Le Montagnole, il teatro, e gli "scambi" del Pat
Martedi 8 Settembre 2009 alle 16:45Riceviamo da Fulvio Rebesani e pubblichiamo:
E' questa l'ora del Pat (Piano di Assetto Territoriale) che disegnerà la città e le condizioni dell'abitare per i cittadini nei prossimi 10-15 anni: l'attuale piano regolatore ha 26 anni e sarà pensionato appunto dal Pat.
Nelle assemblee e sulla stampa gli amministratori hanno comunicato elementi positivi di novità e di scelta a favore di tutti. Apprezzabile é anche il metodo di parlare direttamente ai cittadini per sentirne la proposte e le critiche. Però ci sono alcuni dubbi che vanno ben chiariti.
A Pola fa scuola la partecipazione al PAT
Venerdi 28 Agosto 2009 alle 16:37
Si è parlato del futuro urbanistico di Vicenza, nei giorni scorsi, a Pola, alla conferenza "Post Capitalist City" organizzata in tre aree demilitarizzare nel cuore della città croata.
Il tema dei tre giorni di studio era l'analisi di esperienze di urbanistica non convenzionale, tutte legate dal filo conduttore della partecipazione dei cittadini. Ad affrontare l'argomento c'erano professionisti di importanti studi e gruppi di ricerca che in Europa si occupano delle tematiche della città contemporanea.
Accanto ad interventi che hanno riguardato città come Berlino, Madrid, Parigi, Vienna, e, per l'Italia, Milano e Roma, è stato presentato anche il caso Vicenza. A raccontare la "buona pratica" messa in atto dal Comune di Vicenza sono stati gli architetti dello studio Fram_menti di Castelfranco Veneto, consulenti dell'assessorato all'innovazione e progettazione del territorio proprio per le iniziative di partecipazione e comunicazione ai cittadini nell'ambito del percorso di formazione del PAT, il piano di assetto del territorio.
Notevole l'interesse destato tra i presenti dal progetto di partecipazione-comunicazione del PAT di Vicenza, fatto di incontri per gruppi ristretti, di esperienze aperte a tutti i cittadini, di mostre interattive, di conferenze pubbliche. In particolare, il caso Vicenza è stato apprezzato perché è riuscito a coinvolgere i cittadini non su temi relativi a edifici concreti (teatri, stadi...), ma su cartografie e progetti urbanistici complessi e, per le persone non esperte, potenzialmente astratti.
Vicenza, insomma, non solo non ha sfigurato accanto alle principali capitali europee da anni attive sul fronte della partecipazione, ma ha fatto scuola per la carica innovativa riconosciuta a questa esperienza, in particolare nel rapporto tra amministrazione e cittadino e tra cittadino e piano urbanistico. Il tutto con il controllo e la supervisione scientifica dello Iuav, l'università di architettura di Venezia, che ha svolto il ruolo di garante anche delle componenti più sperimentali del percorso.
Pat, Dal Molin, Aim, Campo Marzo: vorrei che...
Lunedi 3 Agosto 2009 alle 08:30Lista ragionata dei problemi che ci aspettano al rientro dalla vacanze. E di come potrebbero essere risolti
Per un mese stacchiamo la spina e ce ne andiamo in ferie. Al rientro, vorremmo vedere certe cose e non rivederne altre, a Vicenza. Stiamo sognando, ovviamente. Eccovi una lista ragionata dei nostri "vorrei".
I voti del cemento
Non vorrei che a furia di "qualche compromesso" il nuovo piano strategico che cambierà il volto della città , il Pat, si tramuti in una colata di cemento peggiore di quelle versate negli anni bui del terzetto Hullweck-Bressanello-Zocca. La Lazzari, madrina di quest'atto amministrativo che è il più gravido di conseguenze per i decenni futuri, ricorda ossessivamente di tenere salda la "governance", l'ultima parola sui mille progetti annunciati. Ma, come ha correttamente fatto notare il pidiellino Maurizio Franzina, nell'elenco dei desideri non c'è traccia di priorità , tempistiche, cifre. Replica: bisogna aspettare la fase due, ovvero il Piano degli Interventi, che non prima del 2010 riempirà il disegno generale del Pat di tutti i piani edilizi specifici, dal primo all'ultimo.
Piano Lazzari fra sogni e realtà
Mercoledi 29 Luglio 2009 alle 08:00La responsabile dell'urbanistica: "Meno abitanti rispetto al Pat di Zocca". L'ex assessore Franzina: "Non bisogna avere paura della crescita"
D'estate fa caldo, la gente ha la testa alle ferie, la politica è l'ultimo dei pensieri. Fatto sta che in questo afoso luglio 2009 l'amministrazione di centrosinistra capitanata da Achille Variati ha sguinzagliato in cinque incontri pubblici gli assessori competenti sul Pat (piano di assetto del territorio), volgarmente conosciuto come nuovo piano regolatore. Madrina di queste serate di "ascolto" è stata naturalmente la responsabile dell'urbanistica, Francesca Lazzari. Ambiente, edilizia abitativa, centro storico, viabilità , socialità : i temi racchiudono in pratica la sostanza di cosa vuol dire vivere a Vicenza, e difatti l'importanza del Pat consiste nel tracciare le linee-guida per i prossimi dieci anni e passa di una città ferma al prg Marconi (1958!) e alle varianti cumulatesi negli ultimi quarant'anni in modo estemporaneo e caotico.
Continua a leggerePat, Variati: "Ecco la nuova Vicenza"
Giovedi 23 Luglio 2009 alle 22:47Comune di Vicenza. 23 luglio 2009Â Â Â Â Â Â Â Â
"Pat: ecco la Vicenza nella quale un bambino nato oggi vivrà bene anche fra 10 anni. E con lui i suoi genitori e i suoi nonni. Il Pat fa questo: traccia un'idea di città ". Questa la premessa del sindaco alla presentazione del Piano di assetto del territorio che sta elaborando l'amministrazione Variati. Un Pat di ampio respiro e ampie vedute, "che parte - spiega il sindaco - dalla storia e dall'identità della città e dalle sue molte potenzialità che vanno sviluppate, perchè Vicenza è un luogo di eccellenza. Il verbo che ci guida in questo percorso è crescere: nel sociale, nei servizi, nella cultura, nell'università , nell'imprenditoria e nell'economia. Vicenza, città capoluogo e capitale del nord est, proprio grazie a questo piano crescerà . E ci sarà tanto da fare per tutti quelli che lo vorranno, nel pubblico e nel privato, operatori grandi e piccoli".
Mobilità , ambiente, casa, patrimonio storico, i grandi temi sui quali, in questi mesi l'amministrazione si è confrontata al suo interno e con il territorio, per definire il nuovo modello di città . Ora il piano è davvero in dirittura d'arrivo, con l'imminente esame conclusivo da parte della giunta, gli ultimi passaggi tecnici, i confronti, e l'invio al consiglio comunale per il voto finale previsto in autunno.
Notevoli le novità , a partire dal nodo cruciale della mobilità : "Oggi - denuncia Variati - alcune strade spaccano letteralmente i quartieri: per dare identità al territorio dobbiamo togliere il traffico di attraversamento. Vogliamo una città con meno auto in circolazione, con più biciclette e più persone a piedi. Come? Con il sistema delle tangenziali a sud, la variante alla strada provinciale 46, la tangenziale nord in via di definizione. Quanto alla viabilità nei quartieri e nelle frazioni, prevediamo soluzioni forti: Villaggio del Sole e Villaggio della Produttività saranno collegate da una piazza, con l'interramento di viale del Sole dalle Cattane fino a viale Diaz; alle Maddalene la Pasubio diventerà un viale urbano grazie ad un bypass di scaricamento anche sul lato est; a Polegge idem con la Marosticana; Saviabona non potrà essere usata come strada di accesso alla città ; all'Anconetta vogliamo risolvere il problema del passaggio a livello e il prolungamento di via Aldo Moro; a Ca' Balbi la previsione è di un grande viadotto anche a servizio dell'area del nuovo stadio e degli spettacoli".
Novità di rilievo anche per la viabilità a ridosso del centro storico, "con la città che si ricollega al colle di Monte Berico, grazie a un tunnel che prevediamo tra viale Fusinato e la Riviera Berica, poco dopo il ponte".
In questo contesto si inserisce anche la realizzazione della dorsale metropolitana pubblica da est a ovest, con corsia preferenziale per un filobus su gomma e fermate strategiche a Vicenza est, al tribunale/università , in stazione e a Ponte Alto.
Rinnovata attenzione anche sul fronte del verde, con parchi urbani anche nuovi, come nell'area dell'ex Centrale del latte, oasi naturalistiche, boschi periurbani e il collegamento ciclabile a raggiera dalle zone rurali al centro.
Quanto al patrimonio pubblico, alcune scelte cambieranno la localizzazione di alcune funzioni eccellenti: il municipio avrà una nuova sede nell'area ex Domenichelli a fianco di un nuovo centro culturale di livello europeo, con l'effetto di concentrare gli uffici in una zona servita dai mezzi pubblici e liberare immobili come Palazzo degli uffici (da destinare in parte a servizio della Basilica, in parte magari per un albergo), l'ex tribunale e altri contenitori dove prevedere anche nuova residenzialità per il centro storico. Via dal centro anche la sede di Aim, da realizzare in via Fusinieri per lasciare spazio a un polo museale, alla residenza e al commercio. Spazio espositivo e di servizio al turismo all'ex Macello, nell'ambito della riqualificazione di piazza Matteotti.
Ancora, per la sanità , si segnalano tra le altre scelte il polo di prevenzione a Laghetto e cinque moderne strutture Ipab localizzate a villa Bedin Aldighieri, Monte Crocetta, Laghetto, Maddalene e Riviera Berica.
"Vicenza crescerà anche come numero di abitanti - conclude il sindaco - ma in modo armonioso, con un grande equilibrio tra vuoti e pieni e la valorizzazione del già edificato rispetto alla dissipazione del territorio. Le espansioni saranno localizzate a completamento dei bordi urbani. Questo concetto vale anche per le 1498 domande del BID, il bando degli interessi diffusi, alle quali vogliamo dare risposte anche nelle aree agricole, purché ai margini del costruito, dove già esistono strade e sottoservizi".
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Il dominio del condominio
Lunedi 2 Marzo 2009 alle 17:26Bilancio di quasi trent'anni di piano regolatore. E di una piccola norma dagli effetti enormi: ecco perché in tutta la città i palazzoni sono spuntati come funghi, stravolgendo traffico e vivibilità . La speranza? Il nuovo Pat
Qualche tempo fa, intervenendo alla presentazione di un libro sulle architetture di Palladio, lo storico dell'arte Giuseppe Barbieri commentava, con una battuta amara, che nel Veneto siamo passati dalla civiltà della villa a quella della villetta e del capannone. Anche del condominio, si potrebbe aggiungere, almeno a guardare quanto è successo in molte zone della città negli ultimi trent'anni. Dove ville, villette e piccole abitazioni unifamiliari hanno troppe volte lasciato il posto a condomini e palazzoni, con conseguenze a cascata sull'equilibrio urbanistico, e anche sociale, di molti quartieri. Non è un fatto nuovo, ma operazioni di questo tipo continuano anche oggi, e in tempi di elaborazione del Pat (il nuovo strumento urbanistico che sostituirà il prg) vale la pena di tornare a riflettere su una norma che, in modo spesso silenzioso, ha provocato trasformazioni profonde.
Continua a leggerePat e cemento, intervista a Rebesani
Martedi 10 Febbraio 2009 alle 19:02
Fulvio Rebesani (sindacato inquilini) descrive il suo piano urbanistico ideale: attenzione ai deboli, no a nuove costruzioni, recupero degli oneri. «Spero in Variati, ma nella maggioranza c'è chi si fa condizionare dai privati»
Il nuovo piano regolatore (che ora si chiama Pat, piano di assetto del territorio) non vedrà la luce prima della metà di quest'anno: disegnare da cima a fondo la mappa di Vicenza per i prossimi decenni non è un lavoro da poco. La responsabilità sulle spalle dell'amministrazione Variati, perciò, è molto pesante, perché le scelte di oggi graveranno sulle inevitabili trasformazioni di domani.
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