Con la sua lettera a Gentiloni e al ministro Galletti, il presidente della Regione Luca Zaia ha confermato di non avere la volontà di risolvere il problema dei Pfas in Veneto. Zaia chiede gli 80 milioni promessi dal Governo, dicendo che senza quelli non si può portare a compimento neppure la progettazione delle opere che servirebbero a risolvere l'emergenza. Peccato che proprio in queste settimane si siano spesi 300 milioni di euro per la Pedemontana veneta, mettendo quindi gli interessi di un costruttore privato al di sopra della salute dei cittadini veneti. Ma Zaia con la sua lettera dimostra ancora una volta di non essere al corrente dei problemi della Regione, delle inchieste, delle emergenze.
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"In un delirio di onnipotenza, dovuto forse al caldo, Zaia si sostituisce ai giudici e assolve l'attuale proprietà della Miteni, con relativi manager, sul caso Pfas. E, come al solito, chiama in causa il Governo". Lo afferma, in una nota, il consigliere del Partito DemocraticoAndrea Zanoni, facendo riferimento "alla lunga lettera inviata dal presidente della Regione al premier Gentiloni, per illustrare ‘lo stato dell'arte' e chiedere ottanta milioni per la realizzazione dei nuovi acquedotti".
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Il presidente della Regione ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni e al Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti per sollecitare l'erogazione dei più volte annunciati finanziamenti statali per la realizzazione di interventi infrastrutturali sulle reti acquedottistiche, che serviranno per l'approvvigionamento idrico dei territori del Veneto esposti all'inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas). Nella sua lettera il presidente sottolinea come, a partire da maggio 2013, la Regione si trovi "ad affrontare uno dei più vasti fenomeni di inquinamento delle acque superficiali e delle falde acquifere degli ultimi anni, dovuto a contaminazione di sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) in una vasta area tra le Province di Vicenza, Padova e Verona.
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Recentemente l'azienda Miteni ha commentato in modo distorto le ragioni che hanno spinto noi rappresentanti sindacali unitari aziendali (Rsu) a dichiarare lo stato di agitazione sindacale. Più nel dettaglio ha dichiarato che ha presentato un contratto integrativo aziendale, che gli investimenti per la tutela ambientale sono prevalenti su qualsiasi beneficio economico, aggiungendo poi che il mancato rinnovo è conseguente alla indisponibilità del sindacato a discutere accordi vecchi di quarant'anni anni e palesemente obsoleti. In merito ai contenuti di queste dichiarazioni, siamo costretti ad intervenire per chiarire quanto segue.
Il Movimento 5 Stelle ha parlato di Pfas a Padova il 14/07/2017, con il capogruppo in Consiglio regionale, Jacopo Berti, la consigliera comunale di Montecchio Maggiore, Sonia Perenzoni, e l'Assessore all'Ambiente di Sarego, Flavio Zambon: "Siamo qui per denunciare i limiti dei controlli che vengono effettuati sui PFAS. Chi ha la responsabilità dei controlli, sta rilevando solo una piccolissima parte dei Pfas presente nell'acqua; fino ad oggi sono stati quantificati nelle matrici ambientali e nel sangue solamente i PFAS a catena lineare e non quelli ramificati (cioè gli isomeri, con uno o più atomi di carbonio in catena laterale, che presentano strutture chimiche diverse ma con la stessa formula e con lo stesso nr. e tipo di atomi coinvolti), di cui non si conoscono quantità precise e pericolosità .Continua a leggere
"Una delegazione del Movimento 5 Stelle si è recata oggi nella sede della Procura della Repubblica di Vicenza per parlare ancora una volta di Pfas". Lo riferisce il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Manuel Brusco. "Ho partecipato all'appuntamento con il Procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, assieme alla Consigliera comunale di Montecchio Maggiore Sonia Perenzoni, al sindaco di Sarego, Roberto Castiglion e all'avvocato Edoardo Bortolotto. L'incontro è stato molto utile per rinsaldare il rapporto che abbiamo instaurato con le istituzioni sulla vicenda dei Pfas. Siamo da sempre a disposizione della magistratura, e l'abbiamo ribadito alla Procura della Repubblica di Vicenza, fornendo tutto il nostro aiuto e il supporto in questa lunga indagine".
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"Per superare l'emergenza Pfas, così come chiedono i cittadini della ‘zona rossa' serve da parte della Giunta Regionale una regia seria, e non uno scaricabarile continuo degli interventi da mettere in atto. C'è tutta una serie di questioni che la Giunta deve affrontare, accelerando i tempi ed assumendosi finalmente le proprie responsabilità ". Sono queste le richieste evidenziate nel corso della conferenza stampa convocata questa mattina a palazzo Ferro-Fini dai Consiglieri regionali Cristina Guarda (AMP) e Andrea Zanoni (PD) alla quale ha partecipato la Senatrice Laura Puppato, sui nodi cruciali che la Giunta Regionale deve affrontare riguardo il problema Pfas nel Veneto.
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Conferenza stampa, oggi 14 luglio, a Padova, del Movimento 5 Stelle per parlare di inquinamento da Pfas, con la presenza del capogruppo in Consiglio regionale del Veneto, Jacopo Berti, della consigliera comunale di Montecchio Maggiore, Sonia Perenzoni, e dell'Assessore all'Ambiente del comune di Sarego, Flavio Zambon. "Siamo qui per denunciare i limiti dei controlli che vengono effettuati sulle sostanze perfluoroalchiliche" - esordisce Jacopo Berti.
"Mentre apprendiamo dai giornali che i valori di presenza di Pfass riscontrati nel sangue di alcuni adolescenti di Montagnana (PD) sono superiori fino a 35 volte rispetto ai limiti consentiti, la Giunta Regionale autorizza la Miteni, con parere favorevole dell'Arpa, a realizzare un impianto al metano. Non trovo le parole per esprimere lo sdegno di fronte al reiterarsi di scelte operate dalla maggioranza di governo che sono offensive nei confronti dei cittadini." Così interviene la deputata Silvia Benedetti riguardo la Deliberazione della Giunta Regionale n. 818 del 06 giugno 2017 con cui si autorizza la ditta Miteni alla costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica e termica.
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"Cristina Guarda e Laura Puppato la smettano di strumentalizzare i problemi per ottenere consensi". A chiederlo sono i consiglieri regionali veneti del Movimento 5 Stelle, che rispondono duramente alle accuse mosse dalla consigliera regionale e dalla parlamentare sulla vicenda dei Pfas.
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