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Variati: l'Olimpichetto all'Expo di Shangai

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 28 Gennaio 2010 alle 23:03 | 0 commenti

Comune di Vicenza  

 

Variati oggi a Roma ha messo ufficialmente a disposizione l'Olimpichetto per l'Esposizione Universale di Shanghai

L'Olimpico del PalladioVicenza offre all'Italia l'Olimpichetto** per l'Expo Universale di Shanghai. L'idea, lanciata qualche settimana fa dal Giornale di Vicenza e raccolta con entusiasmo dall'amministrazione comunale, diventa quindi ufficiale.
Il sindaco Achille Variati infatti, accompagnato dal predecessore Enrico Hüllweck, ora responsabile del gabinetto del ministro Sandro Bondi, ha consegnato nelle mani del commissario generale del Governo per l'Esposizione Universale di Shanghai 2010 Beniamino Quintieri la lettera* con la quale Vicenza offre il prestigioso modello per l'allestimento del Padiglione Italia. Il commissario, al quale questa mattina Variati ha presentato personalmente l'iniziativa, si è dichiarato molto interessato e ha assicurato un'attenta valutazione tecnica per verificarne la fattibilità.
"Ho appreso con viva soddisfazione - scrive Variati nella lettera consegnata a Quintieri - che per il Padiglione Italia dell'Expo Universale di Shanghai si è pensato di utilizzare una grande riproduzione fotografica della famosa scena del teatro Olimpico di Vicenza, realizzato nel XVI secolo su progetto di Andrea Palladio". "Vorrei allora segnalare - prosegue il sindaco - la possibilità di rendere ulteriormente vivido e spettacolare l'allestimento del Padiglione italiano, offrendo all'Expo di Shanghai molto di più di un'immagine fotografica dell'Olimpico. Mi riferisco al cosiddetto Olimpichetto, cioè alla riproduzione in scala leggermente ridotta dell'intera scena delle sette vie di Tebe, realizzata nel 1948 allo scopo di rappresentare nel mondo gli spettacoli allestiti per il teatro palladiano."
Assieme alla lettera di disponibilità a riportare "in scena" la riproduzione lignea, Variati e Hüllweck hanno consegnato al commissario una scheda tecnica del modello che, una volta montato, misura 16 metri di base, rispetto ai 18,60 del proscenio originale, e 8 metri di altezza, ed è attualmente imballato in 100 colli che occupano 15 bancali.

*Egregio Dottore
Beniamino Quintieri
Commissario Generale del Governo
per l'Esposizione Universale di Shanghai 2010
Piazzale della Farnesina, 1
00194 Roma

Vicenza, 27 gennaio 2010

ho appreso con viva soddisfazione che per il Padiglione Italia dell'Expo Universale di Shanghai si è pensato di utilizzare una grande riproduzione fotografica della famosa e celebrata "scena" del teatro Olimpico di Vicenza, realizzato nel XVI secolo su progetto di Andrea Palladio.

Vorrei allora segnalare alla Sua gentile attenzione la possibilità di rendere ulteriormente vivido e spettacolare l'allestimento del Padiglione italiano, offrendo all'Expo di Shanghai molto più di un'immagine fotografica dell'Olimpico.

Mi riferisco al cosiddetto "Olimpichetto", cioè alla riproduzione in scala leggermente ridotta dell'intera scena delle sette vie di Tebe, realizzata nel 1948 allo scopo di rappresentare nel mondo gli spettacoli allestiti per il teatro palladiano. In 62 anni di tournée internazionali, l'Olimpichetto si è fatto ammirare sui palcoscenici di città come Parigi, Londra e Houston.

Perfettamente conservato, questo gioiello architettonico è sempre pronto a tornare in scena per eventi di grande richiamo internazionale. Le comunico quindi la piena disponibilità della mia città di offrire all'Expo Universale di Shanghai l'utilizzo dell'Olimpichetto, che potrebbe costituire uno straordinario e scenografico contributo al Padiglione Italia.

Le allego, qualora questa proposta trovasse il suo interesse, una scheda tecnica della struttura.

La città di Vicenza sarebbe onorata di donare a una manifestazione di così grande importanza un meraviglioso biglietto da visita per il suo Paese.

Restando a Sua disposizione per ogni ulteriore approfondimento, La saluto con cordialità.

Achille Variati

 

**OLIMPICHETTO 2010

Precedenti utilizzi

La riproduzione lignea del "frons scenae" del Teatro Olimpico, comunemente detta "Olimpichetto", fu costruita nel 1948 per volontà del comitato dellle rappresentazioni classiche del Teatro Olimpico, con lo scopo di portare in scena a Parigi e a Londra le edizioni dell'Edipo Re di Sofocle rappresentata all'Olimpico fra il 2 e il 5 settembre di quell'anno.
L'Olimpichetto è stato riutilizzato successivamente in altre occasioni per portare all'estero l'opera "Giustino" di Vivaldi a Versailles, poi a Lisbona, a Houston, quindi in Germania e successivamente ancora in Germania e in Spagna fino al 1989.
L'Olimpichetto è stato ulteriormente restaurato dall'Ente La Fenice che in quegli anni collaborava con il Comune di Vicenza per il Festival di Mozart.
L'Olimpichetto è stato successivamente riutilizzato prima dal regista De Bosio per la trilogia di opere mozartiane "Le nozze di Figaro", "Così fan tutte", "Don Giovanni", agli inizi degli anni 90 e quindi nel ‘93 a Cremona per le celebrazioni monteverdiane, infine a Bologna e poi a Savona per le opere mozartiane per la regia di Filippo Crivelli.
Dopo l'ultimo restauro l'impalcatura risulta definitivamente costituita da:

Scheda tecnica

Moduli m. 2 (base) x m. 2 (altezza) x m. 1 (profondità)
Impalcatura montata: m. 16 di base (rispetto ai m. 18,60 del proscenio originale) e m. 8 di altezza, riproducendo in tal modo la "frons scenae" sino a tutta la seconda fila di statue e capitelli e all'iscrizione sopra l'arco centrale.

Il materiale ligneo è sorretto da allestimento in ferro:
32 "cavalle" (m. 2 x 1)
129 "traversine per cavalle"
40 tubi innocenti (da 6 e da 5 metri)
70 morsetti.

Trasporto

A magazzino del Comune il tutto è un insieme di 100 colli.
In occasione dell'ultima uscita dell'Olimpichetto di due anni fa, quando fu chiesto dal Teatro Bellini di Catania per una nuova regia di Crivelli per il "Don Giovanni", i 100 colli sono stati imballati in 15 bancali più grandi e il tutto trasportato in container su un unico autoarticolato.

 

 

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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