.
Pier Carlo Padoan ha ormai perso completamente la faccia, ogni giorno esce con una dichiarazione nuova, è semplicemente ridicolo, a questo punto abbiamo la certezza che il nostro Ministro dell'economia sia più informato sul costo di un litro di latte che sulla situazione del sistema bancario italiano. Dopo aver ribadito più volte che la soluzione della crisi di Banca
Popolare di Vicenza e
Veneto Banca fosse ormai ad un passo, ora abbiamo appreso che in Via XX Settembre non hanno la più pallida idea di come si possa uscire dal
cul de sac nel quale si sono infognati.
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Quotidiano | Rassegna stampa |
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Il destino delle banche venete passa dal modello "
Etruria". S'intende quel particolare salvataggio di un istituto di credito fatto pagare ai suoi azionisti e obbligazionisti subordinati, oltreché alle altre banche, che il governo ha sperimentato a novembre 2015 terremotando il settore. L'unica novità è che ora i soldi ce li metterà anche lo Stato. Il piano iniziale di salvare Vicenza e Veneto con l'ingresso dello Stato è infatti naufragato dopo lo stallo della trattativa con Bruxelles, iniziata a marzo scorso. A maggio, la commissaria alla Concorrenza
Margrethe Vestager ha gelato il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan spiegando che il via libera alla "ricapitalizzazione precauzionale" da 4,7 miliardi (per entrambe le banche in vista della fusione) era subordinato alla partecipazione di capitali privati per almeno 1,2 miliardi. Una richiesta fatta filtrare alla stampa e mai formalizzata.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
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Dati i recenti articoli di stampa nei quali si parla della presunta vicenda "Boschi - Banca Etruria", per la giusta chiarezza e verità Â
l'Associazione Ezzelino III da Onara - scrive in una sua nota che pubblichiamo - c
omunica che dai fascicoli processuali, dei quali la scrivente associazione dispone di copia totale e relativi alla vicenda Veneto Banca, non emerge alcun coinvolgimento, né collegamento, né interessamento di esponenti politici dell'attuale governo e nemmeno di quello precedente". È da tempo che sosteniamo, sulla base di quei documenti (oltre 80.000 pagine per 6.07 GB di memoria) che anche noi stiamo certosinamente studiando per evitare le "pillole avvelenate" che circolano in alcune redazioni, che ci stupisce l'attenzione quasi ossessiva di alcuni media, che pure riteniamo (ritenevamo?) seri, sulla vicenda di
Maria Elena Boschi.
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"Radical Haircut". Con questo titolo, oggi, gli analisti di Mediobanca hanno diffuso un report su Intesa Sanpaolo (confermati rating neutral e target price a 2,6 euro) che simula diversi scenari legati a una possibile mossa di Cà de Sass per salvare le banche venete. Gli esperti di Piazzetta Cuccia sottolineano che, stando alle indiscrezioni di stampa, Intesa Sanpaolo è l'unica banca che può digerire l'acquisizione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. A che prezzo? La risposta è complessa e ovviamente dipende da come verrebbe strutturata l'operazione - se per esempio si tratta di un take over completo o solo delle good bank - ma semplificando il più possibile ci sarebbero due strade: un aumento di capitale da 2,5 miliardi o un taglio del 90% al dividendo 2017.
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Oggi il presidente di Consob,
Giuseppe Vegas, ascoltato in commissione Finanze del Senato, ha evidenziato l'insufficiente ristrutturazione del sistema bancario italiano e la sua scarsa redditività su cui in altre sedi e in altri tempi la stessa
Consob e, in primis,
Banca d'Italia non avevano, però, lanciato dalla loro visuale privilegiata i warning odierni (nella foto Vegas con
Ignazio Visco). Per Vegas, quindi, con riferimento indiretto alle banche oggi in difficoltà come
Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca,
Mps e
Carige, il sistema bancario italiano chiamato al loro capezzale "
non ha subito un profondo processo di ristrutturazione negli anni passati e dunque non ha ancora raggiunto nell'insieme quel livello di efficienza e redditività che consentono costose operazioni di salvataggio" e "
non sono note le condizioni di redditività prospettica delle banche in crisi e quindi un intervento diretto da parte di altri intermediari potrebbe non rispondere a logiche di sostenibilità nel lungo periodo".
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Pubblicato alle 14.28, aggiornato alle 16.46. "
Noi abbiamo detto che se c'è una soluzione di sistema noi siamo disponibili a partecipare" al salvataggio di
Banca Popolare di Vicenza e di
Veneto Banca. Lo ha dichiarato
Giuseppe Vita, presidente di
Unicredit, a margine dell'undicesimo Forum economico italo-tedesco. "
Faremo il nostro dovere ma proprio per un senso di solidarietà al Paese", ha aggiunto Vita, spiegando che "
la situazione cambia da un giorno all'altro, è un work in progress: sono un pò più ottimista di quanto non fossi 15 giorni fa". "
Oggi come oggi siamo ancora alla ricerca di una soluzione di sistema", è quanto precisato dal presidente di Unicredit spiegando che "
se in questo sistema alcune banche si fanno avanti e se c'è il governo che ha trovato una soluzione per creare una bad bank e c'è da risolvere un problema minore - quello della parte buona della banca - questa può essere una soluzione". Alla domanda se c'è stata una convocazione da parte del ministero dell'Economia alle banche, Vita ha replicato che "
ci sono colloqui costanti e continui".
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