La crisi continua nel vicentino: dati e analisi
Martedi 27 Aprile 2010 alle 20:13Nella nostra provincia i dati evidenziano, da gennaio a marzo di quest'anno, una situazione tragica che si aggiunge a quella drammatica del 2009:
• le aperture di crisi hanno colpito 54 aziende (nello stesso periodo del 2009 furono 48) coinvolgendo 897 lavoratori (nello stesso periodo del 2009 furono 590);
La crisi per tante famiglie è tutt'altro che finita
Giovedi 15 Aprile 2010 alle 10:36Un anno dopo l'avvio del Fondo Straordinario di Solidarietà per chi ha perso il lavoro a causa della crisi, la Caritas Vicentina torna a rendere conto delle attività messe in campo attraverso i propri servizi in favore delle famiglie e delle persone in difficoltà economica. Inoltre, a fine 2009 il Vescovo assieme alla Caritas aveva lanciato anche la proposta dei "sostegni di vicinanza", proponendo a chi non è toccato dalla crisi di ripensare il proprio stile di vita al fine di mettere a disposizione 100 o 200 euro mensili, per almeno sei mesi, a favore di chi non ce la fa a far fronte alle spese di prima necessità a causa della perdita del lavoro o di una riduzione delle entrate legate allo stesso. Continua a leggere
Pmi e lavoro muoiono tra banche indifferenti
Venerdi 19 Marzo 2010 alle 07:47Si fa un gran parlare in questi mesi della necessità che il sistema bancario, artefice principale dell'attuale crisi all'estero, ma certo non un angelo in Italia, supporti col credito le imprese, soprattutto quelle piccole, perché tanto le grandi il sistema le ha sempre aiutate per non rimetterci troppo o per altri motivi, da quelli politici a mille altri.
Ora le banche, in questo caso sì piccole e grandi, hanno ripreso a macinare utili e spesso con i vecchi sistemi ‘speculativi', che non sono quelli tipici di una banca: la raccolta del risparmio e la sua destinazione agli impieghi, sia pure opportunamente ‘garantiti'.
E' sotto gli occhi di tutti, e per capirlo non bisogna essere esperti economici o della finanza dei derivati e della speculazioni in Borsa con soldi in gran parte dei ... risparmiatori, che buona o gran parte della crisi attuale è, invece e tuttora, crisi di credito.
Questo si è fermato o pretende dai piccoli garanzie o condizioni di tassi non sostenibili e alla base della piramide qualcuno non può pagare il suo fornitore che a sua volta non può pagare il suo e così via verso un incancrenimento generale che sfocia in fallimenti aziendali, perdite crescenti di posti di lavoro e ora anche suicidi, di imprenditori e lavoratori!
Continua a leggereLavoro e crisi, i problemi veri dei veneti
Mercoledi 10 Marzo 2010 alle 06:59
''I veneti considerano oggi il problema più importante e più urgente da risolvere quello della crisi economica e della disoccupazione''.
Lo ha detto Giancarlo Galan, presidente uscente della Regione Veneto, annunciando i risultati dell'indagine trimestrale della Regione, secondo la quale per il 38% dei veneti i problemi più pressanti sono la mancanza di lavoro e le ricadute della crisi economica, ''anche se da noi la disoccupazione e' del 4%'', ha sottolineato Galan.
Dopo quello del lavoro e della crisi economica altri problemi sono la sanità (12% dei veneti), l'assistenza agli anziani (10,4%) e le infrastrutture (7,6%), che in passato erano tra i problemi maggiori.
Galan ha poi sottolineato che ''sono poco conosciute le iniziative riguardanti i servizi telematici, solo il 35% dei veneti sa che cosa fa la Regione, e le azioni del Veneto per catturare i Fondi europei. Gli interventi a sostegno delle imprese sono noti al 62% dei veneti".
Continua a leggereAziende (sane) sull'orlo della crisi
Domenica 28 Febbraio 2010 alle 12:23
"Sono anni che lo denunciamo. Adesso è servito il morto per evidenziarlo. È brutale dirlo, ma è così". Filippo De Marchi, presidente dell'Associazione delle piccole industrie vicentina, non usa tanti giri di parole e va dritto al cuore del problema. Il problema è un aspetto della crisi che finora è rimasto un po' in secondo piano, sotto traccia, oscurato dal dilagare di licenziamenti e crisi aziendali. Ci sono le aziende che non ce la fanno perché la produzione è crollata, gli ordini non arrivano, il mercato si è fermato. E ci sono quelle che ordini e commesse li avrebbero anche, e il lavoro pure: ma sono ugualmente con l'acqua alla gola, messe alle corde dalla difficoltà sempre maggiore di farsi pagare da clienti e committenti. La situazione è finita al centro delle cronache nei giorni scorsi con il suicidio di un piccolo imprenditore, disperato perché non riusciva a ottenere il saldo di alcuni lavori già eseguiti e, di conseguenza, a pagare gli stipendi dei propri dipendenti. Ma situazioni del genere sono all'ordine del giorno da tempo. E sempre più frequenti, anche senza arrivare ad esiti tanto drammatici.
Continua a leggerePriorità ai lavoratori e alle imprese
Martedi 23 Febbraio 2010 alle 16:36
On. Daniela Sbrollini (PD): La Crisi non è passata, i lavoratori e le imprese devono ritrovare la priorità nell'agenda politica.
La cronaca odierna con il terribile tentativo di suicidio dell'imprenditore salvato dai Fratelli, riporta alla luce tutta la drammaticità e le difficoltà che quotidianamente imprenditori, operai e lavoratori di ogni settore devono sopportare.
La crisi economica, che purtroppo non è alle nostre spalle ma ben presente nella nostra società e nel mondo produttivo, fa riflettere tutti sulla drammaticità del momento che stiamo attraversando.
Il tentativo di celare la realtà dietro ad un velo di ottimismo non fondato e di dichiarazioni non corrispondenti alla situazione del Paese si dimostra, davanti a gesta disperate come quelle riportate nei quotidiani, un'operazione priva di senso e non rispettosa dei lavoratori e degli imprenditori che attraversano uno dei momenti più complessi della storia del nostro Paese.
La drammaticità della crisi, che colpisce lavoratori autonomi e dipendenti, e tutti i settori dell'economia, anche quella del nostro nord-est, dev'essere affrontata con serietà e senso di responsabilità .
Il Governo e il Parlamento devono porre questo punto come prioritario nell'agenda politica; elaborare una strategia e porre in essere provvedimenti capaci di sostenere e aiutare l'impresa e l'occupazione.
È un impegno che non può essere disatteso, il Paese reale lo chiede e le forze politiche, soprattutto quelle che affermano che la crisi e passata, devono collaborare e trovare soluzioni utili ed incisive.
On. Daniela Sbrollini
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Carnevale, Variati sceglie il basso profilo
Martedi 16 Febbraio 2010 alle 18:48Comune di Vicenza
A Vicenza carnevale a due facce: centinaia di bambini in piazza, ma il sindaco sceglie il basso profilo "per rispetto del dolore di tante famiglie in crisi"
Tanti bambini con le loro famiglie hanno riempito di festa piazza dei Signori. Il laboratori per allenare la manualità , il "Truccabimbi", il tappetone gonfiabile, il Ludobus, gli spettacoli di giocoleria e il Circo di Cartone sono le iniziative organizzate dal Comune con Arciragazzi per il carnevale 2010 questo pomeriggio a partire dalle 15. Centinaia di maschere colorate in una piazza dei Signori tramutata in un tappeto di coriandoli hanno festeggiato il martedì grasso accompagnate dalla musica della Sauro's band.
Il sindaco ha scelto di non vestirsi in maschera quest'anno per la festa in piazza. "Sono disperato, sono disperato. Ho un affitto da pagare, bambini, problemi. Bollette...": è questo il tono della lettera di un cittadino che lamenta di aver perso il lavoro da parecchi mesi. Una situazione in cui si trovano numerose famiglie in questo periodo di crisi. "Questa lettera è una delle tante con il medesimo tono che arrivano sulla mia scrivania - sottolinea il sindaco Achille Variati - nelle quali è evidente una sofferenza diffusa dovuta alla situazione difficile che stiamo attraversando. Di fronte al dolore di quanti si sentono colpiti in prima persona dalla crisi non me la sono sentita quest'anno di vestirmi in maschera per la festa dedicata ai bambini, oggi, in piazza dei Signori. Sto facendo il possibile per dare più che posso ai cittadini che chiedono aiuti economici, nonostante le difficoltà nel chiudere il bilancio, e per difendere fino all'ultimo euro i soldi stanziati per i servizi sociali e le varie forme di aiuto alle famiglie sviluppate dall'amministrazione. Ma con i tagli che dobbiamo fare a causa dei minori trasferimenti dallo Stato e del crollo delle entrate, è davvero dura".
Continua il sindaco - "Siamo in campagna elettorale per eleggere il consiglio regionale. Mi auguro che i progetti proposti siano seri, consoni alla situazione che stiamo vivendo. Non è più il tempo delle promesse, ma delle soluzioni concrete".
Il testo della lettera di un cittadino inviata al sindaco
"È la forza della disperazione che mi ha spinto a scrivere a Lei.
Il mio problema è che sono senza lavoro ormai da parecchio tempo....
In questo lasso di tempo ho fatto parecchie domande ma a causa della crisi mi hanno sempre risposto picche.
Sono disperato, sono disperato. Ho un affitto da pagare, bambini, altri problemi. Bollette....
Mi può aiutare? Sono disperato, sono disponibile per qualsiasi lavoro...."
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Il Sindaco Achille Variati solidale con chi ha perso il lavoro
Martedi 16 Febbraio 2010 alle 13:32Nella lettera, firmata e simbolo di tutte le altre, era scritto in sintesi: "Sono senza lavoro, sono disperato, ho l'affitto da pagare, i figli da crescere, le bollette ... sono disperato, sono disperato. Mi dia una mano a cercare un lavoro, qualunque lavoro, sono disperato ..."
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La crisi continua? La colpa è dei comunisti
Sabato 13 Febbraio 2010 alle 11:35Giorgio Langella    Â
Cronache da un paese del capitalismo reale.
Una settimana, al solito, passata di corsa a inseguire un lavoro che sembra diventare sempre più difficile e "povero".
Intanto:
• da un po' di mesi impiego poco più di due ore per fare il tragitto, per me abituale, Vicenza-Como (c'è meno traffico di camion rispetto a qualche tempo fa)
• una fabbrica tessile del comasco (una di quelle grandi) ha messo in cassa integrazione circa 450 lavoratori per 8 settimane
• tante piccole aziende, quelle che formano il tessuto produttivo del territorio, resistono lottando giorno per giorno (un imprenditore mi dice che hanno finito i soldi e che domani non si sa se e come continuare)
e così via.
Ma non (ci avevano detto che) c'era la ripresa? A vedere quello che succede in giro sembra proprio di no.
E infatti, puntuale, arriva la notizia: nel 2009 la produzione industriale è calata del 17,4% (il risultato peggiore dal 1991) E poi: "Sceso a sorpresa il Pil nel quarto trimestre" del 2009. Da +0,1 diventa -0,2. Un calo del 4,9 in un anno, il dato peggiore dal 1971 (e cioè da quando è iniziata la serie storica). Non è l'errore di uno 0,3% a preoccupare, è il segno che passa da positivo a negativo. Ma, ci dicono, a gennaio la cassa integrazione è calata rispetto al mese di dicembre. Forse. Ma, ed è solo un esempio, la mobilità in provincia di Vicenza ha colpito, nel gennaio 2010, oltre 930 lavoratori (che si aggiungono alla cifra drammatica di oltre 6500 lavoratori in mobilità nel 2009).
Durante il suo viaggio a Bruxelles, Berlusconi indica dov'è la colpa di questa situazione disastrosa: sono le pensioni che, dice, "pesano sempre di più sui bilanci degli Stati", sono i pensionati. Lui e il suo governo, i capitalisti che lo appoggiano, tutti quei "lorsignori" che hanno utilizzato lo scudo fiscale, non hanno mai nessuna responsabilità . Del resto, non sono forse gli "eletti dal popolo" e, come confermano i loro sondaggi, hanno un gradimento talmente alto da risultare imbarazzante? Per questo, non possono essere sottomessi a nessun giudizio e devono essere immuni a qualsiasi accusa.
Ci sono ombre sulla protezione civile e sul comportamento di Bertolaso? La colpa è dei magistrati che indagano. Gli eroi (e Bertolaso è un "eroe"), con tutto quello che fanno per la "gente", non possono essere sfiorati neppure da un sospetto. Sono intoccabili. La cosa drammatica è che invece di contestare le accuse, difendono se stessi dicendo che non possono essere accusati perché così ha stabilito la "volontà popolare" e perché sono "amati dalla gente". Alcuni dirigenti della protezione civile vengono indagati per gravi fatti di corruzione? L'attenzione dell'opinione pubblica viene presto indirizzata verso l'aspetto "sessuale" della vicenda e il fatto, da grave e serio, si trasforma in pettegolezzo.
Intanto, nelle aule parlamentari, si discute (e si vuole approvare) una legge che trasforma la protezione civile in una società per azioni. Un'azienda che risponderà direttamente e solo alla presidenza del consiglio. La "protezione civile spa" si occuperà di tantissime cose. Tanto sono diventati "emergenza" anche i mondiali di ciclismo, quelli di nuoto, il G8 alla Maddalena, le cerimonie per i 150 anni dell'unità d'Italia e quant'altro. Manifestazioni previste da tempo, normalmente pianificabili. Ma, con la scusa dell'emergenza, si possono superare quelle regole democratiche che "lorsignori" chiamano lacci e lacciuoli, quei vincoli che impediscono di usare lo Stato come fosse un'azienda privata. Soprattutto si può fare quello che si vuole, senza che si controlli come viene utilizzato il denaro pubblico. C'è l'emergenza e, quindi, la necessità di dover "correre" scavalcando qualsiasi legge. Forse, anche il festival di Sanremo potrebbe essere considerato "emergenza"? (A proposito, che ci va a fare Bersani a Sanremo? È la "politica (avan)spettacolo", quella politica con pochi contenuti e tanta apparenza che è così di moda ... o, forse, sono solo canzonette).
E continuando: Steno Marcegaglia (presidente dell'omonimo gruppo e papà di Emma) è indagato dalla magistratura nell'ambito dell'inchiesta su un traffico illecito di rifiuti pericolosi; Marchionne (amministratore delegato del gruppo Fiat) dichiara che, senza incentivi, la produzione calerà di 350.000 vetture e che, certamente, ne risentirà l'occupazione (ma non avevano dichiarato che la Fiat non aveva avuto neanche un euro dallo Stato e che non ne aveva bisogno?).
E così via con tante notizie di fatti, fatterelli e fattacci che descrivono una società corrotta, individualista, cattiva ...
Intanto, da inizio anno, sono morte 123 persone per mancanza di sicurezza nel lavoro. E poi, ed è notizia di ieri 12 febbraio 2010, un giovane operaio si è impiccato nel magazzino dove lavorava a Vinovo (Torino). Era il suo ultimo giorno di lavoro prima della cassa integrazione che preludeva alla mobilità e alla chiusura dell'azienda nella quale lavorava.
Ma bisogna essere ottimisti perché va tutto bene. E' la sinistra che non sa sorridere più. Il pessimismo frena la ripresa, anzi la ripresina, che è dietro l'angolo.
I comunisti sono (siamo) tutti cupi, tristi. Non vogliamo "le riforme" (da quella della giustizia per salvare Berlusconi & soci, a quella che fa diventare la protezione civile una società per azioni, da quella della scuola che, di fatto, abbassa l'età dell'obbligo a quella che alza l'età pensionabile...).
Ci sarebbe la ripresa, ci dicono, ma viene frenata da quei "cattivi" dei comunisti.
Come sempre, per "lorsignori" la colpa è del comunismo.
Giorgio Langella
federazione della sinistra - coordinamento PdCI-PRC Vicenza
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Due delibere contro la crisi
Mercoledi 10 Febbraio 2010 alle 13:24Comune di Caldogno
Caldogno: due nuove delibere per sostenere i cittadini nella crisi
Il comune di Caldogno delibera per sostenere i suoi cittadini nella crisi economica. Sono due gli importanti accordi appena approvati dalla Giunta: uno con le banche, per smobilitare i crediti dei fornitori del Comune, e uno con gli istituti finanziari per agevolare linee di credito a favore di chi effettui interventi previsti dal Piano Casa.Â