Istituito in Veneto il Garante per i detenuti
Lunedi 11 Gennaio 2010 alle 20:30
L'iniziativa di istituire il Garante regionale per i detenuti negli istituti penitenziari del Veneto è stata approvata dalla Giunta veneta con un disegno di legge proposto dall'Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, che oggi ha presentato l'iniziativa a Verona preso l'AUlss n.20.
Erano presenti, tra gli altri, il comandante commissario Paolo Presti, la direttrice dell'area trattamentale Enrichetta Libezzi della Casa circondariale di Verona e Angela Venezia direttrice dell'ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato regionale dell'Amministrazione Penitenziaria.
Il Garante sarà dovrà vigilare sull'andamento delle carceri e sulla condizione dei detenuti e segnalare eventuali violazioni alle autorità competenti, ma dovrà anche sensibilizzare sui temi dei diritti umani fondamentali e sull'umanizzazione della pena.
"Il ddl e' stato inviato all'esame del Consiglio regionale" - ha detto Valdegamberi - anche in relazione a recenti fatti di cronaca che riguardano tutt'Italia ma anche le carceri del Veneto.
"Dal 2000 a questi primi giorni del 2010 sono stati 565 i suicidi in carcere e 1568 le morti sospette. Il carcere deve diventare una palestra di riscatto se vogliamo che diventi palestra di sicurezza", ha poi aggiunto l'assessore che ha concluso ricordando che "Il ddl ribadisce l'attenzione che la Giunta Regionale ha da sempre nei confronti dei detenuti; ricordo al proposito le azioni comprese dal protocollo d'Intesa con il Ministero della Giustizia, sottoscritto già nel 1988 e rinnovato nel 2003 ... Ogni azione che rafforzi la finalità rieducativa della pena, non solo garantisce il rispetto di quanto previsto dal dettato costituzionale ma rappresenta uno strumento fondamentale a tutela della sicurezza della società "
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Giuliari su anziani, badanti e Sarracco
Lunedi 4 Gennaio 2010 alle 17:17Comune di Vicenza Â
Anziani soli, l'assessore Giuliari sulla proposta di un tutor contro le badanti disoneste lanciata da Sarracco: "Condividiamo l'intenzione, ma non generalizziamo: le assistenti familiari sono indispensabili e svolgono un ruolo fondamentale"
"Condividiamo l'intenzione di Sante Saracco e in parte anche le sue preoccupazioni sul tema della tutela degli anziani soli non perfettamente in grado di decidere sui propri beni. Ma attenzione a non generalizzare: le badanti svolgono una funzione sociale e di integrazione fondamentale e i raggiri ai danni degli anziani arrivano anche da altre figure che approfittano della loro situazione in vario modo e a vario titolo".
Lo afferma l'assessore alla famiglia e alla pace Giovanni Giuliari, in seguito alla proposta lanciata da Saracco, ex presidente del Consiglio comunale e ora a capo dell'associazione "Vicenza tutor", volta a creare una figura di sostegno a tutela degli anziani soli, in balia di eventuali truffe.
"Nel Veneto sono circa 100 mila le persone anziane che hanno bisogno di assistenza - evidenzia Giuliari -, ma sono solo 28 mila i posti letto autorizzati in strutture residenziali e centri diurni. Guai, quindi, se non ci fossero le badanti a sostegno delle famiglie".
"La proposta di Saracco, tra l'altro - aggiunge Giuliari - si inserisce all'interno del provvedimento adottato nello scorso dicembre dalla giunta regionale su proposta dell'assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi che prevede l'istituzione di un registro pubblico regionale degli assistenti familiari e di una rete di sportelli di assistenza familiare. Alla luce di questa nuova iniziativa regionale, dovremo quindi allinearci con quanto previsto dal progetto ‘Polo Alzheimer' realizzato dall'Ulss 6 assieme al Comune di Vicenza e all'Ipab con il contributo della Fondazione Cariverona: in questi primi mesi dell'anno infatti prende avvio un percorso di formazione finalizzato all'istituzione di un albo di badanti accreditate, in modo da assicurare un'assistenza qualificata ai nostri anziani".
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Regione per Centri per minori maltrattati
Giovedi 31 Dicembre 2009 alle 11:27
Centri cura protezione minori abusati/maltrattati.
Assessore Valdegamberi: "1 milione 240 mila euro per continuazione attività nel 2010"
Per continuare l'attività dei cinque centri interprovinciali di cura e protezione dei bambini e dei ragazzi vittime di situazioni di maltrattamento, abuso e sfruttamento sessuale, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, ha deliberato un provvedimento di assegnazione, per il 2010, di 1.250.000 € di cui oltre 496 mila euro per le attività generali e di rete, e circa 744 mila euro per le attività di presa in carico individualizzata dei minori. Valdegamberi ricorda che i centri sono a Padova (I Girasoli, Azienda Ulss n.16) per le provincie di Padova e Rovigo, a Verona (Il Faro, Aziende Ullss 20, 21 e 22), per la provincia veronese, a Vicenza (L'Arca, Azienda Ulss n.6 e Ipab Proti Salvi) per il vicentino, a Venezia (Il Germoglio, Fondazione Santa Maria Mater Domini) per la provincia di Venezia, a Treviso (Tetto Azzurro, Associazione Telefono Azzurro) per le provincie di Treviso e Belluno. "Si tratta - sottolinea - di centri diurni con specialisti in psicologia/psichiatria, assistenti sociali, avvocati, pediatri, medici che promuovono un lavoro di rete tra servizi, istituzioni e attività specializzate. Purtroppo, queste situazioni sono in costante aumento e la presenza di tali centri sostiene l'emersione del fenomeno che è per molti versi ancora poco visibile e conosciuto". A partire dal 2005, le prestazioni erogate dai centri sono comprese nei livelli essenziali di assistenza e quindi considerate vere e proprie prestazioni del servizio sanitario regionale. Il provvedimento regionale fa riferimento alla legge 269/98, attuato da una specifica deliberazione regionale del dicembre 2002 che ha approvato il progetto pilota regionale di prevenzione, contrasto e presa in carico delle situazioni di maltrattamento, abuso e sfruttamento sessuale di minori tramite anche l'istituzione di centri terapeutici riabilitativi. La Banca Dati dei minori abusati e maltrattati, curata dall'Osservatorio Regionale Nuove Generazioni e famiglia, rileva come i centri siano ormai radicati nel panorama dei servizi socio-sanitari afferenti all'area materno-infantile e famiglia. I contributi assegnati sono i seguenti: per il centro I Girasoli, Azienda Ulss n.16 Padova (con riferimento ai territori provinciali di Padova e Rovigo), 274.348 euro; per il centro Il Faro, Aziende Ullss 20, 21 e 22 per la provincia veronese, 231 mila euro; per il centro L'Arca, Azienda Ulss n.6 e Ipab Proti Salvi per il vicentino, 252.530 euro; per il centro Il Germoglio, Fondazione Santa Maria Mater Domini, per la provincia di Venezia, 255.245 euro; per il centro Tetto Azzurro, Associazione Telefono Azzurro, per le provincie di Treviso e Belluno, 226.832 euro
Continua a leggereRegione finanzia progetti sociali
Mercoledi 30 Dicembre 2009 alle 12:01Regione Veneto
Associazioni promozione sociale. Assessore Valdegamberi: "Riparto contributi di 403 mila euro 2009 a finanziamento 56 progetti su minori, disabili, anziani, pari opportunità ". A Vicenza vanno 59.150 euro
Un contributo complessivo di 430 mila euro per il 2009 è stato deciso dalla Giunta veneta, su proposta dell'Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, con un provvedimento che li ha ripartiti tra 56 progetti di promozione sociale, curati e realizzati da altrettante Associazioni di Promozione Sociale iscritte al registro regionale specifico. "Disciplinate dalla legge regionale n.28 del 2002 che prevede interventi strutturali a favore del terzo settore, le APS - spiega Valdegamberi - sono sostenute dalla Regione che concede contributi a valorizzazione di questa importante forma di associazionismo liberamente costituito. Sono stati ammessi al contributo regionale i progetti già avviati nell'anno in corso o ancora da avviare realizzati con l'obiettivo di sviluppare la partecipazione sociale della persona nella comunità di appartenenza e riguardanti almeno una delle seguenti aree: tutela e promozione dei diritti dell'infanzia, dell'adolescenza e dei giovani; sostegno dell'inclusione sociale delle persone con disabilità ; miglioramento della qualità della vita della persona anziana; iniziative in materia di pari opportunità e non discriminazione. Le associazioni di promozione sociale sono attualmente nel Veneto circa 900 - continua l'Assessore regionale - e costituiscono una parte importante del mondo e delle attività di volontariato e non profit che caratterizzano la cifra veneta della solidarietà e della partecipazione attiva e consapevole alla società . I criteri di ripartizione dei contributi puntano a rafforzare ulteriormente l'identità e l'incidenza di questo settore privilegiando come contenuti dei progetti anche l'innovatività sia per gli obiettivi che per i metodi, la complessità della rete attivata (con collaborazione precisa tra realtà pubbliche e private), qualità delle azioni messe in campo e capacità di cofinanziamento del progetto da parte delle associazioni di promozione sociale". La suddivisione dei contributi per provincia è, in sintesi, la seguente: a 3 enti della provincia di Belluno 23.786 euro; a 17 enti della provincia di Padova, 129.209 euro; a 2 enti della provincia di Rovigo, circa 10 mila euro; a 10 enti della provincia di Treviso 63.811 euro; a 7 enti della provincia di Venezia, 43.311 euro; a 9 enti della provincia di Vicenza, 59.150 euro; a 8 enti della provincia di Verona, 74.260 euro.
SEGUE RIPARTIZIONE PER PROVINCIA DI VICENZA:
Città ente nome progetto contributo
BASSANO DEL GRAPPA AMICI DEL BACCHIGLIONE E DEI FIUMI DEL VENETO ITINERARI MITTELEUROPEI 13.440,00
CREAZZO SPAZIO APERTO VACANZA INSIEME 2.450,00
NOVE NOVE TERRA DI CERAMICA - AMICI DEL MUSEO - CUCARI VENETI PORTONI APERTI 2009 2.660,00
ROSA' PRO LOCO ROSA' PER FAR CRESCERE UN BAMBINO C'E' BISOGNO DI UN INTERO VILLAGGIO 3.500,00
SCHIO A.N.I.E.P. REALIZZAZIONE DI UN CORSO DI FORMAZIONE SUI TEMI DEL DESIGN FOR ALL 9.800,00
VALDAGNO CULTURA E VITA LO SO FARE ANCHE IO 4.900,00
VICENZA CENTRO CAPTA ONLUS LA CASA DEL POSSIBILE: PROGETTO PSICO-EDUCATIVO DI SOSTEGNO A FAMIGLIE E MINORI IN CONDIZIONI DI DIFFICOLTA' SOCIO-ECONOMICA 10.500,00
VICENZA ASS. CUTLURALE PANTA RHEI RITROVARSI ... IN ORCHESTRA 11.410,00
VICENZA CENTRO INTERCULTURALE CERCHIAMOCI QUARTIERE VIVO 490,00
TOTALE 59.150,00
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Prima infanzia: 474mila euro dalla Regione
Giovedi 24 Dicembre 2009 alle 12:20Regione Veneto    Â
Servizi prima infanzia. Assessore Valdegamberi: "Assegnati nel vicentino 474milaeuro a 8 nuovi enti. Ecco i nuovi dati sulla rete dei servizi"
E' di 171 il numero aggiornato dei servizi educativi alla prima infanzia autorizzati dalla Regione del Veneto nella provincia di Vicenza, che potranno accogliere 4.936 bambini tra zero e tre anni, pari al 18,.4 per cento della popolazione interessata.
Ne dà notizia l'assessore regionale alle Politiche sociali Stefano Valdegamberi, annunciando anche la deliberazione con la quale la Giunta regionale ha ripartito ieri complessivamente 4,2 milioni di euro in conto capitale a 55 enti tra pubblici e privati per la realizzazione di servizi alla prima infanzia per l'anno 2009, destinando in provincia di Vicenza 474.016 euro per 8 servizi educativi. Il provvedimento è conseguente a quanto prevede la Legge Regionale. n. 32/90 che disciplina i servizi socio educativi per la prima infanzia assieme alla legge regionale 22/2002 in materia di accreditamento delle strutture sociali. "La deliberazione - spiega l'Assessore - conferma l'importanza che la Regione attribuisce alla diffusione e al buon funzionamento dei servizi a favore dei nostri bambini e delle loro famiglie. Questi contributi servono a realizzare nuove strutture o adeguare quelle già esistenti oppure ad acquistare di attrezzature e arredi, con l'obiettivo di favorire servizi di sempre maggiore qualità . Ricordo che si tratta di luoghi ricevono i nostri bambini per gran parte della giornata mentre i genitori sono al lavoro".
L'assessore rende noti anche gli ultimi dati sulla rete di servizi alla prima infanzia nel Veneto. "Grazie a questo intervento regionale, che dal 2001 ad oggi è valso oltre 42 milioni di euro, in Veneto i posti autorizzati sono aumentati del 320% passando dagli 8.813 del 2001 agli attuali 28.019, con una copertura più alta nelle province di Padova, Rovigo, Verona, dato che pone la Regione Veneto tra i primi posti a livello nazionale e sempre più vicini agli standard europei fissati dal trattato di Lisbona".
Dei 171 servizi vicentini 53 sono asili nido, 67 nidi integrati, 9 centri per l'infanzia, 34 micronidi, 8 nidi aziendali (al termine del comunicato la legenda).
Questo l'elenco delle strutture che hanno ricevuto il finanziamento regionale per il 2009 in provincia di Vicenza
città ente gestito ente gestore contributo
BOLZANO VICENTINO ASILO NIDO COMUNALE DI PIAZZALE OPPI COMUNE DI BOLZANO VICENTINO €284.464,22
MOLVENA NIDO AZIENDALE DIESEL (BREGANZE) DIESEL SPA €68.565,75
MONTECCHIO MAGGIORE NIDO INTEGRATO (MONTECCHIO MAGGIORE) CONGREGAZIONE SUORE MURIALDINE DI SAN GIUSEPPE €39.311,47
SAN VITO DI LEGUZZANO NIDO INTEGRATO SS. ANGELI CUSTODI PARROCCHIA SS. VITO MODESTO E CRESCENZIA €33.479,62
SANTORSO MICRONIDO LA CICOGNA COMUNE DI SANTORSO €15.876,24
SCHIO MICRONIDO I PICCOLI ANGELI IL NIDO DEGLI ANGELI SAS €5.555,20
VICENZA MICRONIDO IL PULCINO IL PULCINO SNC DI RIZZI F. & C. €3.371,81
ZANE` MICRONIDO GIRASOLE S.E.R.I. SNC DI DALL'IGNA, DANIELI, TESTOLIN €23.391,99
TOTALE €474.016,30
ASILO NIDO
E un servizio educativo per l'infanzia di interesse pubblico, organizzato per accogliere i bambini fino ai 3 anni d'età . L'organizzazione deve prevedere la permanenza del bambino con la possibilità di usufruire del pasto e del riposo. Accoglie da 30 a 60 bambini.
MICRONIDO
È un servizio educativo per l'infanzia di interesse pubblico, organizzato per accogliere i bambini fino ai 3 anni d'età . L'organizzazione deve prevedere la permanenza del bambino con la possibilità di usufruire del pasto e del riposo.
Purché siano strutturati spazi, distinti da quelli della restante utenza, nonché specificatamente organizzati per i lattanti, è possibile che il servizio accolga i bambini dai 3 mesi d'età . Accoglie da 12 a 32 bambini.
NIDO AZIENDALE
È un servizio educativo per l'infanzia di interesse pubblico, organizzato per accogliere i bambini fino ai 3 anni d'età . L'organizzazione deve prevedere la permanenza del bambino con la possibilità di usufruire del pasto e del riposo.
La struttura è inserita nel quadro di una politica di tutela dei diritti dell'infanzia, di armonizzazione dei tempi di lavoro e di cura in risposta alle esigenze del nucleo familiare. Accoglie da 30 a 60 bambini.
NIDO INTEGRATO
E' un servizio diurno strutturato in modo simile ad un asilo nido; è collocato nello stesso edificio della scuola materna e svolge attività socio educativa mediante collegamenti integrativi con le attività della scuola materna secondo un progetto concordato tra soggetti gestori.
Può essere aperto solo se la scuola materna esiste già ed è autorizzata e accreditata secondo le procedure previste dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Accoglie da 12 a 32 bambini.
CENTRO INFANZIA*
È un servizio educativo per l'infanzia organizzato per accogliere i bambini fino ai 6 anni d'età . L'organizzazione deve prevedere la distinzione tra la fascia d'età area nido e la fascia d'età scuola d'infanzia.
Purché siano strutturati spazi distinti da quelli della restante utenza, nonché specificatamente organizzati per i lattanti, è possibile che il servizio accolga i bambini dai 3 mesi d'età . Accoglie da 12 a 60 bambini.
Per anziani 3,43 milioni da Regione Veneto
Martedi 22 Dicembre 2009 alle 21:59
Per gli anziani nelle case di riposo di Vicenza 3 milioni 430 mila euro da fondi straordinari della Regione del Veneto
La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell'assessore alle Politiche sociali Stefano Valdegamberi, ha deliberato oggi un Fondo straordinario di 8,2 milioni di euro per gli anziani non autosufficienti ospitati nelle case di riposo. Per la provincia di Vicenza lo stanziamento ammonta a 3 milioni e 430 mila euro.
"Il fondo - spiega l'assessore Valdegamberi - andrà a favore degli anziani che non ricevono la quota di risorse sanitarie da parte della Regione. E' un intervento straordinario di carattere sociale destinato ad alleggerire le rette pagate dalle famiglie che hanno anziani non autosufficienti nelle case di riposo, in molti casi in questo periodo in difficoltà nel pagare per intero rette onerose".
Il contributo sarà pari a 20 euro al giorno per ogni anziano, residente nel Veneto e ospitato in un Centro di Servizio, che attualmente non rientra nei parametri per beneficiare della cosiddetta "impegnativa di residenzialità " (ossia del contributo regionale a copertura delle spese sanitarie in casa di riposo) per la quale è previsto un minimo di 60 punti nella Scheda di valutazione multidimensionale dell'anziano (scheda SVAMA).
Lo stanziamento, istituito grazie all'assestamento del bilancio di previsione della Regione,verrà erogato alle Aziende sanitarie locali che a loro volta lo gireranno alle strutture assistenziali in base al numero degli anziani ospitati rispondenti ai criteri stabiliti dalla delibera. A favore di queste persone l'erogazione economica potrà decorrere, se già presenti nella struttura, a partire dal 1 settembre 2009 e protrarsi fino al 31 dicembre 2010.
"Auspichiamo - aggiunge l'assessore Valdegamberi - che i gestori utilizzino le risorse aggiuntive messe a disposizione della Regione per il contenimento del costo della retta. Le famiglie degli anziani per i quali la Regione del Veneto metterà a disposizione il contributo verranno avvertite con una lettera".
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Valdegamberi: Zenere commissario Ipab
Martedi 24 Novembre 2009 alle 17:50
Sciolto Cda dell'Ipab di Vicenza, nominato commissario Tiziano Zenere per 6 mesi
La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, ha approvato un provvedimento con cui si prende atto della grave situazione economico-finanziaria e istituzionale dell'Ipab "I.P.A.B. di Vicenza" con sede in Vicenza, e della assoluta necessità per la Regione, secondo la normativa di legge, di intervenire dichiarando sciolto il consiglio d'amministrazione dell'Ipab. Con lo stesso atto il governo veneto ha nominato quale Commissario straordinario regionale Tiziano Zenere, dirigente regionale della Direzione Risorse Socio Sanitarie, con un mandato della durata massima di sei mesi dalla data del provvedimento (ma potrà concludersi anche prima di detto termine, in caso di insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione), oltre a quanto fissato dalla legge, allo scopo di: assumere la gestione temporanea dell'ente, accertando l'esatta situazione economico-finanziaria, gestionale e patrimoniale dell'Ipab anche sulle risultanze della relazione commissariale svolta dallo stesso Zenere del 10 novembre 2009. Il commissario, secondo la deliberazione regionale, dovrà verificare le vie più opportune per ricondurre a normalità la situazione (in particolare con riferimento alle problematiche evidenziate nella relazione da lui svolta alla Regione), approntare un adeguato programma per la gestione e il rilancio dell'Ipab, proporre le soluzioni più idonee, tenendo presente la disciplina attualmente vigente in materia di Ipab, avviare i conseguenti interventi operativi, a seguito d' intesa con la Direzione regionale per i Servizi Sociali, riferendo periodicamente alla struttura regionale sullo stato degli adempimenti prescritti e redigendo una relazione finale, assumere le iniziative necessarie alla ricostituzione dell'organo di governo dell'Ipab, vagliando la possibilità di intervenire riducendo la compagine consigliare, al fine di una riduzione dei costi e di una maggiore funzionalità del medesimo organo
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Premiazione del progetto Mezzaselva
Giovedi 19 Novembre 2009 alle 20:01Giunta regionale del Veneto
PREMIAZIONE PROGETTO MEZZASELVA. VALDEGAMBERI: "CONCORSO IDEE PER REALIZZARE STRUTTURA SOCIALE NEL COMPLESSO EX ISTITUTO ELIOTERAPICO E' STATO UN SUCCESSO"
(AVN) - Venezia, 19 novembre 2009
"Il concorso di idee proposto dalla Regione Veneto per rilanciare la struttura di Mezzaselva è stato un successo. Presento le mie congratulazioni ai vincitori del concorso e le estendo alla commissione che ha giudicato la qualità , ottima, dei progetti presentati". Questo il commento di Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali, in relazione alla premiazione tenutasi oggi dei progetti che hanno vinto il concorso di idee "Progetto per Mezzaselva" per realizzare una struttura pubblica con finalità sociale nel complesso dell'ex Istituto Elioterapico di Mezzaselva di Roana, sull'Altipiano di Asiago. L'iniziativa era stata deliberata nell'aprile scorso dalla Giunta Regionale, su proposta dello stesso Valdegamberi, che aveva destinato un finanziamento di 500.000 euro per l'Azienda Sanitaria ULSS n. 3 la quale a sua volta ha bandito e pubblicato un concorso di idee finalizzato a raccogliere le migliori proposte ideative per il rilancio di questo immobile di sua proprietà .Tra le otto proposte progettuali pervenute sono state premiate: prima classificata Bertacco e Xausa srl architettura e ingegneria di Bassano che propone la realizzazione di un centro polifunzionale sociale con il coinvolgimento di istituzioni e associazioni sportive e di volontariato finalizzato a persone disabili gravi, down, bambini provenienti da cliniche pediatriche specialistiche; secondo classificato, Geometra Roberto Rigoni di Asiago e altri sottoscrittori pubblici e privati per la realizzazione di un centro per la disabilità , in particolare autismo e disturbi alimentari; terzo classificato dottor Roberto Mingardi e architetto Luciano Cherobin di Vicenza che hanno proposta la realizzazione di una struttura polifunzionale per risposta ai disturbi del comportamento alimentare, all'Alzheimer e altre malattie degenerative .
Continua a leggereIpab, Variati scrive a Valdegamberi
Lunedi 2 Novembre 2009 alle 20:26Comune di Vicenza
Ipab Trento-Salvi, il sindaco Variati scrive all'assessore regionale Valdegamberi: "Sono molto preoccupato della paralisi in cui sembra caduto il Cda. Spero ancora nelle dimissioni degli amministratori per il bene della città "
"Assisto con angoscia alle baruffe e alla situazione di paralisi che si sta creando all'interno del Consiglio di amministrazione dell'Ipab Trento-Salvi, cui la città delega l'assistenza alla non-autosufficienza dei nostri anziani". È il commento del sindaco di Vicenza Achille Variati davanti all'impasse in cui in questi giorni è caduto il Cda dell'ente in seguito alle ripercussioni del crack Ristocenter. E aggiunge: "Proprio perché sono molto preoccupato e ancora non ho visto quel passo indietro che ho chiesto agli amministratori per il bene della città , e sono ancora in attesa anche solo di una risposta chiara all'appello che ho formulato in Consiglio Comunale, ho ritenuto di mandare un'informativa all'assessore regionale alle Politiche sociali, Stefano Valdegamberi. Non capisco infatti questa situazione di stallo, quando lo Statuto dell'ente prevede che il Cda possa essere convocato dal presidente, ma anche solo su richiesta di almeno tre componenti".
Il sindaco ha fatto sapere di aver chiesto nel frattempo di poter mettere a verbale della Procura i passaggi che in questa vicenda hanno riguardato il Comune e di poter avere le deliberazioni riguardanti il bilancio e le decisioni sulla vicenda assunte da parte del Cda dell'Ipab, per poi poterle mettere a disposizione anche dei consiglieri comunali.
"La mia prudenza finora è stata dettata da una grande preoccupazione che è la mutazione della richiesta socio-sanitaria della non-autosufficienza - spiega Variati -. Solo con l'accordo di programma tra Comune, Ulss, Ipab e Regione avremo in mano lo strumento in grado di dare una risposta al problema. Per evitare allora episodi come quello, analogo, già verificatosi a Verona, con il Tar che poi potrebbe bloccare il provvedimento del sindaco e l'iter difficile e paralizzante di un ricorso fino in Consiglio di Stato, ho sempre sperato che a Vicenza prevalessero il buon senso e il buon governo. Invece i problemi interni dell'Ipab si sono rivelati strutturali e si stanno ripercuotendo sull'utenza".
"Sarà che ho in casa due quasi centenari - ha aggiunto Variati riferendosi ai propri genitori -, ma capisco bene le gravissime difficoltà cui vanno incontro le famiglie di fronte alla non-autosufficienza. Voglio allora lavorare per dare alla città un futuro un po' più sereno in questo settore e infatti l'ho già detto: se gli amministratori del Cda dell'Ipab faranno un passo indietro, non procederò a nomine politiche, ma sarò per la ricerca di nomine condivise ad iniziare dalla fondamentale figura del presidente. Il problema riguarda infatti non solo il centrodestra, ma tutta la città "