“L’Europa delle lobby, con la complicità dei gruppi politici afferenti ai Popolari e ai Socialisti (Forza Italia e PD), ha votato NO al nostro emendamento PFAS zero per la tutela dell’acqua e della salute pubblica. Una grande occasione persa per colpa di quei partiti che in Veneto dicono una cosa e al Parlamento Europeo fanno esattamente il contrario. Continua a leggere
Nella seduta odierna - informa una nota del 16 ottobre - il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità la Mozione, presentata dai consiglieri Guarda (AMP), Fracasso e Zanoni (PD), Brusco (M5S), e Ruzzante (LeU) che “impegna la Giunta a sostenere la richiesta di introdurre limiti pari allo zero per le sostanze perfluoroalchiliche – Pfasâ€. Cristina Guarda (AMP): “Il fenomeno della contaminazione delle acque da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) interessa il territorio di oltre cinquanta Comuni, in particolare di tre province (Vicenza, Verona e Padova), con un bacino demografico di oltre 350.000 abitanti e con 24 Comuni che sono finiti all’interno della cosiddetta “zona rossaâ€.Â
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Accogliamo tutte e manifestazioni come espressione democratica - scrive in una nota la Miteni in merito all'azione davanti al sito produttivo di Greenpeace contro l'inquinamento da Pfas definito "crimine ambientale". Dobbiamo stigmatizzare il comportamento di chi ha lanciato oggetti pesanti all'interno dello stabilimento mettendo a rischio l'incolumità dei lavoratori. Vogliamo ricordare che gli scarichi di Miteni da molto tempo rispettano i limiti indicati per le acque potabili; non si capisce quindi il senso di una manifestazione davanti a una azienda che non sta avendo alcun tipo di emissione nociva e sta pulendo la falda sottostante.
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Questa mattina attivisti di Greenpeace - si legge nella nota che pubblichiamo e si vede nel suo video qui mostrato - hanno aperto uno striscione a forma di freccia, indirizzato verso l'ingresso della Miteni, a Trissino, con il messaggio "Crimini ambientali in corso". In contemporanea altri attivisti hanno aperto uno striscione con la scritta "Bonifica subito". La protesta pacifica è avvenuta poche ore prima dell'inaugurazione di un monumento che si terrà a poca distanza rispetto alla Miteni. Evento a cui dovrebbero partecipare istituzioni cittadine, regionali e rappresentanti del governo nazionale.
“La Miteni fornisca subito il piano delle azioni per la messa in sicurezza del sito di Trissino: l'azienda non può tenere sotto scatto Amministrazioni, lavoratori e cittadiniâ€. A dirlo - in una nota - è il Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto, Manuel Brusco. “Dopo quanto  appreso gli scorsi giorni, invito la Miteni a produrre quanto prima il piano delle azioni per la messa in sicurezza del sito produttivo di Trissino, così come prescritto dalle diffide emesse dalla Provincia di Vicenza: l’azienda non può tenere sotto ricatto le Amministrazioni pubbliche, i lavoratori e i cittadini dichiarando la sospensione del funzionamento degli elementi quali la barriera idraulica, che dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale per la tenuta idraulica in uscita dall’aziendaâ€.
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“Sui PFAS siamo alla battaglia finale con il Parlamento Europeo che voterà la nuova riforma della Direttiva UE Acque Potabili nella sessione Plenaria del prossimo 22 - 25 ottobre a Strasburgo. E noi, come avevo promesso a tutti i sindaci dei Comuni Veneti contaminati da Pfas e alle associazioni di cittadini, siamo pronti a ripresentare in aula i miei emendamenti Pfas Zero. Continua a leggere
Pfas, Brusco (M5S): "Se Miteni dovesse diventare un guscio vuoto questo bubbone ricadrebbe sulle spalle dei veneti, servono azioni rapide e attenzione per i lavoratori".
Porre sotto sequestro l'azienda, tutelare i lavoratori e impedire che il bubbone presente sotto lo stabilimento Miteni di Trissino venga lasciato sulle spalle dei veneti. A chiederlo sono il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale Veneto, Manuel Brusco, e la consigliera comunale M5S di Montecchio Maggiore Sonia Perenzoni.
“Come da tempo andiamo ripetendo - afferma in una nota stampa il segretario generale della Cgil di Vicenza e provincia Giampaolo Zanni - i dirigenti della ditta Miteni devono smetterla di accusare di volta in volta i lavoratori, i sindacalisti, i comitati di cittadini e adesso le autorità pubbliche, colpevoli secondo questi di creare difficoltà all’azienda e quindi di comprometterne il futuro. Comincino invece a dare risposte certe sulla bonifica del sito, presentando un piano industriale di riconversione che non preveda più la produzione o la lavorazione di sostanze nocive alla salute dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente, e infine tutelino i lavoratori da un punto di vista occupazionale e della loro saluteâ€.Â
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Miteni ha risposto alle nuove richieste della Provincia di Vicenza e chiede che ora tutte le ispezioni e indagini vengano fatte con la presenza di Arpav e di tutti gli altri enti che si ritenga di coinvolgere, al fine di accelerare i tempi e avere tutti la certezza della situazione. L'obiettivo dell'azienda è quello di rispondere in modo esauriente e definitivo alle successive e continue richieste provenienti dalla Provincia. Per questo Miteni sta definendo una proposta di cronoprogramma di verifiche e ripristini di perfetto stato.
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