“Un’offesa gravissima e intollerabileâ€. Così - in una nota - il Consigliere regionale del gruppo Liga Veneta - Lega Nord Alberto Semenzato commenta il cartello apparso martedì a Milano durante la manifestazione concomitante con il vertice tra il vicepremier italiano e leader della Lega Matteo Salvini e il primo ministro ungherese Viktor Orban.Â
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Dalle goliardate da consigliere, di cui scrivemmo cinque anni fa, ai dossier anonimi sul GdV dell'ultima campagna elettorale, passando per il convegno di Almirante patrocinato dal Comune di Vicenza con sindaco Achille Variati. La metafisica guerra civile tra neri e rossi, sembra non avere mai fine, e nelle ultime settimane si è anche riacceso l'estenuante dibattito sull'intitolazione di una via a Giorgio Almirante, ex leader del Movimento Sociale Italiano, per decenni seduto nel parlamento della Repubblica italiana. “Una strada per Almirante anche nel comune di Vicenzaâ€, è la proposta del neo assessore alle attività produttive Silvio Giovine, il più votato della lista Rucco.
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Gentile direttore, sono d'accordo con quanti scrivono e si domandano ma "tutti coloro che la pensano in modo diverso sono fascisti, omofobi, populisti?". Il quesito come si legge è estremamente importante. Personalmente mi chiedo anch'io: è possibile che si possa fare politica per la città magari completando le opere necessarie di servizio alla Polis o si deve (quando si perde) ritornare al passato sempre e comunque in senso offensivo, quasi mai veritiero?
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È in tempi recentissimi nuovamente un gran manifestare l'antifascismo, soprattutto da quando la sinistra italiana capeggiata dal Partito Democratico e da altre formazioni più chiare nella loro nostalgia del comunismo, ha iniziato un declino di consensi. Anche a Vicenza prima con Variati che addirittura voleva la dichiarazione di antifascismo per poter usufruire di suolo pubblico e poi con moltissimi esponenti sempre di sinistra si è fatta pubblica ammissione di antifascismo, in nome della Costituzione della Repubblica Italiana, che cita l'aggettivo "fascista" solo tre volte e nelle Disposizioni transitorie (III e XII).
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È in tempi recentissimi nuovamente un gran manifestare l'antifascismo, soprattutto da quando la sinistra italiana capeggiata dal Partito Democratico e da altre formazioni più chiare nella loro nostalgia del comunismo, ha iniziato un declino di consensi. Anche a Vicenza prima con Variati che addirittura voleva la dichiarazione di antifascismo per poter usufruire di suolo pubblico e poi con moltissimi esponenti sempre di sinistra si è fatta pubblica ammissione di antifascismo, in nome della Costituzione della Repubblica Italiana, che cita l'aggettivo "fascista" solo tre volte e nelle Disposizioni transitorie (III e XII).
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A seguito dei recenti articoli comparsi sulla stampa locale - scrive in una nota Piero Puschiavo, Presidente dell'Associazione Progetto Nazionale - in riferimento all’appartenenza politico-ideologica di alcuni candidati a sostegno del candidato sindaco Francesco Rucco alle imminenti elezioni comunali di Vicenza, apprendo ahimè, il coinvolgimento del mio nome in un approssimativo e fantasioso dossier ad opera di un soggetto, tale Andrea Lucangeli, probabilmente in cerca di visibilità .Â
Su questo giornale pubblicammo, cinque anni fa, la foto del saluto "fascista" di Gioia Baggio con addosso un grembiule raffigurante l'effigie di Benito Mussolini. Del caso sull'unica “compagna†in consiglio comunale di Francesco Rucco tra le fila della lista civica “Idea Vicenza†da lui fondata scrivemmo dopo la sua elezione nell'amministrazione comunale. Anche all'epoca il gesto venne giustificato dai diretti interessati come goliardata. Baggio è rimasta poi in carica per tutto il mandato da consigliera ed oggi è ancora ricandidata. Un articolo ripreso con grande enfasi dal CorVeneto, citandoci, e da un altro sito web locale, senza citare la fonte; mentre su Il Giornale di Vicenza,che ora si è scatenato sul "dossier",all'epoca nemmeno un accenno.
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Il Movimento Italia Sociale Vicenza risponde, con una nota pubblica a firma Gian Luca Deghenghi, ad un comunicato congiunto delle segreterie cittadine di PD, LeU e Psi riguardanteil necrologio di Benito Mussolini apparso, ieri, nell'ultima pagina del Giornale di Vicenza (sui ci siamo espressi ieri, ndr). "Troviamo naturale che la sinistra vicentina attacchi l'iniziativa di Continuità Ideale di far pubblicare il necrologio di Benito Mussolini. Il vuoto antifascismo di maniera, lo sappiamo, richiede applicazione costante, è un lavoro a tempo pieno. Quale migliore occasione?"Continua a leggere
«I partiti del centrosinistra vicentino esprimono il proprio sdegno per l'ennesima provocazione politica pubblicata oggi su "Il Giornale di Vicenza", nella pagina dei necrologi»: così inizia una nota odierna congiunta di Pd, Psi e LeU di Vicenza per condannare il contenuto celebrativo di Benito Mussolini che appare, appunto, in una inserzione a pagamento nella famosa e lucrosa "pagina dei morti" del quotidiano locale, che da anni accetta questo tipo di inserzione, incassa qualche innocua critica, ma, soprattutto, mette a bilancio qualche euro in più, fregandosene degli antifascisti se i fascisti pagano.
25 aprile 1945, una data che, col passare dei decenni, sfuma sempre di più nei suoi significati più profondi, specialmente per chi non l'ha sfiorata per la sua giovane età . Oggi, 73 anni dopo, per me che ne ho 67 significa ricordare mio padre, Giuseppe, che mi ha lasciato da pochi mesi: lui non aderì l'8 settembre 1943 (lui aveva 21 anni perchè era nato solo pochi mesi prima della marcia su Roma del 28 ottobre 1922) alla Repubblica di Salò mentre era militare, fu preso, fu messo su un treno merci come una bestia insieme a tanti altri italiani, fu portato in Germania e fu internato nel campo di concentramento di Stettino, nel nord dell'allora Germania nazista.