Sulla base dell'agenda di Gianni Zonin, curata dalla segreteria dell'allora presidente della Banca Popolare di Vicenza su carta intestata BPVi e ora gli atti, in nostro possesso, dell'indagine in capo alla Procura di Vicenza, il collega Marco Milioni su Vvox del 16 settembre dà conto di una colazione a casa Zonin avvenuta dopo la presentazione da parte dell'allora anche presidente della Roi e alla presenza del sindaco Achille Variati del "progetto di integrale del restauro, sostenuto dalla Fondazione Roi, del ciclo pittorico della Cappella del Rosario all'interno della Chiesa di Santa Corona" (qui la nostra notizia di cronaca al riguardo e nella foto l'evento nella cappella).
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Siamo nel dicembre, il giorno 17, del 2015 quando il sito del Comune di Vicenza riporta il testo della conferenza stampa che il vicesindaco Jacopo Bulgarini D'Elci e Giovanni Carlo Federico Villa hanno tenuto per illustrare il programma di mostre ed altro ancora per gli anni tra il 2016 e il 2020. Inizia, il testo, con "Vicenza, museo diffuso, capitale dell'arte e della bellezza. Questo è l'obiettivo al quale aspira l'assessorato alla crescita proponendo un programma di mostre tra il 2016 e il 2020" Un programma corposo, direi molto ambizioso, che però, già oggi, settembre del 2017, in parte si è sfaldato e in parte è radicalmente cambiato.
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Pubblicato il 20 agosto alle 22.45, aggiornato il 21 alle 3.00. Abbiamo raccolto le motivazioni delle domande più volte fatte al vecchio e, poi, al nuovo cda della Fondazione Roi, domande sempre caratterizzate dall'assenza di risposte con, addirittura, la sfrontatezza di non dare riscontro alcuno alle Pec inviate, sfrontatezza che non dovrebbe essere propria di chi nulla avesse da nascondere e di chi che sa di dover rispondere alla città . Abbiamo, quindi, inviato una nuova Pec a tutto il Cda con le motivazioni aggiornate dopo aver avuto dalla Regione Veneto, che ha compiti di controllo sulle Fondazioni, il riconoscimento di aver diritto alla documentazione, che per quanto in suo possesso abbiamo già ricevuto.
In data 25/07/2017 in occasione del consiglio comunale e della discussione sul Torrione di Porta Castello avevo chiesto, scrive Liliana Zaltron capogruppo del Movimento 5 Stelle Vicenza nella nota che riportiamo, ripetutamente all'assessore Michela Cavalieri che mi fossero trasmesse urgentemente le visure della Osteon Technologies srl ed, essendo questa una holding, anche le visure delle partecipate... Ritenendo che detta documentazione fosse necessaria come base prima di qualsiasi altra analisi e che quindi sarebbe dovuta essere a disposizione dell'amministrazione mi aspettavo di riceverla, come peraltro richiesto, il giorno successivo.
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Pubblicato l'11 luglio alle 22.18, aggiornato il 12 alle 9.04, alle 12.19, alle 13.30 e alle 17.12 e oggi 19 luglio alle 15.10 con video completo della prima parte. A breve pubblicheremo la seconda parte ancor più significativa della situazione attuale in relazione a quella passata che non cede il passo...
Mentre ancora scriviamo delle brevi note, che arricchiremo da domani, mostriamo subito a chi fosse interessato al passato, presente e futuro della Fondazione Roi la prima parte della conferenza stampa odierna curata amichevolmente, dalla società che da sempre segue Roberto Zuccato presidente di Confindustria Vicenza, prima, e poi di Confindustria Veneto, e tenuta dal presidente Ilvo Diamanti.
Oggi addirittura Il Giornale di Vicenza, dopo silenzi totali e pesanti sullo demolizione della Fondazione Roi per opera della gestione dell'ex presidente Gianni Zonin e dei suoi cda, dà voce alle opposizioni che per bocca di Roberto Cattaneo di Forza Italia, Daniele Ferrarin del M5S, ma, soprattutto e fin dall'inizio del caso, di Liliana Zaltron, capogruppo del Movimento 5 Stelle Vicenza, incalzano l'ancora muta maggioranza arroccata intorno alle scelte di Achille Variati, che mantiene dal 2015, con la benedizione di Zonin, l'allora "direttore tecnico" e ora "direttore onorario" del Chiericati, Giovanni Carlo Federico Villa, nel cda attuale composto di 7 membri in cui dovrebbe essere presente invece il "direttore pro tempore" del Museo civico.
Liliana Zaltron, uno dei pochissimi consiglieri comunali con Francesco Rucco di Idea Vicenza e ora anche Daniele Ferrarin del Movimento 5 Stelle Vicenza, di cui Zaltron è capogruppo, ad essersi occupata fin dall'inizio con costanza e caparbietà della "demolizione" sistematica della Fondazione Roi (cfr. "Roi. La Fondazione demolita") da quando nel 2009 a prenderne la guida, alla morte del marchese Giuseppe Roi, che l'aveva dotata di un patrimonio, tra beni mobili e immobili, di circa 100 milioni di euro da far "fruttare" per finanziare esclusivamente il museo civico comunale di palazzo Chiericati, è stato Gianni Zonin che, da presidente della Banca Popolare di Vicenza e per via statutaria, seguita quando faceva comodo, si è autonominato presidente.
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Bisogna trovare un direttore pro tempore per il Chiericati ma da mettere nel Cda della Fondazione Roi? Va bene anche uno che sia direttore tecnico ben pagato e poco importa che poi, magari, diventi onorario, senza aver informato la sua Università di essere stato pagato prima, ma si faccia presto! Ed ecco, grazie a Jacopo Bulgarini d'Elci e a Gianni Zonin, Giovanni Carlo Federico Villa con quel che ancora oggi ne consegue. Bisogna avere le compensazioni per il Dal Molin? Presto, presto, "vado a Roma per firmare per la tangenziale", annuncia bellicoso Achille Variati. Che poi, al ritorno, oggi si trova in pancia, non lui in effetti ma la città , il Parco dellla Pace con i costi di gestione che solo Dio sa.
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Mercoledì 10 maggio dovevo essere alla presentazione di un libro e precisamente "Roi. La Fondazione demolita" di Giovanni Coviello, purtroppo per un contrattempo non mi è stato possibile esserci, ma le cose che avrei dovuto dire in quella circostanza cercherò di metterle per iscritto fosse solo per farmi perdonare della mia non voluta ma obbligata assenza dagli amici che avevo invitato all'iniziativa. Rimane l'invito a tutti i lettori di leggersi il libro sia per il contenuto specifico legato alle vicende degli ultimi anni della gestione della Fondazione Roi, sia per conoscere meglio il fondatore, il Marchese Giuseppe Roi, detto Boso, che viene descritto molto chiaramente dal professor Italo Francesco Baldo nella sua presentazione. Personalmente affronto l'argomento con una chiave di lettura/scrittura diversa.
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