Per il Veneto sacrifici, ma non per sprechi altrui
Martedi 25 Maggio 2010 alle 23:16 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Regione Veneto - L'assessore veneto al bilancio Roberto Ciambetti è a Roma dove ha partecipato alle riunioni della Conferenza delle Regioni e incontrato il sottosegretario Gianni Letta e il ministro Giulio Tremonti. La manovra finanziaria e i conseguenti scenari che si prospettano sono stati gli argomenti affrontati. "Come diceva Albert Einstein, l'unica vera crisi pericolosa nasce quando non si vuole cercare una soluzione né si lotta per superarla - è il commento di Ciambetti - ed è chiaro che oggi a lottare non devono essere solo le Regioni e gli Enti pubblici che seguono comportamenti virtuosi, né, tantomeno, i cittadini onesti, le famiglie, i pensionati, la classe lavoratrice e il mondo del lavoro".
"E' l'intera classe dirigente, non solo quella politica - continua Ciambetti -, che deve dare il meglio di sé; ognuno deve fare la sua parte, ognuno è, per così dire, precettato. La singolare coincidenza con la data del 24 maggio, ci suggerisce che in questa grande guerra alla crisi economica non si ammettono disertori".
"Ricordo - prosegue l'assessore - che il Veneto versa di più allo stato di quanto non riceva e ha un residuo fiscale pari a circa 6 miliardi e 300 milioni. Noi faremo la nostra parte in questo drammatico momento e sicuramente la Regione imboccherà la strada dei tagli alle proprie spese. Ma vorremmo vedere ben maggiore austerità da parte di chi, fino ad oggi, ha scelto percorsi diversi. Sono sicuro che il presidente Zaia imporrà rigore, ma altrettanto rigore chiederà a quelle Regioni ed enti locali che vivono ben al di sopra delle loro possibilità di spesa".
"Da quanto ho potuto vedere a Roma in queste ore - continua Ciambetti - c'è chi ancora pensa di poter mantenere sia un sistema assistenzialistico clientelare, sia privilegi anacronistici: ciò non è ammissibile. Già negli scorsi anni alcune Regioni, tra le quali il Veneto, avevano realizzato una virtuosa politica di contenimento delle spese: un esempio che a Roma troppi ministeri non hanno seguito. Il 10 per cento di tagli imposti dal ministro Tremonti sono un segnale forte per chi, ministeri compresi, fino ad oggi non ha fatto i necessari sacrifici".
L'assessore al bilancio non nasconde le sue preoccupazioni, pur nella convinzione che il Veneto riuscirà a superare questa fase difficile proprio in virtù di una cultura del risparmio e del lavoro che contraddistingue la nostra realtà .
"Il mondo della speculazione finanziaria - conclude Ciambetti - mette a repentaglio la nostra libertà , perché non c'è libertà senza una moneta salda e una economia sana: per questo dobbiamo combattere, accettare sacrifici e sono convinto che noi veneti non ci tireremo indietro. Ma c'è anche chi non ha capito che è finita un'era e non bisogna farsi illusioni, oggi più che mai pericolosissime. La storia insegna, diceva Gramsci, ma ha pochi scolari. E oggi la storia ci dice che la cura dimagrante dei conti pubblici è necessaria: o la gestiamo noi questa dieta, o sarà la crisi economica ad imporla e in maniera ben più drammatica di quanto non si pensi. Quando il presidente Zaia paragonò il Mezzogiorno italiano alla Grecia non aveva torto. Come per la Grecia anche per il Sud Italia deve aprirsi una nuova stagione, perché questa volta il Veneto non intende essere tra i pochi chiamati a pagare l'altrui conto salato."
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