ECHA l’agenzia di regolamentazione delle sostanze chimiche dell’Unione Europea con sede a Helsinki - rende noto con un comunicato Miteni Spa - ha pubblicato il 26 giugno scorso il documento che porterà alla definizione di una norma specifica sull’utilizzo del PFOA. L’agenzia è l’autorità che stabilisce il regolamento REACH a cui la Regione Veneto ha fatto pochi giorni fa riferimento annunciando la necessità di avviare i controlli su tutti gli utilizzatori di sostanze chimiche nei distretti di lavorazione delle pelli. ECHA indica tra i grandi utilizzatori di PFOA anche il tessile, le cartiere e chi utilizza inchiostri e tinture.
"Per abbattere drasticamente le emissioni in atmosfera bisogna puntare ad un accordo tra Unione Europea, Governo, Regioni e Comuni e poter contare su risorse adeguate. Servono a poco le giornate di blocco del traffico se non ci sono incentivi per sostituire le auto inquinanti. Gli interventi per mettersi a posto la coscienza trovano il tempo che trovano". Lo ha detto l'assessore allo sviluppo economico e all'energia della Regione del VenetoRoberto Marcato, intervenendo alla tavola rotonda sul tema "La qualità dell'aria e i diritti dei cittadini" nell'ambito dell'assemblea annuale 2018 dell'Unione Petrolifera che si è tenuta il 27 giugno a Roma a Palazzo della Cancelleria.
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Con una delibera varata (dopo la denuncia di 500 aziende inquinatrici per geenrazione di Pfas in particolare nel settore della concia, ndr) dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore alla Sanità Luca Coletto, è stato approvato e attivato il Piano di Attività e Vigilanza sui Prodotti Chimici in Veneto, denominato REACH (Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizione delle sostanze chimiche). Si tratta della versione regionale, realizzata a cura della Direzione Prevenzione e inserita nel Piano pluriennale di Prevenzione 2014-2018, dell'omonimo Piano Nazionale per la tutela della salute e per la protezione ambientale in riferimento alle sostanze chimiche prodotte e commercializzate dagli Stati membri dell'Unione Europea.
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I dati della ricerca che abbiamo condiviso sono un contributo importante per comprendere e affrontare il fenomeno dei Pfas - scrive la Miteni nella nota che pubblichiamo in cui replica alle dichiarazioni dei consiglieri del Partito democratico e di quelli del M5S con la notizia sull'inquinamento in Michigan prodotto da una sola conceria e più elevato di quello del Veneto. Sono dati nuovi - scrive la Miteni- che aiutano a disegnare una situazione che ha precedenti in altri Paesi come nel caso di Rockford nel Michigan .
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Commentando i dati sull'immissione di PFAS nell'ambiente raccolti in un report diffuso nelle ultime ore da Miteni (qui l'intervista esclusiva a VicenzaPiù dell'Ad di Miteni Antonio Nardone) -l'azienda chimica di Trissino identificata dalle autorità regionali come fonte principale della contaminazione da PFAS (Sostanze Perfluoroalchiliche) in una vasta area del Veneto - Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, dichiara: "Insieme a comitati e altre associazioni ambientaliste riteniamo che, per proteggere adeguatamente l'ambiente e la salute di un territorio e di una popolazione già gravemente colpita, debba essere evitata l'emissione nell'ambiente di ogni singolo nanogrammo di qualsiasi tipo di PFAS.Continua a leggere
L'amministratore delegato di Miteni S.p.a., Antonio Nardone, ha concesso a VicenzaPiù un'intervista esclusiva sui risultati di uno studio condotto da Global Market Insights subito dopo averlo reso noto oggi, lunedì 25 giugno. Lo studio in questione documenta l'uso da parte delle concerie venete di oltre 100 tonnellate di Pfas annui, mentre Miteni ne produce solo circa 80 kg all'anno; un valore di gran lunga inferiore ai 600 kg emessi in precedenza, prima degli ultimi filtri. La ricerca sembra quindi attestare una molto più consistente "partecipazione", da parte di centinaia di diverse realtà venete, segnatamente concerie e simili dell'Alto Vicentino, all'inquinamento dovuto ai Pfas.
8 novembre 2017. Sulle pagine di questo giornale pubblicamente si denunciava: Il degrado vicentino arriva a una bestemmia scritta vicino alla chiesa di S. Bertilla: venga almeno rimossa. Una notizia grave che avrebbe dovuto smuovere immediatamente il responsabile dell'amministrazione vicentina, Achille Variati, allora ancora sindaco, a provvedere alla rimozione di ciò che offendeva non solo il Padreterno, ma la stessa dignità della città di Vicenza. Nulla fu fatto e non crediamo che la notizia non sia stata letta almeno da qualcuno che poteva avvisare il responsabile. Non si provvide e ciò rimarcò ancor di più quel degrado della città che da molte voci era denunciato.
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L’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin replica con questa nota della Giunta del Veneto al consigliere regionale Andrea Zanoni del Partito Democratico secondo il quale la giunta veneta avrebbe finora investito “bricioleâ€Â per combattere l’inquinamento atmosferico, citando come esempio virtuoso l’Emilia Romagna. Ecco le dichiarazioni dell'assessore.
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Cento tonnellate di perfluorurati ogni anno – comunica con una nota l'azienda Miteni Spa - è il quantitativo entrato nell’ambiente dalle lavorazioni industriali, valori che finalmente spiegano le concentrazioni di Pfas rilevate nelle acque. E’ il risultato di una ricerca (foto) realizzata da Global Market Insight, uno dei principali istituti di ricerca di mercato al mondo, commissionata da Miteni nell’ambito della definizione del nuovo piano industriale a seguito del procedimento di concordato in continuità .Â
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