Categorie: Fatti, Economia&Aziende
Mercoledi 15 Agosto 2018 alle 20:50
I componenti del consiglio di amministrazione rispondono della condotta illecita degli altri membri unicamente in caso di negligenza - scrive
Antonino Porracciolo su
Il Sole 24 Ore per un argomento di interesse anche per la
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca con i suoi cda a guida
Gianni Zonin e successivi non tutti coinvolti ad oggi dalle vicende giudiziarie-; solo, cioè, se colpevolmente hanno ignorato l'azione illegale o non si sono attivati per evitare l'evento dannoso. Lo afferma il Tribunale di Roma, Sezione specializzata in materia d'impresa (presidente Cardinali, relatore Romano), nella sentenza 8808 dello scorso 3 maggio. La controversia è stata promossa dal curatore fallimentare di una Srl per ottenere la condanna dei tre ex componenti del Cda al risarcimento del danno causato alla stessa società dalla violazione dei loro obblighi.
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Categorie: Politica, Fatti
Martedi 15 Maggio 2018 alle 15:31
Non è da ora, dopo aver letto quanto pubblica
Il Corriere del Veneto (e
riporta VicenzaPiu.com, ndr) sul futuro della
Fondazione Roi, che ho non poche perplessità circa le scelte, già ventilate nel passato e ora ritrovate nell'articolo sopra citato. La mia visione di tutto quanto è avvenuto nella Fondazione in questi ultimi anni, parte da una cosa che ritengo fondamentale: il rispetto assoluto della volontà del
marchese Giuseppe Roi. Quindi considero basilare il ripristino della
mission contenuta nello statuto: la cura dei musei civici di Vicenza.
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Categorie: Economia&Aziende
Giovedi 1 Settembre 2016 alle 09:43
Ancora nessun nome e, soprattutto, nessuna decisione all’orizzonte. Tanto che pure la previsione di vedere la nomina del nuovi consiglieri della
Fondazione Roi al prossimo consiglio di amministrazione della
Banca popolare di Vicenza rimane sulla teoria. All’appuntamento di lunedì non si discuterà – salvo ripensamenti – del futuro della Roi, con buona pace di tutti coloro che, istituzioni o personalità civili, aspettano da mesi un cambio alla guida della Fondazione.
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Mercoledi 11 Maggio 2016 alle 07:52
«A Vicenza c’era un oggettivo sistema di potere che non si poteva mettere in discussione: neanche io l’ho fatto, non ne ho avuto la forza». Un’ammissione, quella del vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci, arrivata ieri nel bel mezzo del consiglio comunale incentrato sulla questione della Fondazione Roi, la sua perdita finanziaria dovuta alla crisi della Banca Popolare di Vicenza e la necessità (chiesta da tutte le parti politiche) di rinnovare i vertici. Con un ordine del giorno proposto da Sandro Pupillo (capogruppo lista Variati) e votato all’unanimità dai 26 consiglieri presenti, il consiglio «auspica che l’attuale consiglio di amministrazione della Fondazione Roi approvi quanto prima il bilancio e contestualmente si dimetta. Inoltre, chiede «all’amministrazione di intraprendere tutte le azioni necessarie per fare in modo che vi sia un netto taglio con il passato».
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Venerdi 6 Maggio 2016 alle 09:58
Con un margine molto più ampio del previsto (il 57,9% dei voti) gli azionisti di Veneto Banca hanno eletto presidente il giurista torinese Stefano Ambrosini e fatto fuori il presidente uscente Pierluigi Bolla e l’amministratore delegato Cristiano Carrus, che entrano in consiglio con i voti della minoranza (Carrus è il nuovo dg). Adesso Ambrosini deve lanciare l’aumento di capitale da un miliardo per salvare la banca. Può finire come alla Pop Vicenza, tutto a carico del fondo Atlante. Ma Ambrosini è legato al mondo di Intesa Sanpaolo che potrebbe decidere di intervenire come garante e prendersi la banca. Sicuramente il voto di ieri è il segno di una rivolta (piena di equivoci) dei piccoli azionisti contro la vigilanza bancaria (Bankitalia e Bce) e contro le “soluzioni di sistemaâ€. È anche il segno che molti di loro non hanno capito l’irreparabilità dei danni fatti dalla gestione di Vincenzo Consoli.
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Venerdi 6 Maggio 2016 alle 09:43
Con un margine molto più ampio del previsto (il 57,9% dei voti) gli azionisti di Veneto Banca hanno eletto presidente il giurista torinese Stefano Ambrosini e fatto fuori il presidente uscente Pierluigi Bolla e l’amministratore delegato Cristiano Carrus, che entrano in consiglio con i voti della minoranza (Carrus è il nuovo dg). Adesso Ambrosini deve lanciare l’aumento di capitale da un miliardo per salvare la banca. Può finire come alla Pop Vicenza, tutto a carico del fondo Atlante. Ma Ambrosini è legato al mondo di Intesa Sanpaolo che potrebbe decidere di intervenire come garante e prendersi la banca. Sicuramente il voto di ieri è il segno di una rivolta (piena di equivoci) dei piccoli azionisti contro la vigilanza bancaria (Bankitalia e Bce) e contro le “soluzioni di sistemaâ€. È anche il segno che molti di loro non hanno capito l’irreparabilità dei danni fatti dalla gestione di Vincenzo Consoli.
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Categorie: Banche
Giovedi 5 Maggio 2016 alle 17:47
18.46 Era clamorosa la nostra anticipazione non solo perchè eravamo stati i primi a darla tra tutti i media italiani ma, soprattutto, per il contenuto: la lista di "opposizione" guidata da Stefano Ambrosini ha battuto quella di Bolla e Carrus confermando anche nel numero degli eletti i 12 consiglieri da noi "conteggiati" a fronte dei due del precedente Cda (a seguite in fondo* i dettagli ufficiali, ndr)
17.47 È clamoroso ma, se le prime indiscrezioni che abbiamo raccolto saranno confermate, dopo la prima vittoria della lista di Stefano Ambrosini, che ha bocciato il numero di 11 membri del Cda (pari al numero dei candidati della lista di Bolla e Carrus) portandolo a 14 il numero dei candidati degli "oppositori", il risultato delle votazioni vedrebbe 24 milioni di "azioni" a favore di Ambrosini contro solo 13 a favore del Cda frutto dell'esclusione di Consoli & c..
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Martedi 3 Maggio 2016 alle 09:43
Una doccia fredda ma non del tutto inaspettata. Che le cose non potessero andare altrimenti, sulla mancata ammissione alla Borsa della Banca Popolare di Vicenza, è la sensazione più diffusa fra gli osservatori esterni. E, alla fine, non manca certo chi sostiene che sia stato meglio così perché, almeno, il Fondo Atlante è ormai un padrone ma con uno scheletro solido. «Il Fondo svolgerà il proprio compito – sostiene infatti Enrico Zanetti, viceministro all’Economia e alle Finanze – e darà continuità all’impresa bancaria, pur in una situazione resa oggettivamente difficile e non certo aiutata dalle mancate scelte in merito all’azione di responsabilità nei confronti della gestione Zonin». Possibili somiglianze con lo scenario che attende Veneto Banca? «Molto poche, i due casi non sono associabili. Anche a Montebelluna ci sono difficoltà ma a Vicenza parliamo di un intervento totalitario del Fondo, cosa che non avverrà per Veneto Banca».
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Venerdi 29 Aprile 2016 alle 09:34
Prima il colpo di preparazione: «Carrus come amministratore delegato lo vogliono Bce e Banca Imi, che presta la garanzia sull’aumento di capitale». Poi il missile sul bersaglio: «L’altra lista per il cda è quella dei pro-Consoli. Di un passato che vuole tornare presente». Pierluigi Bolla, presidente di Veneto Banca, passa alle armi pesanti, collegando la lista avversaria all’ex manager Vincenzo Consoli, mentre entra nel vivo la battaglia per l’elezione del nuovo cda, che si deciderà nell’assemblea degli azionisti del 5 maggio, al Palaexpo di Marghera. (
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