Tutti al mare? Tutti a casa!
Sabato 14 Agosto 2010 alle 15:41Unicredit in stile Fiat: 4.700 esuberi
Mercoledi 4 Agosto 2010 alle 23:34Povero Profumo e la filantropia di Unicredit
Martedi 3 Agosto 2010 alle 18:25Piero Puschiavo, Movimento Sociale Fiamma Tricolore - Con l'attenzione rivolta agli intrighi di palazzo tra Fini e Berlusconi ed al caso Fiat-Serbia, ci si è dimenticati del 'povero' Profumo e dell'associazione filantropica Unicredit...
Cariverona leghista? Ma la finanza resterà padrona
Martedi 15 Giugno 2010 alle 01:11Si è fatto un gran parlare in questi mesi dell'assalto alle banche da parte della Lega Nord. Viene agitato con terrore lo spauracchio di un'occupazione padana dei due più importanti istituti finanziari del Paese: Unicredit e Intesa San Paolo. Gli "intrusi" in camicia verde, come ha detto con la sua consueta rude sincerità Umberto Bossi, si apprestano infatti a «prendersi le banche» tramite le fondazioni venete: Cariverona, primo socio italiano di Unicredit, e la padovana Cariparo per Intesa.
Continua a leggereCariverona leghista?Ma la finanza è padrona
Lunedi 14 Giugno 2010 alle 23:01Si è fatto un gran parlare in questi mesi dell'assalto alle banche da parte della Lega Nord. Viene agitato con terrore lo spauracchio di un'occupazione padana dei due più importanti istituti finanziari del Paese: Unicredit e Intesa San Paolo. Gli "intrusi" in camicia verde, come ha detto con la sua consueta rude sincerità Umberto Bossi, si apprestano infatti a «prendersi le banche» tramite le fondazioni venete: Cariverona, primo socio italiano di Unicredit, e la padovana Cariparo per Intesa. I loro cda, infatti, dovranno essere rinnovati, e fra i loro componenti una quota decisiva verrà espressa dai sindaci dei comuni e province (Vicenza compresa per quanto riguarda Cariverona, molto munifica e molto influente in città ).
Continua a leggereNord Est, UniCredit: Rigo Responsabile di Territorio
Giovedi 27 Maggio 2010 alle 20:34Si compie così un'altra tappa importante del progetto "Insieme per i Clienti".
Claudio Rigo è uno dei sette manager che il Gruppo UniCredit ha nominato i Responsabili di Territorio, con il compito di gestire i rapporti con le istituzioni e i principali rappresentanti territoriali nella nuova UniCredit, per identificare appropriatamente i bisogni delle comunità locali facilitando il dialogo con le unità di business. Si compie così un'altra tappa importante del progetto "Insieme per i Clienti". Claudio Rigo si occuperà del Nord Est (Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia), con sede a Verona. Continua a leggere
La Lega Nord dà la scalata all'Unicredit
Martedi 23 Marzo 2010 alle 06:27Fonte Affari & Finanza (La Repubblica)Â Â Â Â Â Â Â Â
Riportiamo come base di dibattito e commento l'articolo pubblicato il 22 marzo su Affari & Finanza (Supplemento a La Repubblica) a firma Alberto Statera
Scalata padana a Unicredit
le Fondazioni bancarie stringono il cerchio al Nord
di Alberto Statera
Antico ricordo la Credieuronord, la banchetta truffaldina di Bossi fallita e salvata dai furbetti del quartierino di Gian Piero Fiorani, la Lega Nord punta ora molto più in su, verso la padanizzazione nell'Alta Banca. Ne sa qualcosa Alessandro Profumo, A.d. di Unicredit, che dal ruolo di "Mister Arrogance" o di "Alessandro il Grande" - Plutarco ci perdoni - è precipitato a quello di ostaggio non solo degli azionisti ostili al suo progetto di Bancone, ma anche delle orde padane.
Tra i nuovi avversari del banchiere genovese che dichiarò di votare centrosinistra, spicca per aggressività Luca Zaia, prossimo governatore del Veneto e primo presidente regionale leghista della storia, che della sua regione farà il laboratorio della secessione, ciò che probabilmente accelererà l'implosione del Pdl berlusconiano, che sarà colà ridotto a secondo o addirittura terzo partito dopo Lega e Pd. Il ministro in carica dell'Agricoltura, che la Confagricoltura critica considerandolo poco più che un bluff mediatico, ha sparato a zero su Profumo, reo di essersi schierato a favore della candidatura di Roma e non di Venezia per le Olimpiadi del 2020.
Generali: Ferak (Amenduni) sale nelle quote
Giovedi 18 Marzo 2010 alle 01:31Redazione di VicenzaPiù    Â
La Ferak, finanziaria che fa capo alla famiglia Amenduni Gresele di Vicenza, tramite la Effeti, società al 50% tra Fondazione Crt e Ferak stessa, ha rilevato ieri, mercoledì 17, una quota in Generali del 2,26%, che si va ad aggiungere (in quota parte) all'1.7% già posseduto direttamente (Il Sole 24 Ore Radiocor).
La Crt (Fondazione Cassa di Risparmio di Torino) non aveva, invece, azioni del gruppo di Trieste.
Le 35.300.587 azioni ordinarie Generali (pari a circa il 2,26% del capitale) sono state acquistate da Unicredit, che è uscita totalmente dalla partecipazione nel colosso assicurativo di Trieste per i vincoli imposti dall'Antitrust, e la Effeti le ha rilevate al prezzo di 18 euro per azione (circa 635 milioni di euro in totale il controvalore dell'acquisto).
L'operazione di rafforzamento delle quote in Generali da parte degli imprenditori vicentini è stata perfezionata prima della scadenza del termine della presentazione delle liste per il nuovo Cda di Generali, termine fissato al 6 aprile.
Continua a leggereDino De Poli, L'Avatar di profumo?
Giovedi 25 Febbraio 2010 alle 20:31
Ciambetti (Lega): "De Poli? Gioca a fare l'avatar di Profumo e le sue dichiarazioni serviranno a dimostrare che non è vero che il Veneto vuole le Olimpiadi a Venezia: il presidente di Cassa Marca va contro gli interessi degli stessi correntisti e azionisti di Unicredito"
"Non so se Dino De Poli, presidente di Cassa Marca, aspiri ad essere l'avatar di Alessandro Profumo o il suo doppelgänger". Il presidente del gruppo consiliare regionale veneto, Roberto Ciambetti, replica duramente alle dichiarazioni del presidente di Cassa Marca che ha criticato la presa di posizione di Luca Zaia contro i vertici di Unicredit scesi in campo per appoggiare la candidatura capitolina per le Olimpiadi del 2020.
"Inutilmente ho atteso una smentita dal presidente di Cassa Marca su quanto riportato martedì dalla stampa - ha spiegato Ciambetti - Silenzio assoluto: le parole di De Poli verranno usate per dimostrare che la candidatura di Venezia non è credibile, che non è appoggiata da tutto il Veneto e che una parte della finanza e dell'economia, anzi, è contraria: le dichiarazioni di De Poli potranno avere un peso devastante nel cammino per la candidatura di Venezia. Ma non solo: De Poli attacca chiaramente Luca Zaia e lo fa con un linguaggio volutamente volgare e inelegante, che mira a delegittimare anche culturalmente un uomo che rappresenta il cambiamento, quella svolta così ostacolata da quei poteri forti di cui De Poli è espressione. C'è da chiedersi perché debba rimanere ai vertici di una banca veneta un uomo che non fa gli interessi del Veneto e che, non a caso, appoggia sistematicamente ogni posizione espressa da Alessandro Profumo, che si tratti di appoggiare la candidatura romana per le Olimpiadi o varare un discusso aumento di capitale. E' anche vero - ha continuato Ciambetti - che banche e banchieri, come dimostra la recente crisi economica, non pagano mai per i loro sbagli e vivono una situazione di impunità incredibile, quasi che i banchieri siano i nuovi intoccabili. Ciò permette a un ‘ragazzo dell'86' di sparare ad alzo zero contro la propria terra, contri gli interessi degli stessi correntisti e azionisti di Unicredit. Non mi si venga a dire - ha concluso l'esponente leghista - che Unicredito come grande banca nazionale deve fare gli interessi della Capitale: una grande banca deve fare gli interessi del suo capitale, un capitale che, in questo caso parte dalla Liguria, si sviluppa in Romagna e trova straordinaria linfa vitale in Veneto e Piemonte, perché è da queste regioni che giungono le Casse di risparmio scippate agli enti locali e che oggi, grazie a uomini come Dino De Poli, giocano l'ultima partita contro il loro stesso territorio. E' il gioco di sempre: noi paghiamo, altri passano all'incasso. E allora si capisce perché l'astio contro Venezia candidata alle Olimpiadi del 2020, perché l'astio contro Zaia".
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Marzotto e Permira 'salvano' Valentino
Domenica 27 Dicembre 2009 alle 15:34
Citigroup cede credito di 730 milioni per 250
Verso la separazione in 3 società di Valentino Fashion Group
La famiglia Marzotto (Paolo con il 9,5% e la Tidus di Gaetano e dei suoi fratelli con il 12,3%) e i Fondi Permira (75,1%) intervengono nel salvataggio della Valentino Fashion Group ricapitalizzandolo con oltre 250 milioni sottoscritti pro quota.
Questa cifra, di fatto, ha comportato "una significativa riduzione del debito" verso le banche poiché con la stessa il gruppo ha chiuso a sconto un debito di 730 milioni con Citigroup (che nella sua situazione attuale ha preferito chiudere cash, anche se a circa un terzo, la sua posizione creditoria) e ha reso più garantite le restanti linee di credito per un totale di 1,5 miliardi con Mediobanca e Unicredit, di cui 100 milioni aggiuntivi e di tipo revolving per finanziare il gruppo per far fronte alla crisi che ha colpito anche il settore del lusso.
Come ha spiegato l'Ad Stefano Sassi, contemporaneamente alla ricapitalizzazione e alla ristrutturazione del debito, Valentino Fashion Group ha avviato un progetto di suddivisione in 3 società separate per focalizzarsi sulle attività industriali: una per l'alta moda e tutte le linee Valentino, l'attività che più soffre, la seconda relativa alle licenze per le collezioni Marlboro Classic e Missoni, l'ultima per il marchio Hugo Boss, che produce utili consistenti, ma che ha contribuito all'indebitamento in modo consistente all'atto del suo acquisto tramite un'Opa nel 2007.