"Bordello d'Europa": il titolo che avremmo voluto fare noi. Sull'hotel? No, sulla BPVi
Martedi 24 Maggio 2016 alle 01:11
Dopo aver letto oggi all'alba (lavorativa, s'intende) i maggiori quotidiani nazionali ho, invece, ritardato fino a pochi minuti fa (e ce ne dispiace) l'obbligo professionale di sfogliare la, cosiddetta, stampa locale, che è sempre una delle migliori fonti se non di informazione almeno di "ispirazione". La sua lettura oggi l'ho rinviata, ora dopo ora, per inseguire la conclusione di un lavoro complesso portato avanti da tempo con i miei collaboratori e che la nostra redazione conta di mettere a disposizione a breve dei nostri lettori, con una dedica particolare ai 118.000 soci della Banca Popolare di Vicenza che hanno visto azzerati i loro investimenti e, peggio, i loro risparmi dalla gestione dell'indagato Gianni Zonin (signore e cavaliere ci sembrano qualificativi superati dalla cronaca).Â
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Dall'aumento "interno" di Veneto Banca dipende anche il futuro di BPVi: forse quello voluto prima da Gianni Zonin ma a parti invertite con gli eredi di Vincenzo Consoli
Lunedi 23 Maggio 2016 alle 10:20
Per una sorta di ironia della sorte, postuma ai due personaggi chiave che non l'hanno resa possibile in passato, Gianni Zonin che vedeva la sua ex Banca Popolare di Vicenza come conquistatrice e Vincenzo Consoli che a malincuore avrebbe accettato per la sua Veneto Banca anche un'unione alla pari, oggi sia i vicentini che i trevigiani sono appesi al possibile filo della fusione lacrime e sangue, l'unica però che lascerebbe almeno un'anima veneta ai due istituti. In questa "fusione fredda" sperano i due territori, altrimenti destinati a pagare l'ulteriore prezzo della "esternalizzazione" del supporto alle loro iniziative che si aggiungerà a quello dei fu azionisti, ora senza valore reali delle loro azioni, delle due Popolari diventate Spa e senza soldi.
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Scandalo BPVi ma anche Pfas: l'intervista esclusiva di VicenzaPiu.tv al procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri
Venerdi 20 Maggio 2016 alle 23:07
Trascriviamo di seguito, per chi preferisse leggere piuttosto che "vedere", l'intervista video esclusiva concessa a VicenzaPiu.Tv il 9 maggio da chi guida la Procura di Vicenza, Antonino Cappelleri, che, scrivevamo nel "lancio" del video, «sta da tempo cercando di far chiarezza sul più grande "scandalo finanziario" del nostro territorio. A rimanerne colpiti, a parte pochi "fortunati" che, utilizzando corsie preferenziali, hanno monetizzato le loro azioni per giunta al loro valore massimo di 62,50 euro, sono stati complessivamente circa 118.000 soci, di cui quasi la metà a Vicenza e nel Veneto, per un valore totale di circa 6.5 miliardi di euro.
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Paolo Angius, l'Espresso racconta il "signor Nessuno" BPVi, l'amico di Zonin entrato nei palazzi romani e siciliani
Venerdi 20 Maggio 2016 alle 16:23
Tra i pochi Consiglieri d'amministrazione della Banca Popolare di Vicenza presenti alla storica assemblea del 5 marzo 2016, c'era anche lui, l’avvocato Paolo Angius: "personalmente ho sentito come un dovere andarci: lo dovevo ai dipendenti e ai mille soci giunti da Sicilia e Calabria" aveva dichiarato. Il settimanale l'Espresso nell'ultimo numero ne traccia un profilo dettagliato ricostruendo gli intrecci da Vicenza alla Sicilia, passando per Roma, dell'intricata serie di incarichi di quello che viene definito l'amico di Gianni Zonin, l'ex patron della BPVi.
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PFAS e BPVi, VicenzaPiùTv al gazebo Cgil dove si parla dell'informazione a Vicenza
Venerdi 20 Maggio 2016 alle 15:58Ci siamo “imbattutiâ€, in corso Palladio, in un gazebo della Cgil che invitava i cittadini a firmare per abrogare il lavoro accessorio (voucher, ndr), le norme che impediscono il reintegro in caso di licenziamenti illegittimi e le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti. Non ci siamo fermati a parlare con loro di lavoro, sebbene sia il loro “pane quotidianoâ€, ma di due argomenti che oramai stanno spopolando in tutti gli organi di informazione: i PFAS e la BPVi. Ciò che ci hanno raccontato i due esponenti di Cgil è molto interessante. Continua a leggere
Il "buen retiro" di Zonin: l'araba fenice è in Friuli. Ma l'ex dominus della BPVi continua a volare verso la Fondazione Roi. Il marchese sarà d'accordo?
Mercoledi 18 Maggio 2016 alle 12:10
Se uno, che non ha fatto il liceo classico o non si diletta di letture umanistiche e mitologiche, vuol sapere cos'è l'araba fenice, quella che risorge dalle proprie ceneri, basta che provi a "pincionare" sul web e, su Wikipedia, trova che è «l'araba fenice è qualcosa di cui non si conosce l'uguale, introvabile, un esemplare unico e soprattutto inafferrabile, secondo il ben noto detto di Metastasio ("Demetrio", atto II, scena III): "Come l'araba Fenice, che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa."». E quale definizione migliore oggi si attaglia a Gianni Zonin, l'ex presidente della Banca Popoalre di Vicenza, a cui circa 118.000 soci hanno dato fiducia ritrovandosi poi in mano, non tutti, per carità , gli amici pare di no, ma quasi tutti gli altri, moltissimi i poveracci, con un pugno di carta straccia in mano, su cui prima era scritto "vale 62,50 euro, fidati e comprami" e ora c'è inciso con la punta di un pugnale doloroso "varrebbe 10 centesimi, ma neanche in Borsa mi puoi vendere".
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Supreme bitch, a Vicenza l'ignoranza è l'oppio del popolo: sul manifesto di Street Village si abbatte uno tsunami che neanche su Zonin...
Mercoledi 18 Maggio 2016 alle 00:02
Ieri tutta la città del Palladio, che, non però era padovano, è stata colpita dalla bufera che, superando ovviamente e di gran lunga quella dei miliardi di risparmi bruciati dalla Banca Popolare nominalmente di Vicenza ma soprattutto di Gianni Zonin, ha rovesciato ettolitri di indignazione sulla città colpita nella "sua immagine" non dalle malefatte, ogni altro giorno, dei potenti e dai silenzi dei complici compiacenti, ma per il manifesto con una ragazza coperta da una maglietta con la scritta invereconda "Supreme bitch". Si sono scatenati e sono stati megafonati dalla carta stampata locale il presidente di FestAmbiente Vicenza Adriano Vernau, Stefano Dal Pra Caputo, giovane consigliere comunale, oddio, del PD, e, doppio oddio, Stefano Poggi della locale associazione della Nuova Sinistra.
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Vicenza, la città senza vergogna ma con la foglia di fico della maglietta "Supreme bitch": su BPVi, sugli Zonin, i Rosini e i Marzotto
Lunedi 16 Maggio 2016 alle 23:42
Questa città , quella espressa dai suoi vertici comunali, è senza vergogna per avere un comandante della Polizia locale, Cristiano Rosini, ancora in un posto da cui dovrebbe controllare i cittadini nonostante sia stato beccato da Striscia la notizia e da noi in una serie di situazioni in cui anche l'ultimo dei suoi vigili si sarebbe vergognato se non avesse sanzionato i cittadini "normali" e non "comandanti" beccati a infrangere le regole nello stesso modo. Eppure la stampa locale, che bacchetta a pagine piene chi ruba un pollo, non si vergogna di non dedicare neanche una riga ai comportamenti del Rosini dopo Striscia (tra cui strani "carico e scarico" di merci varie di suoi graduati a Park Rocchetta e il parcheggio da lunga sosta e "stravaccato" contro ogni norma del camper del cognato ).
Continua a leggereBulgarini against the cospiracy of silence around mr. Zonin and BPVi: Bulgarini contro la cospirazione del silenzio intorno a Zonin e alla BPVi
Venerdi 13 Maggio 2016 alle 22:41
Bob Lambert, un inglese che vive a Vicenza da tantissimi anni e da sempre è sensibile ai temi sociali e politici della città , ci "ha regalato" un suo commento e la traduzione in inglese dell'intervento con cui il vice di Achille Variati, Jacopo Bulgarini d'Elci, il 10 maggio in Consiglio Comunale ha squarciato una cortina densa se non di ferro che circondava e circonda l'azione dei poteri forti della città , che nell'ultimo decennio, "sconfitti" i sostenitori degli Amenduni, si sono concentrati intorno a Gianni Zonin e alla "sua" Banca Popolare di Vicenza, diventata ora terra di conquista per i "salvatori" del fondo Atlante che a 10 centesimi ha sottoscritto azioni che decine di migliaia di soci ora sul lastrico hanno pagato fino a 65 euro.
Continua a leggereI media oscurano l'attacco intimidatorio di Zonin a VicenzaPiù. E uno cambia idea su Zoso, ma boccia Bulgarini che la cambia sui poteri durante l'arringa sulla Fondazione Roi
Giovedi 12 Maggio 2016 alle 23:49
A Vicenza c'è una "carta" stampata calante ma piena di tanti colleghi, molti assunti, molti di più no, tutti sotto le ali protettive economiche (e non solo) confindustriali, visto che il suo editore, la società Athesis, oltre ad appartenenti a "famiglie Vip" con quote minoritarie, ha come soci di riferimento Confindustria Vicenza e Confindustria Verona, direttamente ma anche tramite tante "scatolette" vicentine e veronesi, controllate dalle due associazioni, tutte "dispensa incarichi" e "cura interessi". Ci sono poi altri mezzi, tutti più o meno in crescita come lettori/utenti, la maggior parte dei quali solo su web, a parte il CorVeneto, che al 51% appartiene a Rcs e al 49% a una società locale che ha Riello e Zonin come soci di spicco.
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