La Fondazione Roi martedì "parlerà" ma chissà se svelerà il buio precedente e le nebbie attuali su Ilvo Diamanti e Andrea Valmarana. Intanto Manuel Brusco commenta gli "scarni bilanci" dell'era Zonin
Lunedi 10 Luglio 2017 alle 15:09 | 0 commenti
Oggi addirittura Il Giornale di Vicenza, dopo silenzi totali e pesanti sullo demolizione della Fondazione Roi per opera della gestione dell'ex presidente Gianni Zonin e dei suoi cda, dà voce alle opposizioni che per bocca di Roberto Cattaneo di Forza Italia, Daniele Ferrarin del M5S, ma, soprattutto e fin dall'inizio del caso, di Liliana Zaltron, capogruppo del Movimento 5 Stelle Vicenza, incalzano l'ancora muta maggioranza arroccata intorno alle scelte di Achille Variati, che mantiene dal 2015, con la benedizione di Zonin, l'allora "direttore tecnico" e ora "direttore onorario" del Chiericati, Giovanni Carlo Federico Villa, nel cda attuale composto di 7 membri in cui dovrebbe essere presente invece il "direttore pro tempore" del Museo civico.
Nel cda ci sono, poi, altri tre membri cooptati dall'ex presidente (della Roi e della Banca Popolare di Vicenza) oltre all'attuale uomo forte e vice presidente Andrea Valmarana, che fino al 16 ottobre 2016, un giorno prima della sua designazione da parte dell'ignaro... Gianni Mion, era sindaco della Zonin spa...a testimoniare la continuità col passato contro cui l'ex manager Benetton diceva di aver agito con le nomine oltre che del sindaco di Zonin anche di Giovanna Grossato e del presidente attuale Ilvo Diamanti che dichiarò di accettare l'incarico per amicizia di... Achille Variati.
Domani, martedì 11 luglio alle ore 17.30, come da nota arrivata stamattina, al termine proprio del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giuseppe Roi, "il Presidente Ilvo Diamanti e il Vice Presidente Andrea Valmarana incontreranno la stampa presso la sede della Fondazione, in Contrà S. Marco 37 a Vicenza".
Magari Diamanti e Valmarana, soprattutto, ci illustreranno il bilancio 2016 approvato con qualche trambusto e senza presentare, come secondo non solo noi andava fatto, esposti a chi di dovere sui bilanci precedenti accompagnati magari da immediate e non future azioni di responsabilità verso una serie di precedenti amministratori, di cui, come scritto prima, 4 ancora in carica, e come si intenderà procedere per riscrivere le regole della Roi ora che la BPVi, che ne nominava per statuto 3 consiglieri.
Ascolteremo e riferiremo mentre ancora attendiamo che questo Cda, interpellato invano due volte dopo che la prima volta avevamo avanzato la vana richiesta al predecessore Zonin, sblocchi l'ok alla consegna dei documenti che abbiamo chiesto per difenderci dalla denuncia per un milione di euro di danni fattaci dall'ex presidente, con soldi e avvocati della Roi, il 5 luglio alla regione Veneto, che ha il compito di "vegliare" su queste fondazioni.
Il 7 luglio l'avv. Enrico Specchio, il dirigente preposto della direzione regionale competente, ha dato "i 10 giorni" di legge alla Roi per opporsi o meno all'atto con cui chiediamo non solo tutti i bilanci dell'era Zonin, quindi da quello 2010 per il 2009 in poi, 2017 per 2016 escluso, bilanci finalmente consegnati al consigliere regionale M5S Manuel Brusco e chiesti anche da Sergio Berlato, ma anche tutti i verbali del Cda e i documenti che hanno portato al buco attuale e che, soli, potranno rendere "leggibili" i bilanci depositati, così come ha fatto Liliana Zaltron rivolgendosi lei al Comune di Vicenza che in Villa ha il suo rappresentante nel cda.
Nell'attesa che vengano rimosse le censure per fare luce completa sugli antefatti (e sulla prosecuzione attuale dei fatti) abbiamo chiesto a Manuel Brusco un suo primo parere dopo la lettura dei bilanci che ha ricevuto dopo che in passato gli erano stati negati, segno, insieme alla "aperture" postume del GdV sui fattacci Roi, che la caparbietà , nostra e dei pochi che ci hanno sempre supportato (a questo elenco aggiungiamo Francesco Rucco oggi dimenticato nell'articolo del quotidiano confindustriale) sta iniziando a sgretolareÂ
Eccolo: "Dalla lettura dei bilanci Roi emerge che definirli scarni è un eufemismo. Si capisce poco o nulla della gestione se non che i contributi versati sono relativamente pochi. Il revisore è rimasto il dr Alfredo Paolo Righetto, storico consulente del Marchese Roi. Ha sempre certificato tutto, senza eccezione alcuna. Cosa emerge dai bilanci? In mancanza di dettagli appare difficile fare una analisi. In buona sostanza si hanno: contributi versati assai limitati, disponibilità liquide rilevanti post decesso del marchese, spese promozionali elevate negli ultimi anni, non si sa a che pro e per far conoscere cosa visto che l'attività della Fondazione era sconosciuta ai più prima che ne scoppiasse il caso. In cosa consistono e a vantaggio di chi sono state effettuate queste spese? La svalutazione effettuata nel 2015 presumibilmente per le azioni BPVI è il timbro finale su una gestione su cui occorre fare chiarezza in tutte le sedi ma per la quale occorrono anche tutti gli altri documenti, soprattutto i verbali dei cda con le relative decisioni, a tutt'oggi negati».
Tutto chiaro?
Domani andremo alla conferenza stampa del nuovo ma vecchio Cda speranzosi che le poche cose... ignote vengano finalmente chiarite e che vengano compiuti i passi dovuti successivi!
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