PdL,Franzina:non stop contro Variati su Cicero
Sabato 18 Settembre 2010 alle 16:25 | 0 commenti
Maurizio Franzina, Gruppo Consiliare PdL - Piccata la risposta del Sindaco sulle obiezioni di PDL e Lega alla sua "furbata" di nominare Cicero consigliere delegato alla mobilità , o come diciamo noi, "ASSESSORE DI FATTO ALLA MOBILITA' ". Ma quando Variati si adombra, è segno che il bersaglio è stato centrato. Ed infatti le motivazioni che porta a prova della liceità del suo operato sono risibili. La prima giustificazione : "Claudio non voleva essere nominato assessore" è un insulto all'intelligenza di tutti i cittadini di Vicenza, ed anche alla loro memoria.
E' di poche settimane fa la "parabola dello zappatore" che Claudio Cicero propinò su tutta la stampa dicendo "se devo lavorare datemi i mezzi" che significa "o assessore o niente".
Per cui Claudio voleva, VOLEVA ALLA GRANDE.
Chi non ha voluto è stato il PD vicentino, a cui Claudio Cicero non è mai piaciuto, chi non voleva erano gli assessori Lazzari e Dalla Pozza, chi non voleva era la maggioranza dei consiglieri comunali, che per circa dieci anni avevano allenato la loro dialettica in attacchi fortissimi a Cicero.
Conscio della situazione Cicero ha preso "quel che offriva il convento" tanto le deleghe le ha, il telefonino anche, la segretaria idem, l'ufficio pure.
Manca solo il compenso, ma continuo a pensare che questa non sia una cosa nel segno della massima chiarezza, perché negli anni ho imparato che gratis è una parola falsa, soprattutto in politica. Se invece il Sindaco ritiene diversamente spieghi perché, e sia consequenziale con se stesso e con gli altri assessori.
Per inciso l'accaduto la dice lunga anche sulla tanto vantata libertà di Variati rispetto ai partiti.
La seconda giustificazione : "Il Segretario Generale, notaio del comune, dice che è lecito".
Ed anche qui una forzatura. UNA FORZATURA ALLA GRANDE.
Il Segretario Generale non è più da molti anni un funzionario nominato dal Ministero dell'Interno per fare da garante della liceità degli atti amministrativi, come era prima degli anni 90, ora è una figura apicale nominata dal Sindaco, che sceglie chi vuole fra le persone aventi i titoli, e che, come tutti i nominati, tende a dare ragione a chi lo ha nominato.
Resta il fatto che il "consigliere delegato alla mobilità " dovrà proporre il programma della mobilità , gli stanziamenti in bilancio, attuare i programmi, e come consigliere dovrà approvare il programma, decidere gli stanziamenti, e controllare l'attuazione... di se stesso.
Resta il fatto che Variati crea due tipi di consiglieri comunali, quelli semplici, e quelli con delega, i secondi saranno sempre e comunque motivati dalla delega a sostenerlo, qualsiasi cosa faccia.....
In una evidente situazione di "controllato - controllore" dove il controllato è Variati, perché compito del consigliere comunale è anche controllare l'operato del Sindaco, ed il controllore è il consigliere gratificato dalle deleghe conferitegli.
Questo pasticcio non è buona amministrazione e non farà bene a Vicenza.
Variati dice, ed è vero, che anche Hullweck lo ha fatto.
Ma totalmente diverso era lo spazio della delega, che era limitatissimo nelle mansioni e di durata determinata. Entrambi i delegati di Hüllweck avevano un piano di azione limitatissimo nelle competenze e nel tempo. Entrambe le deleghe durarono circa un anno.
Ed in questo Hüllweck fu rispettoso dello Statuto Comunale, la nostra piccola costituzione, che dice che le deleghe ai consiglieri devono essere su materia specifica e senza valenza esterna.
Che la mobilità non abbia valenza esterna è una barzelletta per i polli.
Siamo andati a verificare cosa succede altrove, ed è evidente che non è come a Vicenza.
Per esempio a Venezia, citata da Variati, la delega sulla "sanità ", che non è nemmeno una competenza comunale, serve al sindaco per monitorare una situazione di interesse dei cittadini, per poter poi interloquire con cognizione di causa con le ASL, e nulla centra con l'attività amministrativa del consiglio comunale.
L'affondo finale del Sindaco "ho altro da fare che occuparmi di questo" è l'ultima ipocrisia : Variati per sei mesi ha dedicato a questo inciucio moltissimo tempo, energie, riunioni, telefonate, viaggi a Roma (sede UDC, ovviamente a spese dei cittadini) per cui bene farebbe a spiegare alla città il perché di tutto ciò.
Perché alla fine questo è il vero tema. Visto che Variati argomenta in modo risibile, ci si chiede quali siano le vere motivazioni di questo inciucio.
Perché Variati l'inciucio lo ha voluto a tutti i costi e ne ha pagato i prezzi :
l'appoggio di IDV (partito che alla prossime elezioni è destinato a contare),
la perdita di smalto nei confronti della sinistra e dei "no dal Molin",
la credibilità di parte dei suoi assessori (che hanno capito di essere tra color che son sospesi),
e soprattutto ha mostrato alla città che è disposto a tutto pur di restare in sella.
Per il gruppo PDL, il capogruppo
Maurizio Franzina
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