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Pfas, Greenpeace Italia insiste: Regione Veneto censisca tutte le fonti inquinanti e Confindustria Vicenza si confronti

Di Note ufficiali Martedi 26 Giugno 2018 alle 15:08 | 0 commenti

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Commentando i dati sull'immissione di PFAS nell'ambiente raccolti in un report diffuso nelle ultime ore da Miteni (qui l'intervista esclusiva a VicenzaPiù dell'Ad di Miteni Antonio Nardone) -l'azienda chimica di Trissino identificata dalle autorità regionali come fonte principale della contaminazione da PFAS (Sostanze Perfluoroalchiliche) in una vasta area del Veneto - Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, dichiara: "Insieme a comitati e altre associazioni ambientaliste riteniamo che, per proteggere adeguatamente l'ambiente e la salute di un territorio e di una popolazione già gravemente colpita, debba essere evitata l'emissione nell'ambiente di ogni singolo nanogrammo di qualsiasi tipo di PFAS.

Proprio per questo, da tempo chiediamo alla Regione Veneto che, oltre al rapido avvio delle opportune bonifiche nel sito produttivo di Miteni, vengano individuati e censiti tutti gli scarichi inquinanti, in accordo con quanto disposto dal decreto regionale nr. 101 del marzo 2017. Inoltre occorre favorire una rapida riconversione industriale di tutti quei processi responsabili dell'inquinamento da PFAS. Alternative più sicure a queste sostanze esistono e sono già disponibili sul mercato, e i rappresentanti di altri settori industriali dovrebbero esserne a conoscenza", conclude Ungherese.

Proprio per dare un segnale al mondo industriale, lo scorso aprile i gruppi di genitori residenti nell'area contaminata, i movimenti e tutte le associazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace, avevano chiesto un incontro formale ai rappresentanti di Confindustria Vicenza e al suo Presidente Luciano Vescovi, per "discutere le azioni che Confindustria Vicenza intende intraprendere (o ha già intrapreso) al fine di favorire una rapida riconversione industriale di tutti quei processi responsabili dell'inquinamento da PFAS e che promuovano l'adozione di alternative più sicure, in tutte le lavorazioni industriali che utilizzano queste sostanze". In modo piuttosto sorprendente, l'organizzazione industriale di riferimento del territorio ha evitato qualsiasi tipo di confronto risultando la prima, di tutte le organizzazioni interpellate nel corso degli ultimi anni da cittadini, movimenti e associazioni ambientaliste, a sottrarsi pubblicamente al confronto.

Greenpeace Italia


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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