Tremonti taglia alla cieca
Mercoledi 14 Luglio 2010 alle 23:36di Paolo Andruccioli
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VicenzaPiù n. 194.Finanziaria,i perché della protesta
Lunedi 28 Giugno 2010 alle 01:14Da sabato è in edicola VicenzaPiù n. 194 e da oggi anche in distribuzione almeno in questi punti e scaricabile in pdf da questo sito. Vi mostriamo la locandina (nella foto) e vi anticipiamo l'articolo della rubrica ViPiù Economia&Mercati a cura di GiancarloMarcotti
Finanziaria, i perché della protesta
In accordo con il resto dell'Europa il governo lavora ad una manovra da 25 miliardi di euro. Tagli in arrivo per molti enti locali: ma le lamentele sono probabilmente esagerate.
La gravissima crisi che ha colpito la Grecia, se non altro, ha avuto il merito di portare il dibattito sul principale problema che, a nostro avviso, sta alla base dell'attuale crisi: l'insostenibilità di debiti pubblici ormai fuori controllo.
Continua a leggerePer il Veneto sacrifici, ma non per sprechi altrui
Martedi 25 Maggio 2010 alle 23:16Roberto Ciambetti, Regione Veneto - L'assessore veneto al bilancio Roberto Ciambetti è a Roma dove ha partecipato alle riunioni della Conferenza delle Regioni e incontrato il sottosegretario Gianni Letta e il ministro Giulio Tremonti. La manovra finanziaria e i conseguenti scenari che si prospettano sono stati gli argomenti affrontati. "Come diceva Albert Einstein, l'unica vera crisi pericolosa nasce quando non si vuole cercare una soluzione né si lotta per superarla - è il commento di Ciambetti - ed è chiaro che oggi a lottare non devono essere solo le Regioni e gli Enti pubblici che seguono comportamenti virtuosi, né, tantomeno, i cittadini onesti, le famiglie, i pensionati, la classe lavoratrice e il mondo del lavoro".
Continua a leggereGrecia e moneta unica a rischio fallimento
Giovedi 29 Aprile 2010 alle 14:52Ieri l'agenzia di rating Standard and Poor's - fa sapere il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini - ha declassato il debito greco a spazzatura, tagliando anche il rating a lungo termine del Portogallo ad A- da A+ con outlook negativo (quindi non ancora ai livelli di Atene); a rischio in queste ore anche la Spagna. Continua a leggere
UE salva la Grecia ma non la Magna Grecia
Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 18:30
Ciambetti commenta decisione presa dall'U.E. su crisi greca
"L'unione salva la Grecia ma non la Magna Grecia"
"Le regioni del Sud Italia devono rimboccarsi le maniche"
"La Politica europea è a una svolta clamorosa e anche in Italia bisogna prendere atto di un cambiamento che potrebbe mutare gli scenari futuri dell'Unione Europea e della moneta unica". Roberto Ciambetti, presidente del gruppo consiliare leghista, intervenendo oggi ad un incontro con piccoli e medi imprenditori del Vicentino, ha commentato la decisione presa da Bruxelles sulla crisi greca.
"Si tratta di una decisione ‘potenzialmente storica' per cui viene meno il divieto di intervento in base al quale gli stati membri non potevano aiutarsi tra loro - ha spiegato Ciambetti -. Questo principio era stato voluto dalla Germania per spingere gli stati membri all'austerità e a politiche di rigore, ma la crisi economica e la difficilissima situazione greca hanno spinto l'Unione a compiere un passo decisivo perché nei fatti la Grecia rinuncia alla sua sovranità in materia economica accettando di attenersi alle norme di estremo rigore imposte da Bruxelles, mentre i contribuenti europei, tedeschi in primis, dovranno accollarsi il costo del salvataggio delle casse dissanguate di Atene. E' il primo passo verso una vera unione politica dell'Europa, ma rimangono fortissime incognite in quanto l'Unione potrebbe anche non reggere. Stati come quello italiano devono affrontare una cura dimagrante necessaria quanto robusta seguendo la strada del rigore impostata e difesa da Tremonti: stop all'assistenzialismo di Stato - ha detto Ciambetti - stop alla spesa inutile, stop agli sperperi e lotta alle distorsioni del sistema, avvio accelerato della riforma federale. Con il federalismo fiscale il destino e le prospettive di sviluppo del Mezzogiorno stanno nelle mani e nelle menti di chi vive nel Sud, così come noi Veneti saremo sempre più responsabilizzati per quanto ci riguarda. E responsabilizzazione è la parola chiave anche per l'Europa: dopo la scelta fatta con la Grecia non saranno ammessi vuoti di responsabilità , inefficienze, sperperi, sotterfugi".
Ciambetti, soffermandosi su studi recenti, ha poi notato che "i dati sul sommerso e le forti irregolarità nel mondo del lavoro nel Mezzogiorno d'Italia diffusi in questi giorni dallo Svimez testimoniano che i livelli di evasione, il cosiddetto ‘nero', sono una costante delle regioni meridionali. Veneto, Marche, Piemonte, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Val d'Aosta registrano una bassa diffusione del sommerso mentre tutte le regioni del Sud sono segnate da alti tassi di irregolarità nel lavoro: c'è una sperequazione evidente - ha concluso l'esponente vicentino del Carroccio - e il Sud deve smetterla di piangersi addosso e accusare il Nord di ogni colpa. Fra poco il Nord accusato di egoismo non sarà solo quello della Padania: personalmente credo che alla Germania e alle nazioni trainanti l'Europa basti il salvataggio della Grecia. Per la Magna Grecia, immagino, la storia sarà ben diversa".
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Eurozona, tutti i rischi del collasso greco
Domenica 3 Gennaio 2010 alle 08:01Deficit e debito pubblico fuori controllo, disoccupazione alle stelle, banche in crisi.
La Grecia sta attraversando una pesantissima crisi economica, che potrebbe innescare un effetto domino in tutta Europa.
Ma proprio per questo il fallimento dello stato ellenico sarà scongiurato
"La Grecia è sull'orlo della bancarotta" scrive senza mezzi termini il Daily Telegraph, celebre quotidiano londinese. Probabilmente non esagera, se pensiamo che il debito pubblico è fuori controllo, l'evasione fiscale ha raggiunto livelli allarmanti e, last but not least, il settore pensionistico è al collasso.
Ma perché i problemi di uno "statarello" di soli 11 milioni di abitanti mettono così in angoscia tutti i mercati finanziari? Semplicemente perché la Grecia adotta come moneta l'euro e, a tutt'oggi, nessuno sa cosa accade quando uno Stato membro dell'eurozona rischia un default.
Ricordiamo, per inciso, che la Grecia era rimasta inizialmente fuori dall'euro in quanto i parametri economici non soddisfacevano le condizioni richieste. Il periodo di "esame" era durato quattro anni dopo di che, nel 2006, anche allo Stato ellenico venne concesso "l'onore" di adottare la moneta unica. Non è mai stato, però, un Paese virtuoso, visto che in questi quattro anni solo in una occasione ha rispettato il patto di stabilità . Inoltre i dati forniti sulla propria situazione finanziaria sono sempre stati accolti con scetticismo dagli altri partner europei.
Si sarebbe portati a pensare che sia opportuno far intervenire Bruxelles, almeno per calmierare la situazione, ma non lo prevedono le norme comunitarie: non possono infatti essere erogati fondi ad uno stato membro per sanare buchi di bilancio.