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Zanoni (PD): “Da Zaia dichiarazioni irresponsabili sulla Miteni"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 26 Luglio 2017 alle 16:16 | 0 commenti

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"In un delirio di onnipotenza, dovuto forse al caldo, Zaia si sostituisce ai giudici e assolve l'attuale proprietà della Miteni, con relativi manager, sul caso Pfas. E, come al solito, chiama in causa il Governo". Lo afferma, in una nota, il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, facendo riferimento "alla lunga lettera inviata dal presidente della Regione al premier Gentiloni, per illustrare ‘lo stato dell'arte' e chiedere ottanta milioni per la realizzazione dei nuovi acquedotti".

"Zaia, secondo quanto riportato dalla stampa - spiega l'esponente dei Democratici - sottolinea come sia ‘evidente che le manifeste criticità siano da ricondurre alla pesante contaminazione del sito su cui opera la ditta, causata da precedenti attività'. In pratica, si erge a giudice ed emana la sua sentenza, senza tener conto di quanto dicono Procura, Noe e Arpav. Inoltre, smentisce l'Assessore all'Ambiente Bottacin e il sindaco di Trissino, Faccio, entrambi leghisti, che volevano chiedere i danni alla Miteni".

"Eppure - continua il consigliere regionale - la relazione choc dei Carabinieri, in cui si spiegava come l'azienda fosse a conoscenza dell'inquinamento fin dai primi anni Novanta, risale appena allo scorso mese di giugno. Miteni aveva infatti affidato a una società di consulenza nel settore ambientale l'incarico di indagare sulla situazione del sito, senza però comunicare a nessuno i risultati. Come è possibile che sia già finita nel dimenticatoio? Non so se queste dichiarazioni di Zaia siano più gravi o più assurde".

"La Regione - aggiunge Zanoni - oltre a chiedere i soldi al Governo per realizzare i nuovi acquedotti, li pretenda anche dall'azienda, facendo valere il principio europeo del ‘chi inquina paga'. Non possono essere né il pubblico né i cittadini, già vittime della contaminazione da Pfas, a farlo".

"La costituzione di parte civile nel procedimento penale annunciata da Bottacin non basta - chiosa Andrea Zanoni - Zaia promuova una causa civile per ottenere il risarcimento danni dei costi sostenuti da Comuni, Consorzi acquedottistici, allevatori, agricoltori e cittadini. E provveda alla delocalizzazione dello stabilimento, visto che ne ha facoltà, dopo la modifica dell'articolo 11 del Piano di Tutela delle acque".

Leggi tutti gli articoli su: Partito Democratico, Miteni, Andrea Zanoni, pfas

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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