Economia vicentina, nei mesi estivi "raffreddamento" della ripresa
Giovedi 19 Novembre 2015 alle 15:56Camera di Commercio di Vicenza
La Camera di Commercio ha diffuso i risultati dell’analisi congiunturale dell’economia vicentina nel 3° trimestre 2015. Dai dati emerge che nei mesi estivi vi è stato un raffreddamento della ripresa produttiva accompagnato da un andamento del fatturato solo moderatamente positivo; gli ordinativi sul mercato domestico continuano a registrare un limitato ma crescente contributo alla ripresa mentre gli ordinativi provenienti dall’estero, dopo una lunga fase di crescita, mostrano una leggera flessione. Continua a leggereStudio di Banca Mps su economia in Veneto: "ripresa è alle porte"
Martedi 11 Novembre 2014 alle 16:02Indagine congiunturale Confindustria Vicenza: continua fase di ripresa, pur con rallentamento
Martedi 23 Novembre 2010 alle 17:55Confindustria Vicenza - Nel terzo trimestre è continuata la fase di ripresa cominciata nei primi mesi dell'anno, ma si è assistito a un rallentamento della crescita dei principali indicatori economici.
E' quanto emerge dai risultati dell'indagine congiunturale condotta dall'Associazione sul terzo trimestre dell'anno, quello estivo compreso tra luglio e settembre.
Continua a leggereRipresa lontana, parola di banche Usa
Domenica 8 Agosto 2010 alle 10:38Le trimestrali dei principali istituti di credito statunitensi sono un buon indicatore dello stato di salute dell'economia. Gli utili sono in crescita, ma il calo generalizato dei fatturati fa capire che per una vera ripresa c'è ancora da attendere (da VicenzaPiù n. 196 del 24 luglio, n.d.r.).
Continua a leggereLa ripresa, per chi?
Martedi 25 Maggio 2010 alle 20:27Giorgio Langella, Federazione della sinistra - I risultati dell'indagine congiunturale trimestrale di Confindustria Vicenza ci "dicono" che ci sono segni di ripresa. La produzione è aumentata, sono aumentate le esportazioni. Solo il mercato interno è abbastanza fermo. Le prospettive sono buone. Il segnale è positivo. Bene ...
E allora, "cari" (conf)industriali, quando comincerete a riassumere personale a tempo indeterminato? Quando la finirete di chiudere fabbriche? Quando la smetterete di delocalizzare? Quando riporterete il lavoro nel nostro territorio?
Incognita ripresa, una questione di tassi
Domenica 21 Marzo 2010 alle 16:46Il dr. Giancarlo Marcotti cura la rubrica ViPiù Economia&Mercati sul nostro settimanale
Ecco il suo intervento sul n. 187 di VicenzaPiù in edicola a 1 euro, in distribuzione in città e scaricabile dal sito
Con una scelta discussa, Federal reserve e Banca Centrale Europea
non hanno alzato i tassi di interesse
Intanto l'economia sembra ripartire
Ma l'auspicato cambio di passo è stato solo di facciata
Un modo per capire la gravità della crisi economica che stiamo attraversando è quello di rivolgere la nostra attenzione ai tassi di interesse, tutt'ora sui minimi storici ormai da diversi mesi.
Nell'area euro la Banca Centrale Europea sta continuando a mantenere il tasso di riferimento all'1%, e negli Stati Uniti anche lo scorso 16 marzo la Federal Reserve ha deciso di mantenere i tassi invariati nel range tra lo 0 e lo 0,25%.
Il rialzo del tasso di sconto Usa (allo 0,75%) avvenuto qualche settimana fa, aveva forse fatto ritenere, a qualche economista, che una analoga decisione sarebbe stata presa anche per i Fed Funds, invece nulla di tutto questo, anzi, il Governatore della Fed, Ben Bernanke, ha ribadito che "i tassi rimarranno straordinariamente bassi ancora a lungo".
Il fantasma della crescita
Venerdi 16 Ottobre 2009 alle 17:22In anteprima le ciacole di questa settimana, che potrete leggere sul numero 167 di VicenzaPiù in edicola da domani a 50 centesimi e in distribuzione gratuita a partire da domenica
Bene, bene, bene. Berlusconi sembra avercela fatta: da Washington a Bruxelles l'ottimismo e la fiducia sono diventati le nuove parole d'ordine. Il peggio è passato, la ripresa sta per arrivare, la produzione è in crescita, sarà dura ma l'economia si sta rimettendo in moto. Noi da un paio di settimane abbiamo ripreso a fare il giro del mondo del lavoro, nelle campagne come nelle industrie. E le sensazioni che abbiamo raccolto vanno nella direzione opposta: qualche segnale incoraggiante c'è, ma chi era in cassa integrazione o in mobilità c'è ancora, altri stanno per finirci, e molti stanno per terminare gli ammortizzatori sociali. Cosa succederà nei prossimi due o tre mesi, in realtà , nessuno si azzarda a dirlo.
Pare di assistere ad una di quelle situazioni tipiche dei lunghi viaggi in famiglia, con il bambino che, stanco di starsene legato ai sedili posteriori dell'auto, chiede ai genitori quanto manca, e questi che rispondono invariabilmente dieci minuti, anche quando la meta dista ancora un centinaio di chilometri. Così ce ne stiamo tutti ad aspettare che qualcosa si muova, chissà dove e chissà quando. La cosa peggiore, però, è che se anche la ripresa arrivasse, in questi due anni non è stato fatto nulla per trovare dei correttivi e per evitare di ritrovarci, tra un po' di tempo, nella stessa situazione. Solo qualche operazione di maquillage - un po' di controlli in più sulla finanza, una spruzzata di green economy -, e poi basta. Aspettiamo tutti di risalire su un treno lanciato a folle velocità , e nessuno che si chieda se ne valga la pena. Se non fosse una situazione tragica verrebbe quasi da riderci su.