Rassegna stampa |

BPVi non quotata in Borsa, Arman: un film ipotizzato da tempo. Stesso destino per Veneto Banca? Non per Zanetti

Di Rassegna Stampa Martedi 3 Maggio 2016 alle 09:43 | 0 commenti

ArticleImage

Una doccia fredda ma non del tutto inaspettata. Che le cose non potessero andare altrimenti, sulla mancata ammissione alla Borsa della Banca Popolare di Vicenza, è la sensazione più diffusa fra gli osservatori esterni. E, alla fine, non manca certo chi sostiene che sia stato meglio così perché, almeno, il Fondo Atlante è ormai un padrone ma con uno scheletro solido. «Il Fondo svolgerà il proprio compito – sostiene infatti Enrico Zanetti, viceministro all’Economia e alle Finanze – e darà continuità all’impresa bancaria, pur in una situazione resa oggettivamente difficile e non certo aiutata dalle mancate scelte in merito all’azione di responsabilità nei confronti della gestione Zonin». Possibili somiglianze con lo scenario che attende Veneto Banca? «Molto poche, i due casi non sono associabili. Anche a Montebelluna ci sono difficoltà ma a Vicenza parliamo di un intervento totalitario del Fondo, cosa che non avverrà per Veneto Banca».

Jacopo Berti, capogruppo dei 5Stelle in consiglio regionale, ricorda come la sua parte politica si sia sempre schierata contro la quotazione, «perché mancavano i presupposti. La questione delle ex popolari venete è al centro dell’attenzione politica, qui come a Roma. Tutto quello che poteva accadere di negativo, per la Popolare di Vicenza, è accaduto, ma siccome al peggio non c’è mai limite adesso il rischio che si prospetta è quello del “bail-in”, ossia di un processo che ancora una volta ricadrà sui risparmiatori». Anche per Berti la questione dell’azione di responsabilità evitata a Zonin ha avuto il suo peso: «Quale investitore sano di mente metterebbe un solo euro, dando fiducia a un Cda che ad agosto dà 48 milioni di prestiti diretti a Zonin e alle sue aziende, che poi mente su tutta la linea sul valore dell’azione, salva i responsabili del dissesto e poi gli attribuisce 8 milioni come bonus d’uscita?».
Secondo Simonetta Rubinato, deputata Pd, «la costituzione di Atlante è stata comunque provvidenziale, creando una rete di sicurezza che ha permesso l’aumento di capitale. Ora che Atlante si è messo sulle spalle la Popolare di Vicenza c’è il tempo a disposizione per fare un piano industriale adeguato a mettere la banca in condizioni di tornare in Borsa fra 18-24 mesi. Detto questo – prosegue la parlamentare - bisogna chiedersi perché, nonostante Atlante, il mercato abbia mostrato assoluta mancanza di fiducia nell’azienda. Credo che la domanda se la debba porre la dirigenza che ha portato la banca a questo punto, anche negando l’azione di responsabilità». Nessuno stupore, infine, per le associazioni degli azionisti. «E’ un film che avevamo ipotizzato già in ottobre – dice Andrea Arman, uno dei coordinatori – e si è trattato di un percorso voluto e pilotato dall’attuale management, lo si è capito dalle scelte e dalla mancanza di confronto con i soci».
Di Gianni Favero, da Il Corriere del Veneto


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network