La digitalizzazione totale rimane una chimera. Nonostante Cominato, asse Hüllweck-Giuliari
Domenica 5 Dicembre 2010 alle 11:25Da VicenzaPiù n. 203 in distribuzione l'analisi di Marco Milioni.
Palazzo Trissino, la digitalizzazione totale rimane una chimera.
«Questa è una rivoluzione epocale... qui non si tratta solo di digitalizzare la burocrazia, ma di arrivare ad una totale gestione informatica dell'intero flusso di documenti e della corrispondenza fra gli stessi uffici comunali».
Continua a leggereMaggioranza: polemiche fuori luogo su Campo Marzo
Sabato 16 Ottobre 2010 alle 20:22Federico Formisano, Pd e gruppi maggioranza - Su Campo Marzo è arrivato il momento di dire veramente le cose come stanno. Innanzitutto è arrivato il momento di rivolgere un sentito plauso alle forze dell'Ordine per come hanno gestito una situazione complicata, ma non certo compromessa; E' arrivato il momento di dire che su Campo Marzo sono state create eccessive esasperazioni. E' arrivato il momento di tornare a ripensare all'uso da parte di tutti i cittadini di uno spazio verde come il nostro "Campo", bello, centrale, fruibile, ricco di suggestioni e di ricordi.
Continua a leggerePdL,Franzina:non stop contro Variati su Cicero
Sabato 18 Settembre 2010 alle 16:25Psi Vicenza: il Pat per la Vicenza del XXI secolo
Giovedi 5 Agosto 2010 alle 01:12Continua a leggere
Coup de théâtre: Albanese e Preto, gli alter ego
Mercoledi 16 Giugno 2010 alle 14:32Marco Milioni - Colpo di scena, finto. Il presidente della fondazione del teatro civico di Vicenza non sarà l'ex sindaco Enrico Hüllweck. Troppo marcatamente forzista la sua nomina, così l'ex sindaco, molto inviso all'assessore alla cultura Francesca Lazzari è stato trombato. Prende così il suo posto però un suo, diciamo così, surrogato. Quel Flavio Albanese molto amico dell'ex sindaco nonché della di lui consorte, la discussa Lorella Bressanello. Chi non ricorda la super cena esclusiva cui parteciparono pochi eletti appena dopo la inaugurazione del nuovo teatro civico? Il Giornale di Vicenza del 12 dicembre 2007 narra: «Si sono dati appuntamento in 18, i tre Hüllweck, il regista De Fusco, Albanese e gli artisti che si sono esibiti. Per loro una cena a buffet, tardiva ma ricca di proposte gastronomiche...». Dopo la sua nomina a ‘successore' (?) di Hüllweck la cena la offrirà Albanese? E a chi?
Continua a leggereTeatro, Flavio Albanese neo presidente Fondazione
Martedi 15 Giugno 2010 alle 19:48Il PdL cittadino si incontra in Circoscrizione 4
Martedi 1 Giugno 2010 alle 14:51Erano presenti l'on. Berlato, l'ass. Donazzan, l'ex Sindaco Hüllweck, membro della Direzione nazionale, esponenti politici di tutti i partiti confluiti nel PdL. Continua a leggere
Cisl al Tar contro il Comune di ... Hüllweck
Martedi 9 Marzo 2010 alle 01:04Redazione di VicenzaPiù   Â
La Cisl di Vicenza si rivolgerà al Tar del Veneto (con tempi di decisione previsti fino a 5 anni) chiedendo circa 300mila euro di risarcimento al Comune di Vicenza per gli oneri di urbanizzazione che verranno, obbligatoriamente, pagati per la nuova sede in via Carducci, accanto al liceo Quadri. Il calcolo e l'applicazione degli oneri risalgono all'ultimo periodo di giunta Hüllweck, quello col sindaco dimissionario in anticipo per la poi fallita elezione in Parlamento.
La Cisl, per ridurre gli oneri, aveva all'epoca accettato, anche vista la sua natura di sindacato, il vincolo del consiglio comunale di non esercitare attività commerciali. La cifra dovuta seconda la Cisl sarebbe stata di 150.000 euro, quella applicata è di 430.000 euro.
Il segretario generale della Cisl vicentina Luigi Copiello aveva già provato, ma invano, ad affrontare il problema prima con Hüllweck e poi con il commissario prefettizio.
Luigi Copiello, sottolineando che non c'è disaccordo con l'attuale amministrazione, che, contattata, non se l'è sentita di modificare la precedente decisione degli uffici tecnici, ha sottolineato la necessità dell'azione di tutela anche viste le attuali condizioni economiche generali, che toccano anche il sindacato.
La nuova sede della Cisl, finanziata anche dalla cessione dell'attuale sede di stradella Piancoli, progettata da Aldo Cibic su un'area di 5.800 mq, era necessaria al sindacato i cui iscritti sono circa 67 mila iscritti.
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Variati: l'Olimpichetto all'Expo di Shangai
Giovedi 28 Gennaio 2010 alle 23:03
Variati oggi a Roma ha messo ufficialmente a disposizione l'Olimpichetto per l'Esposizione Universale di Shanghai
Vicenza offre all'Italia l'Olimpichetto** per l'Expo Universale di Shanghai. L'idea, lanciata qualche settimana fa dal Giornale di Vicenza e raccolta con entusiasmo dall'amministrazione comunale, diventa quindi ufficiale.
Il sindaco Achille Variati infatti, accompagnato dal predecessore Enrico Hüllweck, ora responsabile del gabinetto del ministro Sandro Bondi, ha consegnato nelle mani del commissario generale del Governo per l'Esposizione Universale di Shanghai 2010 Beniamino Quintieri la lettera* con la quale Vicenza offre il prestigioso modello per l'allestimento del Padiglione Italia. Il commissario, al quale questa mattina Variati ha presentato personalmente l'iniziativa, si è dichiarato molto interessato e ha assicurato un'attenta valutazione tecnica per verificarne la fattibilità .
"Ho appreso con viva soddisfazione - scrive Variati nella lettera consegnata a Quintieri - che per il Padiglione Italia dell'Expo Universale di Shanghai si è pensato di utilizzare una grande riproduzione fotografica della famosa scena del teatro Olimpico di Vicenza, realizzato nel XVI secolo su progetto di Andrea Palladio". "Vorrei allora segnalare - prosegue il sindaco - la possibilità di rendere ulteriormente vivido e spettacolare l'allestimento del Padiglione italiano, offrendo all'Expo di Shanghai molto di più di un'immagine fotografica dell'Olimpico. Mi riferisco al cosiddetto Olimpichetto, cioè alla riproduzione in scala leggermente ridotta dell'intera scena delle sette vie di Tebe, realizzata nel 1948 allo scopo di rappresentare nel mondo gli spettacoli allestiti per il teatro palladiano."
Assieme alla lettera di disponibilità a riportare "in scena" la riproduzione lignea, Variati e Hüllweck hanno consegnato al commissario una scheda tecnica del modello che, una volta montato, misura 16 metri di base, rispetto ai 18,60 del proscenio originale, e 8 metri di altezza, ed è attualmente imballato in 100 colli che occupano 15 bancali.
*Egregio Dottore
Beniamino Quintieri
Commissario Generale del Governo
per l'Esposizione Universale di Shanghai 2010
Piazzale della Farnesina, 1
00194 Roma
Vicenza, 27 gennaio 2010
ho appreso con viva soddisfazione che per il Padiglione Italia dell'Expo Universale di Shanghai si è pensato di utilizzare una grande riproduzione fotografica della famosa e celebrata "scena" del teatro Olimpico di Vicenza, realizzato nel XVI secolo su progetto di Andrea Palladio.
Vorrei allora segnalare alla Sua gentile attenzione la possibilità di rendere ulteriormente vivido e spettacolare l'allestimento del Padiglione italiano, offrendo all'Expo di Shanghai molto più di un'immagine fotografica dell'Olimpico.
Mi riferisco al cosiddetto "Olimpichetto", cioè alla riproduzione in scala leggermente ridotta dell'intera scena delle sette vie di Tebe, realizzata nel 1948 allo scopo di rappresentare nel mondo gli spettacoli allestiti per il teatro palladiano. In 62 anni di tournée internazionali, l'Olimpichetto si è fatto ammirare sui palcoscenici di città come Parigi, Londra e Houston.
Perfettamente conservato, questo gioiello architettonico è sempre pronto a tornare in scena per eventi di grande richiamo internazionale. Le comunico quindi la piena disponibilità della mia città di offrire all'Expo Universale di Shanghai l'utilizzo dell'Olimpichetto, che potrebbe costituire uno straordinario e scenografico contributo al Padiglione Italia.
Le allego, qualora questa proposta trovasse il suo interesse, una scheda tecnica della struttura.
La città di Vicenza sarebbe onorata di donare a una manifestazione di così grande importanza un meraviglioso biglietto da visita per il suo Paese.
Restando a Sua disposizione per ogni ulteriore approfondimento, La saluto con cordialità .
Achille Variati
**OLIMPICHETTO 2010
Precedenti utilizzi
La riproduzione lignea del "frons scenae" del Teatro Olimpico, comunemente detta "Olimpichetto", fu costruita nel 1948 per volontà del comitato dellle rappresentazioni classiche del Teatro Olimpico, con lo scopo di portare in scena a Parigi e a Londra le edizioni dell'Edipo Re di Sofocle rappresentata all'Olimpico fra il 2 e il 5 settembre di quell'anno.
L'Olimpichetto è stato riutilizzato successivamente in altre occasioni per portare all'estero l'opera "Giustino" di Vivaldi a Versailles, poi a Lisbona, a Houston, quindi in Germania e successivamente ancora in Germania e in Spagna fino al 1989.
L'Olimpichetto è stato ulteriormente restaurato dall'Ente La Fenice che in quegli anni collaborava con il Comune di Vicenza per il Festival di Mozart.
L'Olimpichetto è stato successivamente riutilizzato prima dal regista De Bosio per la trilogia di opere mozartiane "Le nozze di Figaro", "Così fan tutte", "Don Giovanni", agli inizi degli anni 90 e quindi nel ‘93 a Cremona per le celebrazioni monteverdiane, infine a Bologna e poi a Savona per le opere mozartiane per la regia di Filippo Crivelli.
Dopo l'ultimo restauro l'impalcatura risulta definitivamente costituita da:
Scheda tecnica
Moduli m. 2 (base) x m. 2 (altezza) x m. 1 (profondità )
Impalcatura montata: m. 16 di base (rispetto ai m. 18,60 del proscenio originale) e m. 8 di altezza, riproducendo in tal modo la "frons scenae" sino a tutta la seconda fila di statue e capitelli e all'iscrizione sopra l'arco centrale.
Il materiale ligneo è sorretto da allestimento in ferro:
32 "cavalle" (m. 2 x 1)
129 "traversine per cavalle"
40 tubi innocenti (da 6 e da 5 metri)
70 morsetti.
Trasporto
A magazzino del Comune il tutto è un insieme di 100 colli.
In occasione dell'ultima uscita dell'Olimpichetto di due anni fa, quando fu chiesto dal Teatro Bellini di Catania per una nuova regia di Crivelli per il "Don Giovanni", i 100 colli sono stati imballati in 15 bancali più grandi e il tutto trasportato in container su un unico autoarticolato.
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Laghetto, Lazzari incontra i proprietari
Martedi 19 Gennaio 2010 alle 21:03
Laghetto, l'assessore Lazzari incontra i proprietari: "La città è radicalmente cambiata, il PP10 oggi non ha più senso di esistere. La pianificazione si fa con il PAT e il Piano degli interventi"
Riunione informativa, questa mattina a Palazzo Trissino, per comunicare a tutti i proprietari di aree e immobili nel cosiddetto PP10 di Laghetto la decisione della giunta comunale di revocare la vecchia delibera urbanistica dell'amministrazione Hüllweck, mai arrivata in consiglio comunale.
A indire l'incontro è stato l'assessore alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari, che dichiara: "Il PP10 non esiste più. Abbiamo deciso di revocare la deliberazione della giunta Hüllweck mai arrivata, in tanti anni, in consiglio comunale. Questa mattina, in un incontro molto sereno e costruttivo, ho voluto spiegare a tutti i cittadini interessati il perché delle scelte dell'amministrazione Variati e quali sono le strade possibili d'ora in avanti".
"A fine anno - ricorda l'assessore Lazzari - abbiamo ricevuto una diffida del Tar che, sulla base di un ricorso di uno dei proprietari dell'area, la Edilnord, ci ha imposto un pronunciamento sul piano particolareggiato 10. Si tratta di un piano di iniziativa pubblica addirittura decennale, mai chiuso, mai andato in consiglio comunale perché le passate amministrazioni non sono riuscite a fare sintesi. Un piano monco, perché le osservazioni non sono mai state controdedotte dall'amministrazione. Un piano che si è sviluppato con una grande conflittualità interna tra i molti e diversi proprietari, piccoli, grandi e anche pubblici, come l'Ipab. Insomma, un piano molto complicato e complesso, che oggi non ha più senso di esistere".
"Oggi - prosegue l'assessore - ho spiegato a tutti i proprietari coinvolti il perché della nostra decisione di revocare la vecchia delibera adottata dalla giunta Hüllweck: tale scelta è in linea con il PAT che ha preso atto delle osservazioni fatte dai cittadini sull'area e ha rilevato una realtà territoriale profondamente cambiata, dalla nuova base americana all'ipotesi progettuale della tangenziale nord est, dai corridoi ecologici previsti dal Piano territoriale regionale di coordinamento all'aggiornamento delle analisi e delle proiezioni demografiche relative al quartiere, dalla previsione di alloggi erp all'inutilità di costruire una nuova sede di circoscrizione ora che i parlamentini sono stati eliminati".
"Tutti questi elementi - conclude Lazzari - ci hanno indotto alla revoca del piano e al ripensamento di un'area delicata, posta a cuscinetto tra la città e la campagna. L'abbiamo scritto a chi ha fatto ricorso, ma abbiamo ritenuto corretto spiegarlo anche a tutti gli altri soggetti coinvolti, ai quali oggi abbiamo illustrato i tempi della pianificazione in vigore, che sono quelli del PAT e del PI , il Piano degli interventi. Dopo anni di tira e molla, durante i quali quella parte di città è radicalmente cambiata, i presenti hanno espresso apprezzamento perché finalmente si comincia a fare un po' di chiarezza".
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