Prima il colpo di preparazione: «Carrus come amministratore delegato lo vogliono Bce e Banca Imi, che presta la garanzia sull’aumento di capitale». Poi il missile sul bersaglio: «L’altra lista per il cda è quella dei pro-Consoli. Di un passato che vuole tornare presente». Pierluigi Bolla, presidente di Veneto Banca, passa alle armi pesanti, collegando la lista avversaria all’ex manager Vincenzo Consoli, mentre entra nel vivo la battaglia per l’elezione del nuovo cda, che si deciderà nell’assemblea degli azionisti del 5 maggio, al Palaexpo di Marghera. La battaglia è serrata, pur per un cda che rischia di durare un mese fino alla Borsa: tra la lista presentata dal cda uscente, con Bolla, Carrus, Maurizio Benvenuto e otto candidati nuovi come chiesto da Bce, e quella messa in campo da un gruppo di soci delle due associazioni dei grandi (Per Veneto Banca di Matteo Cavalcante) e piccoli azionisti (l’Associazione azionisti guidata da Giovanni Schiavon), che candida alla presidenza il giurista Stefano Ambrosini.
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Riceviamo da Francesco Rucco, consigliere comunale di Idea Vicenza, e pubblichiamo Nel mese di marzo 2016 il Comune di Vicenza ha pubblicato gli avvisi per le nomine di alcuni suoi rappresentanti in alcuni enti importanti della città . Tra questi vi era l’avviso per la nomina di due componenti del CDA della Fondazione Teatro Comunale. Il termine per la presentazione di candidature era il 4/4 u.s. Nell’assemblea dei soci del 22/4 si sarebbe dovuto procedere con il cambio dei vertici e la nomina di un nuovo Presidente della Fondazione.
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Cattolica-Popolare di Vicenza, Consob chiede alla società assicuratrice di chiarire in assemblea i rapporti con la banca. E intanto, in Veneto Banca, le associazioni degli azionisti rispondono alla lettera Bce, che ha chiesto chiarimenti sulla lista presentata per il cda. Resta alta la temperatura sul fronte delle due ex popolari venete. Stavolta il fronte Bpvi rimbalza su Cattolica, legata alla banca dall’accordo strategico del 2007, che tirò fuori Cattolica dal momento durissimo seguente allo stop della trattativa d’integrazione con il Banco. Consob ha chiesto a Cattolica di leggere in assemblea una relazione di 11 pagine (a disposizione dei soci sul sito della società ), approvata l’altro ieri dal cda. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)Continua a leggere
Cattolica-Popolare di Vicenza, Consob chiede alla società assicuratrice di chiarire in assemblea i rapporti con la banca. E intanto, in Veneto Banca, le associazioni degli azionisti rispondono alla lettera Bce, che ha chiesto chiarimenti sulla lista presentata per il cda. Resta alta la temperatura sul fronte delle due ex popolari venete. Stavolta il fronte Bpvi rimbalza su Cattolica, legata alla banca dall’accordo strategico del 2007, che tirò fuori Cattolica dal momento durissimo seguente allo stop della trattativa d’integrazione con il Banco. Consob ha chiesto a Cattolica di leggere in assemblea una relazione di 11 pagine (a disposizione dei soci sul sito della società ), approvata l’altro ieri dal cda.
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Popolare di Vicenza, Unicredit estende a maggio la garanzia sull’aumento di capitale, che a questo punto può partire. Mentre in Veneto Banca il rinnovo del cda si farà con una corsa serrata tra due liste, dopo la decisione dei grandi soci di correre da soli, in tandem con l’associazione di Schiavon. Si naviga giorno per giorno, nel mare della messa in sicurezza delle due ex popolari venete, con gli aumenti di capitale per 2,5 miliardi totali e le quotazioni in Borsa da giocare entro giugno in condizioni di mercato impossibili. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)
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"Egregio direttore, una diversa e nuova azione di responsabilità andrebbe proposta nei confronti del nuovo cda. Con il tergiversare con la azione di responsabilità verso i vecchi amministratori ha creato un enorme danno di immagine e conseguentemente di fiducia nella banca. Prova ne siano gli 8 miliardi di raccolta fuggiti a dicembre (un quarto del totale, è stato detto) e le difficoltà circa l’aumento...".
Veneto Banca, dieci giorni per i nomi del nuovo cda. Entra nel vivo la formazione delle candidature per il nuovo board, dopo la lettera di Bce che ha chiesto la scorsa settimana un ampio ricambio già con l’assemblea di bilancio del 5 maggio, senza attendere il nuovo assetto proprietario che uscirà dall’aumento di capitale da un miliardo e dalla quotazione in Borsa. Pena un intervento che faccia leva sul potere di rimuovere gli amministratori non idonei. Allo stesso tempo però il nuovo board dovrà garantire che aumento e quotazione non siano messi in discussione. Per tradurre queste indicazioni in una lista di nomi, ci sono poco più di dieci giorni: la presentazione delle liste scade il 10 aprile. (Leggi in rassegna stampa l'articolo completo)
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